Oltre 40 anni sotto i riflettori. Nel bene e nel male. La fortuna come imprenditore. Gli scandali. Il sesso e la Banca Arner di Lugano
Una vita intensa quella di Silvio Berlusconi. Fatta di luci ma anche di molte ombre dovute ai diversi guai giudiziari e scandali sessuali. Era nato a Milano, il 29 settembre del 1936, da una tipica famiglia della piccola borghesia milanese: mamma casalinga, padre impiegato alla Banca Rasini e due fratelli, Antonietta e Paolo più piccoli di lui di diversi anni.
Vendeva aspirapolveri e faceva l'animatore sulle navi - Conseguita la licenza media, venne iscritto presso l’Opera salesiana dove conseguì la maturità classica. Frequentò poi la Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano e per mantenersi agli studi svolse diversi lavoretti tra cui la vendita di aspirapolveri porta a porta e presso una ditta edile, la Immobiliare costruzioni. Lo spirito imprenditoriale era già sviluppato nel giovane Silvio che, d’estate, decise di imbarcarsi nelle navi da crociera Costa facendo l’animatore a bordo. Il gusto per la battuta e la barzelletta, che lo caratterizzeranno, nel bene e nel male, anche durante la sua carriera politica, facevano già parte del suo modo di essere e Silvio si distinse quale valido intrattenitore e battutista, accompagnato al piano dal suo ‘fedele’ amico Confalonieri. Nel 1961 conseguì, a pieni voti, la laurea in Giurisprudenza e, con la sua tesi dal titolo ‘Il contratto di pubblicità per inserzione” vinse un premio di 2 milioni messo in palio dall’agenzia pubblicitaria Manzoni di Milano. Sposatosi con Carla Elvira Dall’Oglio, nel 1965, diventò padre di Maria Elvira, detta Marina, e Pier Silvio. Nello stesso periodo decise di fondare, con il costruttore edile Pietro Canali, cliente della Banca Rasini, dove per anni era stato impiegato il padre, la Cantieri riuniti milanesi srl acquistando, per la somma di 190 milioni di lire, grazie a una fideiussione concessa dalla Banca stessa, un terreno in via Alciati a Milano.
Il sogno di una Milano 2 e quei legami con Lugano - Nel 1962, con il progetto di costruire un enorme quartiere residenziale da 4 mila abitanti a Brughiero, fondò la Edilnord sas dove figura come ‘socio d’opera’, mentre i finanziamenti arrivarono dalla Finanzierungellschaft fur Residenzen di Lugano, rappresentata dall’avvocato svizzero Renzo Rezzonico. Il progetto di Brugherio non si rivelerà molto redditizio ma Berlusconi non volle abbandonare il progetto della costruzione di un grande quartiere residenziale e, nel 1968, acquistò, per 3 miliardi di lire, un’area di 712'000 metri quadri a Sagrate, periferia orientale di Milano. Prese vita così il progetto ‘Milano2’, una città nella città, costruito secondo i canoni delle città satelliti olandesi. Nel gennaio 1972 la Edilnord sas venne messa in liquidazione e venne fondata la Edilnord centri residenziali di Lidia Borsani &C. La Borsani, che figura quale socia accomandataria, altro non era che la cugina di Berlusconi, mentre il socio accomandante divenne nuovamente una società finanziaria svizzera, la Aktiengesellschaft fur Immobilienlagen in Residenzentren Ag. di Lugano, che fornì il capitale iniziale.
Deviò la rotta degli aerei per la quiete degli abitanti - Il quartiere residenziale Milano 2 venne completato nel 1979, dopo che Berlusconi, nel 1973, ottenne che venisse deviata la rotta degli aerei che decollavano da Linate e che disturbavano la quiete del nuovo quartiere residenziale. Nel 1975 Berlusconi assunse la presidenza della Italcantieri spa, a capitale svizzero, e nel 1978 mise in liquidazione la Edilnord che venne sostituita dalla Milano 2 spa con un capitale stimato in 2 miliardi di lire. La società fu costituita a seguito della trasformazione della Immobiliare San Martino spa, amministrata da Marcello dell’Utri, con soci fondatori Servizio Italia fiduciaria spa e Società azionaria fiduciaria spa.
