Un Grande Fratello tecnologico stila le liste dei "cattivi" e basta poco per finire alla gogna
Gli appassionati di ‘Black Mirror’, la serie televisiva britannica divenuta un vero e proprio cult per milioni di spettatori, ne sono convinti: ciò che immaginiamo come futuro non è poi tanto dissimile dal presente che già viviamo ogni giorno. D’altra parte, il suo stesso creatore, Charlie Brooker, ha affermato più volte di non lasciarsi ispirare dalla fantasia ma da ciò che compone la nostra contemporaneità. Nell’episodio intitolato ‘Caduta libera’, per esempio, viene analizzato il modo in cui i social media influenzano la nostra vita. Si immagina una società in cui le persone vengano giudicate, in base alla loro popolarità, su di una applicazione molto simile ad Instagram. In base alla quantità di punteggi positivi ottenuti è possibile accedere ad un impiego migliore, ad un appartamento lussuoso e ad una serie di altri benefici. Le ripercussioni di un punteggio negativo, invece, posso essere devastanti e minare l’esistenza stessa delle persone che si basa su rapporti di fittizia cortesia volti unicamente all’ottenimento di sempre più punti sociali.
La Cina dei controlli - Se quanto descritto fino ad ora vi sembra lontano dalla realtà, forse non avete idea di cosa siano i crediti sociali e come possano, realmente, condizionare la vita delle persone. In Cina, il concetto di credito trova fondamento nell’etica tradizionale confuciana e si riferisce a concetti quali onestà e affidabilità. Partendo da questi presupposti, il termine è stato ripreso, da circa un decennio, per portare avanti un progetto che porti a sviluppare un sistema nazionale di classificazione dei propri cittadini sulla base di punteggi ottenuti o persi con i propri comportamenti. Tali punteggi costituiscono il credito sociale di ogni singolo cittadino, ma il sistema vale anche per le imprese, e si fondano su informazioni possedute dal Governo e riguardanti la condizione economica e sociale della persona interessata.
Premiate le buone azioni... - Secondo quanto stabilito nella ‘Pianificazione della Creazione del Sistema di Credito Sociale’, per gli anni 2014-2020, sono quattro le aree di maggiore interesse e cioè l’onestà negli affari di governo, l’integrità commerciale, l’integrità sociale e la credibilità giudiziaria. Nell’ottica statale, il credito sociale si configura, quindi, come un modo per regolamentare l’economia e come efficace strumento per indirizzare il comportamento e le azioni dei propri cittadini. Il dichiarato intento di tale progetto è quello di esercitare un controllo sociale dei cittadini, grazie all’utilizzo delle tecnologia, per implementare la sicurezza sociale e contrastare i comportamenti ritenuti antisociali, responsabilizzando le persone sugli effetti del proprio modo di agire sul benessere della società. Il cittadino, a cui vengono assegnati dai 350 ai 950 punti, viene giudicato, favorevolmente o meno, a seconda di quanti di essi riesce a guadagnare o perdere con i suoi comportamenti. Per aumentare il proprio punteggio si può, per esempio, lodare l’operato del governo sui social media o donare il sangue, mentre per perderli basta non andare a trovare i propri genitori anziani o barare nei giochi online.
Il tracciamento degli acquisti - Per ottenere i dati che interessano al fine di porre in essere questa sorta di vigilanza perpetua nei confronti del cittadini, il governo cinese ha arruolato grandi imprese quali China Rapid Finance, sviluppatore di WeChat, uno dei maggiori social network utilizzati in Cina, e Alibaba, grazie al suo sistema Sesame Credit operativo con l’utilizzo di AliPay, a cui la Banca centrale cinese ha chiesto di incentivare i cittadini cinesi che non hanno mai preso in prestito o versato del denaro in banca di entrare a far parte attivamente dei sistema finanziario nazionale. Per questo motivo coloro che acquistano dei prodotti Alibaba vedono crescere il proprio punteggio di credito sociale a prescindere dal prodotto acquistato. È proprio l’enorme mole di big data, prodotta dalle attività che si compiono ogni giorno online, ad aver fornito ai colossi di Internet in Cina le informazioni necessarie per tracciare i profili di affidabilità.
