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CANTONECome sta il pane ticinese?

10.10.23 - 06:30
La qualità media è molto alta, preoccupa però la mancanza di giovane manodopera. «Nei supermercati c'è ancora tanto pane non curato».
Ti-Press archivio
Come sta il pane ticinese?
La qualità media è molto alta, preoccupa però la mancanza di giovane manodopera. «Nei supermercati c'è ancora tanto pane non curato».

Massimo Turuani, presidente della SMPPC, fa il punto sullo stato di salute del comparto nel cantone, fra punti di forza e sfide future. «Come qualità media generale - premette - le panetterie ticinesi riescono ancora egregiamente a difendere l'aggettivo artigianale». Invece, per quanto riguarda i prodotti tradizionali, «c’è il pane “Valle Maggia” che è da molti anni sul mercato in una posizione medio alta e tiene molto bene. Per me, la migliore è la pagnotta abbastanza bassa e che sfiora il chilogrammo: si tratta di una quantità appartenente alla preistoria, ma c’è ancora chi la compra e magari se la fa tagliare. Peraltro, ha una durata notevole e la freschezza rimane anche per sei giorni».
Un altro alimento tipico e molto apprezzato è la tipologia “ticinese”: «Io lo chiamo anche il pane della condivisione perché ha già le “righe” per essere spezzato in parti uguali fra i commensali». Entrambi si trovano facilmente, pure nelle bancarelle dei mercati.

Un capitolo da sviluppare con attenzione riguarda i supermercati: «Premetto: faccio questo mestiere da 43 anni e non mi sono mai permesso di fare di tutta l’erba un fascio o di imbrattare i panni degli altri. I grandi distributori che hanno al loro interno il panificio di produzione mettono in mostra dei prodotti che si difendono piuttosto bene». Ciò detto, per Turuani «è ancora alta la quantità di pane non curato, “buttato là sugli scaffali”. Lo dico senza polemica: manca quell’anello importantissimo della catena, l’amore e la passione di una commessa che conosce il prodotto e lo presenta al cliente».

Servirebbe, in futuro, un ricambio generazionale ma, al momento, si registra una carenza di giovane manodopera: «Non è un lavoro facile e purtroppo sono pochi gli apprendisti che si avvicinano alla professione. A me dispiace perché è un mestiere ancora in grado di dare emozioni. Inoltre, ci sono ottime possibilità di fare strada e avere buoni risultati economici».

A questo proposito, è cruciale l’aspetto educativo: «Sono stato invitato a tenere una lezione davanti agli apprendisti del terzo anno. I giovani sono importantissimi, il nostro futuro: ho fatto notare loro come, purtroppo, spesso si mangi in tavola prodotti nemmeno avvicinabili al pane».

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COMMENTI
 

Don Quijote 1 anno fa su tio
Se per qualità s'intende la cottura e una bella crosta, sono d'accordo. Se invece parliamo di qualità nutrizionale, il pane non esiste più, abbiamo al suo posto un vero veleno per la salute, fatto con farine 00 oppure 0, le più raffinate in assoluto ottenuta attraverso la moderna macinazione mediante cilindri di acciaio. In questa farina vengono eliminate tutte le parti migliori del grano a livello nutrizionale. Nella farina 00 infatti vengono eliminati la crusca, ricca di fibre ed il germe del grano, ricco di vitamine, sali minerali e amminoacidi, tutto questo per rendere la farina più bianca e più facilmente lavorabile. Tutto ciò che resta è l’amido, dannoso per la salute, è la prima causa del diabete, anche perché la farina 00 si trova dappertutto. Certo, se ci limitiamo a 50 grammi al giorno, come qualsiasi altro veleno, può creare danni solo a lungo termine.

Aka05 1 anno fa su tio
Il panettiere é un lavoro duro e di sacrifici, era già difficile trovare apprendisti trenta/quarant’anni fa, ora i giovani cercano altro.

Supercena 1 anno fa su tio
Il problema è che agli apprendisti non puoi far fare praticamente nulla ,lavoro notturno,lavori pesanti,lavori pericolosi ecc ecc.... Per non parlare dei genitori che se loro figlio fa qualche ora in più in qualche occasione sembra che cada il mondo.

M70 1 anno fa su tio
il problema è generale in Ticino..purtroppo...non ci sono ditte che offrono apprendistati ai giovani ticinesi

Net21 1 anno fa su tio
Risposta a M70
Non ci sono ditte non ci sono apprendisti? A me pare più il secondo....

sh 1 anno fa su tio
In Ticino trovare un posto come apprendista panettiere-pasticciere è un'impresa impossibile o quasi. Non credo che siano i giovani il problema, ma la scarsità di professionisti che per le più valide ragioni sono disposti a formarli. Se non ci sono posti, i giovani formati sono per forza pochi.
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