Decolla la Fininvest e nasce il Cavaliere - A metà degli anni ’70, con soci fondatori le stesse società costituenti Milano 2, nacque la Finivest Roma srl che, nel 1979, incorporò la Finivest Finanziaria D’Investimenti di Milano con trasferimento della sede nel capoluogo meneghino. Il capitale sociale ammontava a 52 miliardi di lire e i posti di comando furono occupati, oltre a Silvio Berlusconi, dal fratello Paolo e il cugino Giancarlo Foscale. Nel 1977 il presidente della Repubblica Giovanni Leone lo nominò ‘Cavaliere del Lavoro’ per la sua attività in campo edilizio; da allora sarà per tutti ‘il Cavaliere’, così come chiamato per la prima volta dal giornalista Gianni Brera.
La villa di Arcore e l'amore con Veronica Lario- Nel 1980 Silvio Berlusconi, ormai imprenditore miliardario di enorme successo, acquistò ad Arcore una grandiosa villa con parco, ex dimora dei Casati Stampa, che divenne la residenza privata della famiglia Berlusconi. Nel frattempo, anche dal punto di vista sentimentale, le cose iniziarono a cambiare: intrecciata una relazione extraconiugale con una giovane attrice di belle speranze, Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, Berlusconi si separò dalla prima moglie nel 1985, un anno e mezzo dopo aver avuto, dalla Lario, la sua prima figlia Barbara, a cui seguirono Eleonora e Luigi. Il matrimonio tra i due venne celebrato, con rito civile, solo nel 1990.
Cresce l’ambizione e crea Milano 3 - La vena imprenditoriale di Berlusconi sembrava inesauribile e non si riescono a contare tutti progetti a cui decise di partecipare: tra il 1979 e il 1990 realizzò a Basiglio un nuovo quartiere residenziale denominato Milano 3, il Centro commerciale il Girasole a Lacchiarella e il villaggio residenziale denominato Costa Turchese a sud di Olbia, in Sardegna. Nel 1977 entrò nel consiglio di amministrazione del Giornale di Indro Montanelli e l’anno dopo rilevò il Teatro Manzoni di Milano in piena crisi economica.
Il grande progetto di avere una Tv tutta sua - Non abituato ad accontentarsi mai decise poi di intraprendere una nuova ed eccitante sfida: la televisione. In effetti la voglia di sperimentarsi in questo campo risale al 1974 quando, a Milano 2, il Cavaliere aveva già creato la sua prima stazione televisiva, Telemilano, mentre nel 1979 aveva dato vita a un circuito televisivo nazionale finanziato attraverso la pubblicità da Publitalia 80. Dopo aver lanciato Canale 5, Berlusconi acquistò Rete 4 dal gruppo Mondadori e Italia 1 dalla Rusconi. Nella totale assenza di leggi nazionali che disciplinassero la materia, le reti Finivest di Berlusconi iniziarono a minacciare da vicino il monopolio della Rai e nel 1984 vennero oscurate a Roma, Torino e Pescara per aver illegittimamente trasmesso in tutto il territorio nazionale invece che attenersi a una trasmissione regionale. A salvare il Cavaliere ci pensò Bettino Craxi, di cui è amico e sostenitore, che varò un decreto legge ad hoc, noto come ‘decreto Berlusconi’ per permettere alla Finivest di riprendere a trasmettere le proprie trasmissioni su tutto il territorio nazionale.