La casta degli affidabili - L’algoritmo usato è segreto anche se Sesame Credit ha diffuso i parametri usati per valutare i propri clienti, quali, ad esempio, la puntualità nel pagamento delle bollette. Secondo quanto affermato da chi si occupa del programma di social credit di Alibaba, «chi gioca per dieci ore al giorno al videogame può essere considerato pigro, mentre chi acquista pannolini è probabile che sia un genitore e quindi più responsabile». Tale algoritmo elabora, poi, i dai raccolti sintetizzandoli in una singola cifra che costituirà ‘l’indicatore di fiducia’. Se si viene giudicati inaffidabili scattano una serie di punizioni, come il rallentamento della connessione ad internet o l’impossibilità di frequentare determinati alberghi o ristoranti. Inoltre diventerà difficile lavorare nel settore pubblico e mandare i propri figli in prestigiose scuole private. Di contro, se si è risultati affidabili, è possibile ottenere una serie di agevolazioni fiscali e sconti di vario genere. Anche se non bisogna commettere l’errore di confondere il sistema di credito sociale privato, come quello posto in essere dalle aziende citate, con quello governativo è però innegabile che entrambi concorrano a registrare quanti più dati possibili dei cittadini coinvolti di modo da profilarne il più alto numero possibile.
La gogna delle liste nere - Anche i funzionari pubblici, impiegati nei singoli distretti, svolgono un ruolo molto importante all’interno di tale progetto, monitorando i progressi e le infrazioni compiute dai cittadini. Sono poi gli stessi impiegati ad appendere in pubbliche bacheche le cosiddette ‘liste nere’ che danneggiano, non poco, la reputazione delle persone messe alla pubblica gogna. Non bisogna poi dimenticare che la Cina è il paese con il maggior numero di telecamere al mondo. Anche attraverso questo sofisticato mezzo di sorveglianza, in grado di riconoscere una persona in pochi secondi grazie al riconoscimento facciale, è infatti possibile aggiornare le informazioni e monitorare le azioni compiute dal cittadino, che siano virtuose o meno. Basta, infatti, portare a passeggio un cane senza guinzaglio che, immediatamente, viene aggiornata la situazione punti del cittadino.
Niente punti, niente mutuo - Tutti i dati raccolti dalle diverse fonti interessate dal progetto, che siano grosse aziende o uffici pubblici, confluiscono in delle liste nere nazionali così che sia possibile verificare, in qualsiasi momento, se chi ha acquistato un biglietto del treno o per un volo aereo fosse autorizzato a farlo in base al proprio punteggio. A questo proposito non si può non citare il caso del giornalista Liu Hu che, per aver denunciato, in un suo post, la corruzione del governo, è stato arrestato, multato ed inserito nella ‘lista nera’ per cui non può comparsi una casa, sottoscrivere un mutuo o, semplicemente, viaggiare. Il progetto, ha visto una prima applicazione in alcune città prese a campione, come la città di Hangzhou per poi approdare, dopo alcuni anni, a Shanghai che, con la app ‘Honest Shanghai’, ne rappresenta uno degli esempi più riusciti. Grazie a questa applicazione le autorità della metropoli cinese sono riusciti a raccogliere oltre 3 mila tipi di informazioni da più di 100 uffici governativi.
Lo facevano già su carta - Le schedatura dei dati dei propri cittadini non è una novità in Cina dove esisteva già il ‘Dang’an’, ossia un registro cartaceo che contiene i rapporti scolastici di un individuo, i registri di lavoro ed alcune sue fotografie e lo ‘Hukou’, un sistema di registrazione delle famiglie. Si può quindi dire che il programma di credito sociale sia la forma informatizzata e moderna dei registri già esistenti. Come detto, si vuole estendere tale programma anche alle aziende che verrebbero premiate con aliquote fiscali più basse e migliori condizioni di credito a seconda che siano ligie in aree quali il pagamento delle tasse, la regolamentazione doganale e la protezione ambientale.
Siamo tutti un po' cinesi - Il sistema cinese del credito sociale se, da una parte, ha scatenato numerose critiche per l’indubbia limitazione alla libertà personale che comporta, d’altra parte ha trovato terreno fertile anche in Occidente dove c’è chi ne apprezza alcuni aspetti positivi. A Bologna, in Italia, per esempio, è stato lanciato, su base volontaria e in via sperimentale, il portafoglio ‘Smart Citizen’ che si basa sul medesimo principio di raccolta punti «se i cittadini fanno la raccolta differenziata, se usano i trasporti pubblici o se non prendono sanzioni dall’autorità comunale». Tra gli altri Paesi interessati ci sarebbero anche la Cambogia, il Cile, lo Sri Lanka e la Polonia. Che sia più o meno palese, il digital profiling, su cui in parte si basa il sistema del credito sociale, è un aspetto della contemporaneità che riguarda tutti noi che, magari, ci indigniamo davanti all’idea di essere controllati ma concediamo noi stessi le chiavi d’accesso della nostra vita.