FOCUSDal Calippo tour alle sfide sessuali: il pericolo corre sui social

Il Calippo Tour, che spopola da diverso tempo sui social, ha poco a che fare con il gelato dell'Eldorado che, a dire il vero, fin dal suo lancio negli anni Ottanta si porta dietro un bel carico di allusioni sessuali.

Due giovanissime in tour - Sono proprio queste ultime ad aver ispirato il nome dell'iniziativa voluta da Ambra Bianchini, giovanissima star di OnlyFans, che ha deciso di organizzare un tour in giro per l'Italia nel corso del quale avere rapporti orali (e non solo) con chiunque si proponga per tale scopo.

Gli incontri, vengono poi filmati e diffusi sulla piattaforma a pagamento, garantendo l'anonimato di coloro che ne hanno preso parte.

Ospite del programma di Radio24 "La Zanzara", Ambra Bianchini e la collega Paolina, in arte Lovely Paolina, hanno ribadito «di farlo soltanto per divertimento», rifiutando l'idea di essere strumentalizzate o di essere mosse solo da fini economici.

Escamotage per farti abbonare - È innegabile però che le due giovanissime facciano tappa «in ogni città, paese e capoluogo» per proporre degli incontri sessuali che diventano i contenuti fruibili abbonandosi ad OnlyFans. Va detto anche che i potenziali estratti per i suddetti contenuti, devono prima abbonarsi alla piattaforma per poter sperare di ricevere la visita delle ragazze. Insomma, è da qui che l'allegro duo trae i suoi guadagni.

Molti di questi tra l'altro, intervistati in forma anonima nella trasmissione 'Fuori dal Coro' di Mario Giordano, si sono detti fidanzati, e le due ragazze hanno ammesso di aver avuto rapporti anche con persone sposate e di età più avanzata.

Non solo Calippo Tour - Il Calippo Tour di Ambra Bianchini non è l'unico trend a sfondo sessuale che spopola sui social media. Di recente ha avuto grande risalto in Italia la vicenda, raccontata di una quattordicenne che è rimasta incinta dopo aver partecipato alla cosiddetta "sex roulette", una challenge in cui un numero indeterminato di giovanissimi si incontrano, spesso a viso coperto, e fanno sesso promiscuo senza adottare alcuna protezione.

Si viene aggiunti su chat private su Whatsapp e Telegram e, dopo aver concordato il giorno e il luogo dell'incontro, ha inizio la sfida dell'accoppiarsi con tutti i presenti. Nell'ottica di questa challenge, la ragazzina in questione avrebbe perso la sfida perché, così come nella roulette russa muore chi viene colpito dall'unica pallottola presente nella rivoltella, lei è rimasta incinta di una persona di cui non sa neanche riferire le generalità.

I "blue party" - Nata a Belgrado più di dieci anni fa, e poi diffusasi in Spagna e Regno Unito, questa challenge spopola da tempo sui social e, in certi contesti, è andata arricchendosi di ulteriori sfumature sempre più inquietanti, come la partecipazione di una persona sieropositiva. Come se il fare sesso non protetto non esponesse abbastanza i giovani partecipanti al pericolo di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. In quest'ultimo caso si parla di "blue party", dal colore delle pillole usate per la profilassi contro l'Hiv, di cui viene permesso l'utilizzo.

A differenza degli inizi, la challenge attuale - almeno in Italia -, vede la partecipazione di persone sempre più giovani e più esposte, di conseguenza, ai contraccolpi anche psicologici di una scelta così pericolosa.

I primi due casi di "sex roulette" in Italia si sono verificati in Lombardia. La procura di Brescia ha aperto, un anno fa, un' indagine su questo preoccupante fenomeno che si è poi diffuso in altre città, come Napoli, Cremona e Mantova.

Vuoto, noia, inquietudine - La creazione di sfide a sfondo sessuale, così come le altre in cui si adottano comportamenti sempre più pericolosi per la propria incolumità, denotano un senso di vuoto e la ricerca di un mezzo per colmare la noia e l'inquietudine che si avverte specialmente in età adolescenziale.

In questo caso, però, la ricerca di emozioni forti, praticando del sesso promiscuo e anonimo, indica anche una totale ignoranza dei meccanismi del proprio corpo e della propria sessualità, che viene esplorata con comportamenti estremi, ma senza il desiderio di acquisire una vera consapevolezza di sé.

