Cosa è arrivato al team di "elfi" di Cadenazzo? «Tanti piccoli si augurano la pace nel mondo»
CADENAZZO - Le festività sono passate, e per il team di elfi di Babbo Natale in Lappon... ah no, a Cadenazzo, è tempo di bilanci.
Esatto, perché è proprio nella località sopracenerina che lavora il team della Posta svizzera che ogni anno - a nome del signorotto rosso e cicciotto - dà risposta ai bambini che scrivono da ogni angolo della Svizzera. (Qui avevamo parlato con "l'elfo" Moritz Succetti).
Quest'anno l'azienda ha ricevuto 33’626 letterine, un lieve calo rispetto al record dell’anno precedente. Nei loro messaggi i bambini hanno espresso i loro desideri materiali e immateriali, ma anche la loro preoccupazione per la guerra in Ucraina.
La guerra preoccupa anche i più piccoli
Per quanto Moritz abbia una lunga esperienza come elfo, i messaggi di questo Natale lo hanno particolarmente toccato: «Abbiamo notato che tanti bambini sono molto preoccupati per il conflitto in Ucraina, esprimono la loro paura della guerra e si augurano la pace nel mondo. Nel 2021 i loro timori erano legati soprattutto alla pandemia di coronavirus».
Chiaramente, non solo messaggi di affetto e timori. Natale è anche sinonimo di... regali. Oltre alle storie commoventi gli elfi hanno infatti ricevuto numerose richieste di regali, ad esempio apparecchi elettronici come smartphone, console per videogiochi e altri dispositivi. «Sono arrivati anche desideri legate alla natura, come animali e soprattutto cavalli», racconta Moritz.
D'altra parte, hanno anche ricevuto tanti regali: come ogni anno sono arrivati a Cadenazzo una sfilza di ciucci: tanti piccolini hanno spedito questo amato oggetto a Babbo Natale o a Gesù Bambino con la promessa di non usarlo più.
Bambini? Non solo
Storie molto toccanti arrivano anche da parte di «bambini ormai grandi», spiega Moritz. Sono infatti tanti gli adulti che scrivono a Babbo Natale o Gesù Bambino: si tratta perlopiù di persone che si sentono sole o che desiderano parlare con qualcuno dei problemi e delle preoccupazioni che le affliggono. Anche per questo Moritz e i suoi compagni sono fieri della loro missione.
Ma come mai questa piccola diminuzione? Secondo il Gigante giallo, le ragioni di questo lieve calo potrebbero essere riconducibili alla crescente digitalizzazione. Come sempre, comunque, tre quarti delle lettere inviate dai bambini provengono dalla Svizzera romanda e dal Ticino.