Perfezione mancata, così è dura
Perso ulteriore terreno da Federica Brignone.
KVITFJELL - Non è finita perché l’aritmetica dice il contrario, il lungo fine settimana di Kvitfjell ha tuttavia detto che Lara Gut ha meno, molte meno, possibilità di vincere nuovamente la Coppa del Mondo.
In Norvegia, la ticinese avrebbe dovuto accelerare per provare a rosicchiare punti importanti a Federica Brignone. Aveva tre occasioni, due discese e un superG, e non è riuscita a concretizzarne neppure una. È infatti sempre finita alle spalle dell’italiana che, entrata nel weekend con 190 lunghezze di margine, ne è uscita con un rilassantissimo “+251”.
Più che i numeri, a condannare la 33enne di Comano sono le prestazioni. In tre giorni non è infatti mai riuscita a completare una gara perfetta, accumulando imprecisioni nelle prime due prove, quelle più “favorevoli” all’azzurra, ma pure nell’ultima sfida. La discesa domenicale avrebbe potuto e dovuto darle nuovo slancio, e invece ha visto la rivale, aggressiva e disposta a rischiare (anche perché sostenuta dalla classifica), finirle davanti. Vincere.
Allo striscione dell’arrivo, installato alle finali di Sun Valley, mancano nove gare; due di queste sono però slalom. La possibilità che Lara riesca a rientrare sono quindi ora ridotte al classico lumicino. Giusto sperare; alla ticinese sembra però essere rimasto solo quello.
La speranza è anche quella che cova Henrik Kristoffersen, protagonista assoluto a Kranjska Gora. Il norvegese ha brindato nel gigante di sabato e pure nello slalom di domenica, cancellando 120 punti dall’enorme distacco che aveva da re Marco Odermatt. Si è avvicinato, ma non fa troppa paura: distante ancora 360 punti dal nidvaldese, ha infatti solo ritardato la sua nuova incoronazione.