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Quella intramontabile nostalgia per il terzo Reich

Il recente caso dei Reichsbürger porta alla ribalta una problematica delicata (non solo in Germania) e che ha radici profonde.
Il recente caso dei Reichsbürger porta alla ribalta una problematica delicata (non solo in Germania) e che ha radici profonde.

Il 7 dicembre scorso, sono state arrestate in Germania, in Italia ed Austria, 25 persone che programmavano un golpe al Bundestag, il Parlamento federale tedesco. Secondo gli inquirenti, gli appartenenti al gruppo Reichsbürger, ossia i Cittadini del Reich, sono fortemente indiziati di “aver fatto preparativi concreti per entrare con la forza nel Parlamento tedesco con un piccolo gruppo armato”.

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La ministra federale tedesca dell'Interno Nancy Faeser ha parlato di un «abisso di minaccia terroristica» con una organizzazione guidata da «fantasie violente di rovesciare il potere e ideologie di cospirazione». O ancora: «Un conglomerato di teorici della cospirazione», come li hanno definiti i magistrati che si occupano del caso. Tra i nomi di coloro che sono finiti sotto inchiesta spicca quello del settantunenne principe Heinrich Reuss XIII, proprietario in Turingia di un castello da caccia presso cui si sarebbero tenuti diversi incontri cospirativi, l'ex deputata della Afd Birgit Malsack-Winkemann, che lavorava come giudice a Berlino e avrebbe rivestito un ruolo chiave vista la sua frequentazione del Parlamento, oltre a una serie di poliziotti ed ex militari appartenenti al Ksk, il gruppo speciale delle forze armate tedesche, addestrati quindi al combattimento ed in possesso di armi. La notizia, che forse non ha avuto la rilevanza che merita per le tante contingenze internazionali, ha posto, non solo la Germania, ma tutta l'Europa democratica a fare i conti con un passato nostalgico e nazionalista mai sopito e condito, in salsa moderna, con gli attuali movimenti negazionisti e complottisti che tanto spazio si sono ricavati in epoca pandemica.

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Chi sono i Reichsbürger

I cittadini del Reich sono, infatti, un gruppo variegato di persone comprendenti antisemiti, estremisti di destra, pangermanici, sostenitori di QAnon, no vax e negazionisti della legittima esistenza della Repubblica federale di Germania, considerato uno Stato occupante voluto dalle potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale. Secondo i Reichsbürger, quindi, continua ad esistere il Deutsches Reich, nome ufficiale dello Stato tedesco, usato dal 1871 al 1937, con i confini precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Ne consegue il rifiuto di riconoscere le leggi e le istituzioni della Repubblica federale vista come “un burattino nelle mani di potenze straniere”, così come l'autorità della magistratura e delle agenzie di sicurezza.

I Bürger, così come spiegato dal Die Welt, importante quotidiano tedesco di stampo conservatore, rifiutano l'obbligo di pagare le tasse o le multe loro comminate, e la proprietà privata, come la propria abitazione, è considerata come “una entità indipendente al di fuori dell'autorità della Repubblica federale”. Gli stessi arrivano anche a prodursi autonomamente dei propri documenti d'identità e patenti di guida. Il fenomeno, di per sé, non costituisce una novità ma, fino ad ora, tali persone venivano percepiti, dall'opinione pubblica, come dei nostalgici non particolarmente pericolosi.

L'operazione di polizia compiuta a inizio dicembre, invece, ha mostrato il vero volto di questa organizzazione. Come detto da Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei di Germania, «a portata di questa rete è sconcertante. Le menti di queste persone possono essere confuse, ma il pericolo di destra è reale». Lo stesso concetto è stato espresso anche dal ricercatore Lorenz Blumenthaler, della Fondazione Amadeu Antonio, che si occupa di contrasto all'estremismo di destra, il quale ha affermato che «soprattutto negli ambienti della sicurezza, i gruppi sono stati spesso derisi e il loro enorme potenziale di pericolo è stato preso alla leggera, nonostante gli intensi avvertimenti della società civile».

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Preoccupanti avvisaglie

A tal proposito, non bisogna dimenticare che alcuni anni fa ci furono diversi segnali premonitori di un prepotente ritorno dei nostalgici del Reich all'azione. Nell'ottobre del 2017 venne condannato all'ergastolo Wolfgang Plan, un cinquantenne di Georgensmuend, in Baviera, che, nel 2016, aveva ucciso un poliziotto, e ferito altri due, durante un intervento di controllo. Nella sua abitazione vennero rinvenute una trentina di armi che l'uomo aveva potuto acquistare indisturbato.

