Vita, imprese e politica di Giorgia Meloni, (futura) prima premier donna italiana
«Oggi abbiamo scritto la storia» ha cinguettato Giorgia Meloni sul suo profilo Twitter, subito dopo la pubblicazione dei risultati delle elezioni, definendo la sera del 26 settembre «una notte di orgoglio e riscatto».
Un fenomeno che preoccupa l'Europa
Giorgia Meloni sarà, con molta probabilità la prima donna premier in Italia con il governo più a destra che il Belpaese abbia avuto dalla fine dell’ultimo conflitto mondiale, combinando insieme un elemento di assoluta modernità con un ritorno al passato che preoccupa molti. Parlantina sciolta, idee chiare e nessun timore delle critiche, l’hanno portata a guidare un partito, Fratelli d’Italia, che ha ottenuto una schiacciante vittoria nei confronti delle altre coalizioni di partito, regalandole la vittoria alle ultime elezioni politiche italiane, che lei stessa aveva più volte pronosticato.
L’ultraventennale carriera politica di Meloni l’ha fatta conoscere in Italia, e in Europa, per le sue idee legate ai valori di destra di cui va orgogliosa, Dio, patria e famiglia, e che ora le fanno ottenere il plauso di “patrioti europei”, come da lei stessa definiti, quali il primo ministro ungherese Viktor Orban, o di Marine Le Pen, mentre Jordan Bardella, eurodeputato e volto tra i più noti del partito della Le Pen, ha dichiarato che «gli italiani hanno dato una lezione di umiltà all’Unione europea che, per voce della signora Von der Leyen, ha preteso d'imporre loro un voto».
Dalla Garbatella a Montecitorio
Nata il 15 gennaio del 1977 a Roma, quartiere Garbatella, Giorgia Meloni, frequenta il liceo linguistico e dopo il diploma, appena ventenne, si avvicina alla politica italiana, militando nel partito di Alleanza Nazionale in qualità di responsabile del movimento studentesco. Nel 1998 vince le primarie di Alleanza Nazionale per l'XI Municipio di Roma, e viene eletta consigliere della Provincia di Roma per Alleanza Nazionale, rimanendo in carica fino al 2002.
Nel 2000 diviene dirigente nazionale di Azione Giovani e nel 2004 viene eletta presidente di Azioni Giovani, a capo della lista Figli d'Italia, diventando la prima presidente donna di una organizzazione giovanile di destra.Nel 2006 e nel 2008 diventa ministro della Gioventù in uno dei governi guidati da Silvio Berlusconi, la più giovane della storia dell'Italia repubblicana, mantenendo la presidenza di Azione Giovani.
La nascita di Fratelli d'Italia
Dopo la disgregazione del Popolo della libertà, nel quale erano confluiti Forza Italia e Alleanza Nazionale, la Meloni approfitta della mancata ricostituzione di quest’ultimo per fondare, nel 2012, Fratelli d’Italia, insieme a Ignazio La Russa e Guido Crosetto. Nel simbolo del nuovo partito si ritrova la fiamma tricolore, già simbolo di Alleanza Nazionale e, prima ancora, del Movimento sociale italiano, partito di chiara natura fascista. Eletta nel 2013 alla camera dei deputati, diventa capogruppo alla Camera.
Nel 2016 si candida a sindaco di Roma, sostenuta dalla Lega nord, ma viene battuta da Virginia Raggi, mentre alle elezioni politiche del 2018 Fratelli d’Italia si presenta, con la Lega e Forza Italia, nella coalizione di centrodestra, risultando il terzo partito dello schieramento con il 4% dei voti. Durante l'emergenza legata all'esplosione della pandemia da Covid-19 del 2020, la Meloni definisce più volte «Conte inadeguato a gestire l'emergenza», arrivando a definire «criminale» l'atteggiamento tenuto nel corso dell'emergenza sanitaria con il varo di misure di contenimento della pandemia. Durante il governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, dal 13 febbraio 2021, Fratelli d’Italia diventa l’unico partito di opposizione, conquistando il posto di partito più popolare in Italia.
Un'inarrestabile ascesa
Il Financial Times, nel maggio dello stesso anno, la definisce «l'astro nascente dell'estrema destra italiana», paragonandola a Marine Le Pen. Alle recenti elezioni, il partito della Meloni si è presentata con un programma fondato su 25 priorità, per portare avanti quelli che sono gli obiettivi politici che le stanno più a cuore: contrasto della immigrazione irregolare, la flat tax e sostegno alle imprese contro il caro bollette e valorizzazione della famiglia tradizionale definita, citando Giovanni Paolo II, «ciò che rende una Nazione veramente sovrana e spiritualmente forte».