Il terremoto Mani pulite e la discesa in politica - L’ascesa di Berlusconi, tra scandali e inchieste giudiziarie, fu comunque inarrestabile: nel 1986 divenne proprietario del Milan, con il quale vincerà 8 scudetti e 5 Champions League, nel 1989 acquistò la casa editrice Mondadori estendendo le proprie attività imprenditoriali alla produzione e distribuzione cinematografica. L’anno della svolta nella vita di Berlusconi fu però il 1992 quando in Italia, grazie all’inchiesta ‘Mani Pulite’ venne scoperchiato il vaso di Pandora di un sistema politico corrotto e colluso con la malavita. Tutti i partiti più vicini alla Finivest vennero travolti dall’attività giudiziaria del pool del Tribunale di Milano e si dissolsero poco dopo. Per far fronte a una tale crisi politica, che ebbe anche forti ripercussioni economiche sulle proprie attività imprenditoriali, su consiglio di Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi decise di fondare, il 26 gennaio del 1994, il suo partito ‘Forza Italia’ dicendosi “pronto a scendere in campo” animato dalla volontà di risollevare le sorti del proprio Paese. In soli due anni il partito di Berlusconi riuscì a raccogliere moltissimi consensi e nel 1994, grazie al sostegno di Umberto Bossi e Gianfranco Fini, vinse le elezioni con oltre il 30,6% delle preferenze. Il Cavaliere divenne così anche Presidente del Consiglio. Da allora, tra vittorie e sconfitte, ricoprì per 4 volte tale ruolo, oltre a quello di Presidente del Consiglio europeo nel 2003 e di Senatore nel 2013.
Il berlusconismo - Il suo rampantismo imprenditoriale e la sua visione della politica e degli affari portarono anche alla coniazione di un neologismo della lingua italiana: il ‘berlusconismo’. Tale termine, nato intorno agli anni ’80, si caratterizzava, inizialmente, per una valenza positiva e indicava ‘l‘ottimismo imprenditoriale’ che non si piega davanti alle difficoltà. Successivamente venne utilizzato dai suoi avversari per definire un criticabile “populismo di destra”, simile al gollismo francese o il peronismo argentino.
O lo si amava o lo si odiava - La figura di Silvio Berlusconi, ha da sempre spaccato in due l’opinione pubblica, dividendola tra sostenitori, che gli riconoscevano una indubbia volontà di rinnovamento sia imprenditoriale che politica, e detrattori per i quali il suo successo era dovuto, in larga parte, a un sistema clientelare di conoscenze politiche e rapporti, non sempre chiari, con personaggi pubblici molto discussi. Dalla sua ascesa al successo non sono pochi gli scandali che hanno investito il noto imprenditore e politico e tanti sono i gradi di giudizio che lo hanno visto condannato o assolto per intervenuta prescrizione, amnistia o depenalizzazione dei reati contestati.
I primi scandali: dalla P2 alla mafia - Il primo scandalo a investire Berlusconi è stato il rinvenimento, nel 1981, della lista della loggia massonica P2 di Licio Gelli a cui il Cavaliere risulta affiliato dal 1978. La relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica confermò che alcuni operatori, tra cui Berlusconi, «trovano appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito creditizio». La Corte d’Appello di Venezia lo condannò per aver giurato il falso davanti al Tribunale di Verona a proposito della sua iscrizione alla loggia di Gelli. Il 14 febbraio del 1983, grazie a un blitz delle forze dell’ordine, noto come ‘La notte di San Valentino’, vennero arrestati a Milano numerosi imprenditori accusati di essere affiliati alla mafia. Nel mirino dell’attività di inchiesta finì anche la Banca Rasini, di cui Berlusconi si era spesso avvalso per i suoi affari, accusata di riciclaggio di denaro sporco.
