Ha 2'356 cittadini, nessuno dei quali residente nei suoi territori. Ha pure una sua moneta.
Non è ‘L’isola che non c’è di Peter Pan, ma un pochino gli assomiglia.
Si chiama Westarctica ed è una micronazione che si trova nell’Antartide Occidentale dove si estende per oltre un milione e mezzo di chilometri quadrati. Una terra inospitale ed incontaminata dove non c’è mai stato neanche il suo fondatore, Travis McHenry, il quale festeggerà il ventennale della sua creazione, il 2 novembre, dagli Stati Uniti.
È proprio nella definizione di ‘micronazione’ che è insita la natura quasi utopica di tale progetto, in quanto, con tale termine, si definisce una entità, creata da una o poche persone, che ha la pretesa di essere considerata una nazione o uno stato indipendente senza aver avuto il riconoscimento dei governi delle maggiori organizzazioni internazionali. Simile ad un gioco di fantasia che, pur non esistendo, esiste per i giocatori.
Confini, capitale, bandiera
Westarctica, come le altre cento micronazioni attualmente attive nel mondo, pur non esistendo a livello internazionale, ha a modo suo, una sua esistenza. Ha infatti dei confini reali, una capitale, due possedimenti coloniali, una bandiera ed un proprio Capo di Stato ossia il Granduca Travis, come si è autoproclamato, nel 2004, il suo fondatore McHenry. Nato a Benton, in Pennsylvania, Travis McHenry frequentò l’università di Bloomsburg, dove studiò antropologia e si appassionò al teatro. Decise poi di arruolarsi in Marina, dove si occupò di attività di intelligence e antiterrorismo, rimanendo in servizio dal 2001 al 2008.
Proprio mentre era in servizio, ebbe modo di leggere il ‘World Factbook’, un libro pubblicato annualmente dalla Cia, contenente informazioni utili e curiosità di vario tipo su tutti i Paesi del mondo. Ed è proprio leggendolo che McHenry poté notare che il territorio costituito dalla Terra di Marie Byrd, posto a sud del 60°S e tra 90° W e 150 °O, non era stato rivendicato da alcuna nazione fino ad allora.
Da sempre appassionato di micronazioni, tanto che nel 1996 aveva provato a fondarne una senza successo, a Travis McHenry parve che il sogno, questa volta, potesse diventare realtà. Iniziò quindi a studiare il Trattato Antartico, sottoscritto il 1 dicembre del 1959 per disciplinare l’utilizzo delle parti disabitate dell’Antartide, avendo la riprova che la consistente porzione di territorio antartico da lui individuato non era stato ancora rivendicato da nessun Paese.
Mosso dalla volontà di fondare una propria micronazione, McHenry inviò delle missive alle ambasciate di tutti i Paesi che avevano già rivendicato dei territori in Antartide e, non avendo ricevuto risposta, scrisse altre lettere, di cui una al dipartimento di Stato americano che si occupa di oceani e circoli polari, dichiarando di voler «usare quei territori per ricerca e future colonizzazioni».
Dalle parole ai fatti
Non avendo ricevuto alcuna risposta alle proprie lettere, McHenry decise quindi di passare dalle parole ai fatti e fondare la tanto desiderata micronazione. All’epoca venne denominata ‘The Achaean Territory of Antarctica’, ossia Territorio acheo dell’Antartide, utilizzando il termine ‘acheo’ ispirato dai miti greci e dalla lettura dell’Iliade. A proposito di questo periodo, McHenry dichiarò che il sito dell’epoca era «orrendo» aggiungendo che «ancora non so come certa gente riuscì a trovarlo».
Ed invece più di qualche simpatizzante iniziò ad interessarsi alla vicenda, collaborando alla creazione di tutto ciò, a livello di storia ed organizzazione, che potesse servire per creare una identità micronazionale. Nel 2004 McHenry cambiò il nome del suo paese in ‘Granducato di Westarctica’, nominandosi Granduca Travis, e rivendicando le isole Balleny e l’isola di Pietro I, quest’ultima già rivendicata dalla Norvegia, che venne anche dichiarata nuova capitale di Westarctica dopo l’originaria Achille.