Roberta Rossi, psicoterapeuta, sessuologa ed ex presidente della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, sulle pagine di IoDonna, invita «a riflettere sulla necessità che questi ragazzi hanno di creare sfide. Hanno bisogno di sentirsi vivi, di vivere un brivido, e un senso di onnipotenza rispetto alle conseguenze dei propri gesti». Sempre secondo la psicoterapeuta, le ragazze che partecipano a tali challenge, anche «se possono avvertire un senso di pseudo libertà (…), in realtà sono i soggetti più fragili e meno consapevoli, di sé e della gravità di quello che rischiano. Da un lato pensano che tanto a loro non succederà, dall'altro sono pronte a dimostrare che comunque saprebbero gestire le conseguenze del gesto».

L'assenza di figure genitoriali - Di casa in un mondo virtuale in cui si parla continuamente, e troppo spesso a sproposito, di sesso e confusi su dove finisca la realtà dei social e inizi il mondo reale, questi giovani sono impreparati ad affrontare gli aspetti più problematici dell'esistenza, anche per l'assenza di una figura genitoriale che sappia guidarli in questa fase delicata della propria vita.

È un'evidenza che i giovani italiani siano totalmente digiuni di una vera e propria educazione sessuale, affrontata in maniera lacunosa a scuola e in famiglia, o non affrontata affatto. La quasi totalità degli studi di settore, dimostrano che la Gen Z apprende i rudimenti del sesso dagli amici o da internet, mentre la famiglia occupa gli ultimi posti della classifica.

L'aumento di malattie sessualmente trasmissibili - Una percentuale pericolosamente alta di adolescenti, poi, non usa alcuna forma di contraccettivo durante i propri rapporti sessuali. Ciò è dimostrato dall'aumento delle malattie sessualmente trasmissibili: alcune di queste, come la sifilide o la clamidia, sono curabili, ma ne esistono altre, come Hiv, Hpv o l'epatite B che sono invece infezioni virali incurabili.

In un interessante articolo di Today, dello scorso luglio, è stata raccontata la vicenda di Ashley, una minorenne americana che, tra risatine e musica ad alto volume, ha condiviso il proprio test di gravidanza annunciando «Abortion Time!Take 2», ossia che fosse arrivato per lei il tempo di abortire nuovamente il frutto di una challenge persa. Un'altra ragazzina ha condiviso sui social l'assunzione della pillola abortiva descrivendo quel momento come «un piccolo stupido aborto sicuro», e condendo il tutto con cuoricini ed un sorriso di sfida stampato in faccia. È molto difficile reperire delle informazioni o dei video di coloro che pubblicano un tale tipo di contenuti perché le principali piattaforme sono pronte a censurarli, mentre viaggiano veloci su Telegram, Whatsapp o su portali dedicati al porno.

La "boiler summer cup" - La roulette russa, o il Calippo tour, non sono le uniche sfide legate al sesso che circolano su internet. Si può infatti annoverare, a questo proposito, anche la "boiler summer cup", che consiste nell'avere rapporti sessuali con ragazze sovrappeso e sfidare altre persone a condividere i video dei propri rapporti intimi con ragazze di peso sempre maggiore.

A ciascuna fascia di peso viene assegnato un punteggio e vince chi colleziona più punti avendo rapporti sessuali con la ragazza appellata come "boiler". Le giovani vittime sono del tutto inconsapevoli di essere le protagoniste di una sfida social, e molte di loro, una volta scopertolo, hanno sviluppato problemi alimentari e psicologici molto rilevanti. Eppure, nonostante la gravità di tali comportamenti, c'è stato anche chi sui social ha difeso i partecipanti della challenge affermando che, in fondo, «stavano facendo un favore» alla ragazza sovrappeso di turno, come se l'essere predata da un uomo, a prescindere dal proprio peso e aspetto fisico, fosse una cosa di cui andare orgogliosa.

Un disagio alimentato dai social - Facili moralismi a parte, l'approccio verso il sesso da parte dei più giovani è stato reso ancora più problematico dall'avvento dei social media, e «il disagio si verifica nel momento in cui si cerca di portare la virtualità nella realtà», come spiegato su Fanpage da Marco Rossi, psichiatra e sessuologo. Secondo l'esperto «si sta verificando sia un calo che una trasformazione del desiderio: da una parte c'è l'uso smodato della pornografia online, cresciuto durante la pandemia, che porta all'assuefazione dello stimolo eccitatorio, dall'altra le pulsioni vengono indirizzate verso i rapporti occasionali».

In una società, come la nostra, in cui tutto viene inteso come una performance, l'ansia da prestazione blocca i più giovani che si trovano impreparati a portare avanti una vera e propria relazione sentimentale e sessuale. Il paradosso è che viene inteso come più facile il partecipare a un gioco in cui si rischia la propria salute, piuttosto che affrontare le paure e le incertezze di una relazione amorosa con un'altra persona. Un po' come capita agli adulti che, troppo spesso, per non affrontare la fatica di un rapporto genitori-figli preferiscono puntare il dito contro internet, il mostro che tutto corrompe.