Durante il processo, l'imputato, definitosi “cittadino del regno”, ossia l'impero tedesco con i confini precedenti al 1937, ha dichiarato in più occasioni di non riconoscere l'autorità giudicante e lo Stato tedesco. Nel 2019, invece, è stato condannato a 7 anni di carcere l'ex Mr Germania Adrian Ursache, reo di aver partecipato ad una sparatoria tra gli agenti della Sek, i reparti speciali di intervento della polizia, ed alcuni Reichsbürger, avvenuta nel 2016 a Reuden, nella Sassonia-Anhalt. Durante la sparatoria, Ursache aveva ferito un poliziotto, per poi rimanere gravemente ferito a sua volta. Dichiaratosi leader dell'autoproclamato Stato di Ur, di cui era stata creata anche la bandiera, l'imprenditore tedesco affermò di riconoscere unicamente l'impero tedesco esistente in epoca anteriore al 1937.

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Un sentimento radicato

Pur sembrando, di primo acchito, un fenomeno relativamente nuovo, il nazionalismo radicato nella nostalgia dell'impero tedesco, ha radici molto profonde. Fin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, infatti, vi erano correnti di pensiero che richiedevano la ricostituzione del Deutsches Reich con i confini del 1937, ritenendo illegittima l'occupazione della Germania da parte delle potenze vincitrici e considerando come traditori tutti coloro che accettarono la divisione in due della Germania, con la perdita dei territori orientali ceduti alla Polonia e all'Unione Sovietica.

In questo senso, nacque anche un movimento politico il Sozialistische Reichspartei, Partito socialista del Reich, che si presentava come un «movimento di resistenza nazionale contro la divisione della Germania». Pur essendo stato dichiarato fuori legge nel 1952, molti dei suoi membri confluirono in altri partiti di estrema destra che portarono avanti tali istanze fino all'unificazione della Germania, momento storico in cui esse presero, apparentemente, di forza.

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Le origini di un movimento 

Il nucleo originale dell'attuale Reichsbürger, iniziò a prendere forma nel 1985, quando Wolfgang Gerhard Günter Hebel, un ex sovraintendente al traffico della compagnia ferroviaria tedesca a Berlino Ovest, si autoproclamò Reichskanzler, Cancelliere del Reich, iniziando ad organizzare corsi per spiegare a sempre più adepti la propria visione politica e vendendo anche i cosiddetti 'documenti del Reich' che venivano prodotti dalla sua organizzazione. Pur avendo subito numerosi processi per usurpazione d'ufficio, abuso di titolo e minacce di morte, l'uomo venne dichiarato mentalmente squilibrato e non perseguibile a sensi di legge.

La sua visione politica, però, fu di ispirazione per molti altri sostenitori del Reich, e portò, negli anni successivi, al rafforzamento dell'organizzazione dei cittadini del Reich, che attualmente conta oltre 20 mila sostenitori, presenti in special modo nella Germania meridionale ed orientale, dove sono in molti a rimpiangere l'ex Ddr. La loro leader è Heiche Werding, ex Ambasciatrice Generale Plenipotenziaria del gruppo di cittadini del Reich 'Popoli e Tribù della Germania Unita', un sottogruppo sciolto nel 2020 dal ministero dell'Interno tedesco. La Werding è nota con il nomignolo di Papierterroristin, ossia una terrorista cartacea per la tecnica di intasare gli uffici amministrativi con lettere ed email al fine di impedirne il lavoro. Nel 1995, invece, venne fondato a Verden, in Bassa Sassonia, anche il Freistaat Preuꞵen, lo Stato libero di Prussia, che, a scopi propagandistici, pubblicò un foglio antisemita intitolato 'La voce del Reich'.

Quell

Negli ultimi anni, grazie anche all'avvento di internet, la galassia dei cittadini del Reich si è andato popolando di vari personaggi quali Norbert Schittke, leader del Governo in esilio del Reich tedesco, creato ad Hannover nel 2004, molto amante dell'ufologia, o di Robert Fitzek, proprietario di un negozio di esoterismo e autoproclamatosi imperatore di Germania.

È però il 2022 l'anno in cui il Reichsbürger è stato, diverse volte, protagonista di gravi episodi di cronaca e sono in tanti ora, alla luce di quanto successo, ad accusare le autorità di aver sottovalutato il fenomeno. Già lo scorso marzo, infatti, i servizi segreti erano stati allertati sulla possibile preparazione di piani sovversivi tanto che, in aprile, erano stati effettuati i primi arresti tra i facenti parte di una cellula del Reichsbürger, i patrioti riuniti, che programmavano di provocare una rivolta civile, facendo saltare le linee elettriche e rapendo il ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach, dopo averne ucciso la scorta. Gli arresti di dicembre, quindi, non sono che un tassello, non certo l'ultimo, del piano di smantellamento di una rete criminale troppo spesso definita innocua e folkloristica ma che cova, al suo interno, una minaccia reale per l'idea stessa di democrazia.


Appendice 1

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