Viene inoltre preso in considerazione il lavoro e l’occupazione giovanile, oltre alla valorizzazione dell’imprenditoria e del Made in Italy, con la protezione del marchio in vari ambiti e la creazione di una piattaforma online che possa valorizzare i prodotti italiani. Nel programma elettorale è stato inserito anche il presidenzialismo indicata come riforma necessaria per «assicurare governi stabili (…) la più potente misura economica di cui necessita l'Italia». Molto discusso è stato invece il discorso sui giovani che «rappresentano il futuro della nostra Nazione”. Se da una parte, infatti, il programma elettorale parla di sviluppo «di un diritto allo sport, all'arte e alla cultura» dall'altra ciò è messo in relazione allo sviluppo di stili di vita sani per il contrasto a quelle che vengono definite «devianze giovanili»: droga, alcolismo, bullismo, anoressia, bulimia e baby gang.
Il Meloni-pensiero
Meloni, d'altra parte, non ha mai fatto mistero delle sue idee conservatrici e della necessità di tornare a una società fondata sui valori tradizionali quali, appunto, la famiglia tanto da aver dichiarato di voler cambiare la Costituzione per rendere incostituzionale e illegale la famiglia omogenitoriale.
La leader di Fratelli d'Italia è inoltre contraria ai matrimoni, alle adozioni gay e alle misure di contenimento della omo-transfobia ritenendo che «gli omosessuali non sono discriminati». A tal proposito, la Meloni si dichiara contraria alle misure di sensibilizzazione scolastica nei confronti della comunità LGBT+ perché, a suo parere, non sarebbero utili a combattere le discriminazioni sessuali ma fornirebbero ai giovani «una interpretazione fuorviante della propria identità sessuale». Celebre la sua frase «i simboli sacri si rispettano sempre! Dire che Babbo Natale è gay, la fatina di Cenerentola è gay, Superman è gay, Batman è gay, è indottrinamento».
Anche la maternità deve essere vissuta nell'ambito di una famiglia tradizionale, tanto che Meloni ha proposto che la maternità surrogata possa diventare «reato universale» al fine di vietare la sua attuazione anche all'estero. Di recente, poi, è insorta contro un episodio del celebre cartone animato Peppa Pig nella quale compariva una famiglia arcobaleno, composta da due mamme, dicendosi certa si trattasse di propaganda gender. Secondo la Meloni è necessario puntare su politiche per l'aumento della natalità e la «difesa della famiglia tradizionale» proponendo asili nido gratuiti e un «reddito d'infanzia» destinato alle famiglie meno abbienti. Contraria al divorzio breve, all'aborto farmacologico e al biotestamento, la leader di Fratelli d'Italia si dichiara altresì contraria alla liberalizzazione della cannabis e all'eutanasia.
Quella difesa «sempre legittima»,
Con riguardo poi alla sicurezza interna, non sono passate inosservate le dichiarazioni in cui si diceva contraria al reato di tortura dell'ordinamento giuridico italiano, ritenendo che «impedisce agli agenti di fare il proprio lavoro», e proponendo altresì l'abolizione della legge Mancino contro il razzismo e il fascismo. Da Fratelli d'Italia giunge poi la proposta del rafforzamento dell'istituto della legittima difesa in modo che sia ritenuta «sempre legittima», e si propone la castrazione chimica per gli stupratori ed i pedofili. Con riguardo al tema dell'immigrazione, la Meloni di dice contraria allo “ius soli”, ossia alla concessione della cittadinanza ai figli minorenni di stranieri regolari nati e cresciuti in Italia sostenendo che esista un complotto per «destrutturare la nostra società e privarci della nostra identità».
D'altra parte nel 2018, durante un comizio, affermò che «in Venezuela ci sono milioni di persone che stanno morendo di fame, sono cristiani e spesso di origine italiana. Io dico: ci servono immigrati? Prendiamoli in Venezuela». Per i suoi detrattori Giorgia Meloni rappresenta la destra illiberale, contraria al multiculturalismo e a quei valori di inclusività che dovrebbero fare ormai parte della nostra società. La sua politica appare divisiva eppure, rimane il fatto, che sia stata proprio questa sua franchezza nell'esprimere le proprie idee ad averla portata a vincere le recenti elezioni politiche e a ricoprire, con molta probabilità, il ruolo di Primo ministro donna in Italia.