Nel 2006 il Granduca Travis decise di abdicare per diventare barone del Castello di Dunluce, e venne sostituito da Philips Karns. Nel 2008 anche quest’ultimo fu costretto ad abbandonare il progetto per problemi di salute e venne sostituito, quale Capo di Stato, da Jon-Lawrence Langer, duca di Moulton-Berlino che cercò di rivitalizzare il progetto della micronazione chiedendo aiuti comunitari. Dopo diverse denunce e problemi legali, Langer venne rimosso da McHenry il quale, nel 2010, abolì il Granducato per sostituirlo con il ‘Protettorato di Westarctica’.
Il ruolo di Westarctica, oggi
Nel 2018, Westarctica contava una popolazione di 2'356 cittadini, nessuno dei quali residente nei suoi territori, e, dalla sua fondazione, aveva emesso francobolli e coniato diverse monete, in metallo ed in legno. Oggi Westarctica è una organizzazione no-profit che ha la finalità di sensibilizzare le persone su temi legati all’ambiente, quali il cambiamento climatico e la protezione dell’Antartide.
Come scritto nel proprio sito ufficiale «Westarctica si dedica a educare il pubblico sullo scioglimento dei ghiacci antartici e a mostrare alle persone che possono prevenire l’innalzamento del livello del mare adottando semplici regole direttamente a casa propria. Nel 2015, a seguito di una nostra campagna di sensibilizzazione la calotta glaciale dell’Antartide è stata inclusa come argomento di discussione durante gli accordi sul clima di Parigi». Nel 2018, Westarctica è stata partner ufficiale del Peoples Climate Movement organizzando le proteste ‘Rise for Climate’, una serie di manifestazioni pubbliche di massa contro l’uso di combustibile fossile e altre pratiche che danneggiano l’ambiente.
Non pago di aver fondato la sua personale micronazione, Travis McHenry nel 2009, acquisì alcuni acri di terra desertica nel sud della California fondando una seconda micronazione denominata Calsahara che è stata poi annessa a Westarctica diventando «colonia del territorio occidentale». La micronazione di Westarctica vanta, quindi, addirittura una propria colonia in terra americana.
Un trend spinto dal web
Visitando il sito ufficiale, è anche possibile apprendere che, oltre al Granduca Travis, il governo di Westarctica si compone di un primo ministro, un ministro della comunicazione, della cultura e della conservazione oltre che dei trasporti e della difesa. Come detto, insita nella definizione stessa di micronazione è il carattere effimero, se non goliardico, di queste iniziative che, a partire dagli anni ’90, hanno avuto un impulso ulteriore grazie all’avvento di internet che ha dato modo di promuovere tali progetti a livello globale.
Il numero di queste cosiddette ‘nazioni virtuali’, da allora, è cresciuto esponenzialmente e attualmente sono oltre un centinaio le micronazioni attive nel mondo. Come detto da Philip Hayward, uno dei più grandi esperti mondiali di micronazioni «molte di queste storie non puntano alla fattibilità: sono simboli, performance, fantasie o velleità». Il carattere goliardico caratterizza anche la creazione di Westarctica, un vastissimo territorio inospitale dove, come detto, il proprio fondatore non ha mai messo piede e la cui fondazione verrà festeggiata da McHenry sventolando la bandiera con sfondo blu e croce bianca, con una corona bianca nel quadrante in alto a sinistra, all’Hilton Garden Inn a Charlotte, nel Nord Carolina.
Anche l’effettiva esistenza di questa micronazione è legata ad internet dove, in un proprio sito ufficiale, viene raccontata la sua storia, lo stemma, le caratteristiche e la forma organizzativa oltre che una serie di altre curiosità. Tra di esse, spicca la notizia che nel 2015 il governo di Westarctica ha preso contatti con Valery Lukin, capo della spedizione artica russa, per ottenere il permesso di poter utilizzare la loro stazione di ricerca Russkaya, dismessa a Cape Burks, per una futura spedizione sul continente. Anche se non è ancora accaduto, viene comunque perseguito il progetto di poter avviare delle spedizione scientifiche in Antartide da parte della micronazione Westarctica. Come dichiarato dallo stesso Granduca Travis: «Ho dato alle persone qualcosa in cui credere e l’ho fatto per una buona causa. Westarctica era partita per il mio ego ed è diventata qualcosa per l’ambiente».