Percepiscono in modo distorto la propria situazione finanziaria. Colpiti soprattutto la Gen Z e i Millennial e Gen Z.
Quando qualcuno, guardandosi allo specchio, vede la propria immagine deformata da una caratteristica fisica che gli appare rilevante, ma in realtà non lo è, potrebbe soffrire di dismorfia corporea. Quando, la stessa sensazione deformante è applicata alla propria situazione finanziaria si parla di dismorfia monetaria. Si tratta di un fenomeno che viene studiato da molti esperti di sociologia e finanza, e definisce un generale stato di crisi in cui si vengono a trovare molti Millennial e appartenenti alla Gen Z, divisi tra una esistenza precaria e il sogno di una vita di lusso, così come proposta dai social media.
Irrazionalmente insicuri delle proprie finanze - Il New York Times ha sintetizzato tale concetto servendosi di una illustrazione di Melanie Lambrick nella quale è rappresentata una persona di spalle che fissa tre schermi in cui compaiono le immagini deformate di un orologio ed una borsa di lusso, e di una palma, simbolo di una vacanza in qualche desiderata meta esotica. Secondo il quotidiano statunitense la dismorfia monetaria, che non può essere catalogata tra le patologie mediche, «si riferisce a chi è irrazionalmente insicuro delle proprie finanze».
Secondo gli esperti finanziari, questo modo di pensare può condurre le persone a gestire i propri soldi in maniera erronea, e andare incontro a investimenti rischiosi o spese eccessive. La dismorfia monetaria pur partendo da elementi comuni può portare a degli effetti opposti: vi sono persone che controllano ossessivamente il proprio conto in banca, e ritengono di non poter spendere liberamente i propri soldi, o si sentono in colpa per quanto guadagnano, negandosi lo stile di vita che potrebbero permettersi. Altre, invece, vivono con ansia l'estratto conto bancario e, negando la realtà, affrontano delle spese non consone alla propria situazione finanziaria.
Colpiti i giovani - Uno studio dello scorso anno condotto da Qualtrics per Intuit Credit Karma, una multinazionale americana di finanziaria personale, ha rivelato che il 43% degli intervistati della Gen Z, che hanno meno di vent'anni, e il 41% dei Millennial, tra i venti e i quaranta anni, sente di soffrire di dismorfia del denaro. Di contro solo il 25% di coloro che hanno tra i quaranta e i cinquant'anni, e appena il 14% delle persone con più di cinquantanove anni hanno dichiarato lo stesso.
Lavoro poco appaganti - Di sicuro, l'attuale crisi economica globale non aiuta i giovani a costruirsi un futuro al riparo dalle incertezze finanziarie. Il mercato del lavoro instabile, l'aumento del prezzo delle case, e un diffuso senso di precarietà legato anche all'attuale crisi climatica e geopolitica, crea un parallelo tra le generazioni più giovani e le difficoltà economiche affrontate dalle persone appartenenti alle fasce d'età più anziane, e le differenzia da coloro che hanno conosciuto una situazione di benessere durante lo sviluppo economico del Dopoguerra o negli anni Ottanta del secolo scorso.
Pur vivendo una realtà certamente migliore rispetto a chi ha conosciuto le difficoltà economiche legate al periodo della guerra, le persone più giovani si scontrano con un mercato del lavoro che non valorizza i propri percorsi scolastici e devono affrontare maggiori difficoltà nell'emanciparsi dalla famiglia d'origine a causa dell'aumento del costo delle case e la precarietà diffusa nel mondo del lavoro.
La mazzata psicologica dei social - A peggiorare le cose, come spesso accade, contribuiscono in maniera rilevante i social media che, di contro, propongono costantemente degli esempi di stili di vita che non appartengono alla generalità delle persone. Il 'vorrei ma non posso' diventa il sentimento costante di chi si sente finanziariamente in pericolo, ma vorrebbe poter vivere delle esperienze o possedere degli oggetti che fanno riferimento a un mondo fatto di ricchezza e lusso.
Il desiderio di ricchezza - Su internet proliferano i video motivazionali di persone che dichiarano di conoscere dei metodi certi per guadagnare molti soldi in poco tempo anche se i modelli di investimento generalizzati provocano più danni che altro. Il desiderio di migliorare le proprie finanze, unito al fatto di ambire ad uno stile di vita lussuoso, induce molte persone a compiere scelte finanziarie avventate e, molte volte, irrimediabili.
La dismorfia monetaria, in questo caso, colpisce laddove, nella certezza di trovarsi in difficoltà economiche, si vive rinunciando «a spendere i propri soldi in cose che potrebbero rendere felici sul momento, ma che li lasceranno senza un gruzzolo in futuro» come detto da Courtney Alev, consulente finanziario presso Intuit Credi Karma al New York Times.
Il rischio isolamento - Di tale fenomeno se ne è occupata anche Aja Evans, una psicoterapeuta e scrittrice esperta in terapia finanziaria, autrice del libro 'Feel Good Finance', una guida pratica «per prendersi cura di se stessi e del proprio conto in banca». Secondo la Evans «la dismorfia monetaria riguarda la sensazione che la tua situazione finanziaria sia diversa dalla realtà (…) ciò inizia a diventare un problema quando la tua percezione distorta delle tue finanze crea problemi alla tua vita quotidiana. Se ti senti come 'sto iniziando ad isolarmi perché sento di non avere i soldi per uscire' anche se ci sono soldi nel tuo conto in banca, questo va considerato come una bandiera rossa. Uscire con i tuoi amici o fare altre attività che ti piacciono è importante per la tua salute mentale, e isolarti può portare a ulteriori pensieri negativi e distorti sulla tua situazione finanziaria».
Paura di spendere - Per la terapeuta finanziaria, bisogna partire «dalla realtà dei numeri», ossia avere ben chiaro a quanto ammonta il proprio conto in banca e valutare, in maniera razionale, quale siano le proprie entrate e uscite mensili, destinando la metà dei propri soldi alle spese necessarie, come quelle per il vitto e l'alloggio, e destinando la restante parte, escluso un piccolo fondo per le emergenze, alle spese cosiddette velleitarie, ossia quelle che fanno bene alla nostra salute mentale.
Secondo una ricerca della Hodge Bank, molte persone vivono nella paura di non potersi permettere una cena tra amici, pur potendolo fare, mentre altre sovrastimano le proprie risorse finanziarie arrivando a spendere delle cifre troppo rilevanti per il proprio conto in banca. Durante questa ricerca, è stata intervistata Emma Hull, dipendente della banca stessa, che ha dichiarato di dover affrontare le paure legate alla propria dismorfia monetaria. Come raccontato dalla trentenne, nel pensare alla propria situazione finanziaria «si sente in preda al panico», pur essendo proprietaria di casa e disponendo di una buona somma destinata ai risparmi e agli investimenti.
«Di recente ho ricevuto una multa per eccesso di velocità - ha raccontato la giovane - e quando è arrivata mi ha rovinato l'intera giornata in quanto era un costo inaspettato che io, nella mia testa, non potevo sicuramente permettermi di pagare. Tuttavia, pur essendo sicura del contrario, ero in difficoltà perché ciò significava che andavo a erodere un po' dei miei risparmi e quando succede impazzisco un po'».
La Hull ha anche confessato che pur essendo attenta al risparmio ci sono sempre «costi sulla mia banca che non voglio vedere e controllare, e spendere i soldi sicuramente mi fa un po' venire il panico».
Le cause: genitori con crisi economiche - Come raccontato da Sky News, anche altre banche hanno rilevato difficoltà simili in molti clienti che «pur avendo più ricchezza di quanto potrebbero mai spendere si sentono ancora finanziariamente insicuri», come dichiarato da Ollie Saiman, cofondatore del gestore patrimoniale Six Degrees. I motivi per i quali una persona sarebbe portata a soffrire di dismorfia monetaria potrebbero essere sostanzialmente legati sia alla contingenza finanziaria attuale sia al proprio vissuto.
Indubbiamente un ruolo rilevante nello sviluppare questa forma di disagio la svolge l'attuale crisi economica che getta le persone nel panico, e le induce a risparmiare anche più di quel che dovrebbero per far fronte a delle possibili emergenze. Molto importante è anche conoscere l'ambiente familiare nel quale queste persone sono vissute. L'aver avuto genitori che hanno affrontato dei problemi economici reali può portare a sviluppare una generica e irrazionale paura di rimanere a propria volta sguarniti di risorse finanziarie, e a percepire il proprio conto in banca come perennemente insufficiente.
Alla base della dismorfia monetaria, poi, ci possono essere dei traumi finanziari pregressi, come aver visto fallire la propria attività lavorativa o essere incorsi in reati finanziari. In tal caso, si potrebbe sviluppare una costante paura di trovarsi nella medesima situazione nonostante le proprie finanze attuali siano più prospere e sicure.