La Banca Arner di Lugano - Altro scandalo coinvolse invece la banca Arner di Lugano, l’istituto di credito cui faceva capo una parte cospicua del patrimonio finanziario di Berlusconi oltre che dei suoi più importanti manager, da Cesare Previti a Ennio Doris. La Arner Bank è stata, per anni, nel mirino di importanti inchieste condotte dal Tribunale di Palermo, per sospetta collusione con la Mafia, e di Milano, con l’accusa di essere «una sorta di lavanderia per il denaro sporco», così come scritto dal giornale l’Espresso che aveva seguito la vicenda. Uno dei fondatori della Banca Arner è Paolo Del Bue, romano, trasferitosi a Lugano che, insieme ad altri due soci, diede vita a una fiduciaria diventata poi Arner Bank nel 1994. Dagli atti giudiziari del ‘processo Mills’, l’avvocato inglese accusato di essersi fatto corrompere da Berlusconi per testimoniare il falso nei suoi processi, emerse che Del Bue gestiva i conti esteri di due società offshore, Century One e Universal One, che facevano capo «direttamente a Berlusconi».
Tra condanne e assoluzioni - Il 1 agosto 2013 si concluse, con condanna definitiva in terzo grado di giudizio, il processo Mediaset per frode fiscale. Secondo i giudici a Berlusconi facevano capo, come visto, una serie di società offshore su cui l’imprenditore faceva transitare enormi quantità di denaro. Venne invece assolto dai processi Lodo Mondadori, in cui era imputato per corruzione giudiziaria, per prescrizione del reato, e dal processo sul Consolidato Gruppo Finivest, per prescrizione dei reati in forza di una legge sul falso in bilancio fatta approvare ad hoc dal governo di Berlusconi. Lo stesso dicasi per l’accusa di falso in bilancio del processo Lentini.
Gli scandali sessuali - Altra zona d’ombra nella vita di Berlusconi fu quella legata agli scandali sessuali che ne compromisero l’immagine pubblica fin da quel 27 aprile 2007 quando, in gran segreto, partecipò alla festa di compleanno della diciottenne Noemi Letizia alla quale porta un regalo d 6 mila euro La ragazza aveva poi confessato di chiamarlo ‘Papi’ e di conoscerlo da tempo raccogliendone le confidenze personali. Veronica Lario, per oltre 25 anni legata all’imprenditore, scrisse una lettera al vetriolo in cui dichiarava “non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione”.
Il bunga-bunga - Il Cavaliere cercò di correre ai ripari, dichiarando di essere amico dei genitori della ragazza ma, in seguito, si scoprì che la ragazza, ancora minorenne, aveva incontrato il Premier a una cena ufficiale a Villa Madama, durante la quale gli sedette accanto, e una seconda volta in occasione di una vacanza di 10 giorni trascorsi, insieme a un’altra amica minorenne, a Villa Certosa. Una «corte di vergini che si offrono al drago», così aveva descritto la situazione la Lario nella sua celeberrima lettera, e in effetti, con il passare del tempo, un numero sempre maggiore di giovanissime ragazze confessarono di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con l’imprenditore e di aver partecipato a festini nelle sua Villa di San Martino, noti come ‘bunga-bunga’.
Il Rubygate - Lo scandalo più grave, il ‘Rubygate, scoppiò nel 2010 e prese il nome da una ballerina di night club minorenne, Karima El Mahourg, in Ruby Rubacuore, che accusò Berlusconi di aver avuto con lei rapporti sessuali a pagamento nonostante fosse a conoscenza della sua minore età. La storia venne alla luce quando Ruby, arrestata dalla polizia di Milano con l’accusa di furto, fu prontamente liberata su intercessione di Berlusconi che dichiarò che la ragazza era nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak e, per evitare una crisi diplomatica, chiese che venisse affidata a Nicole Minetti, consigliere della Regione Lombardia del Pdl.
Sotto inchiesta - Nel gennaio del 2011 l’ex Premier venne formalmente messo sotto inchiesta penale con l’accusa di aver fatto sesso con la ballerina minorenne e per abuso d’ufficio in riferimento alle sue false dichiarazioni sulla identità della ragazza. Nelle carte del processo si parlava di festini particolari organizzati da Berlusconi dove pullulavano ragazze bellissime disposte a tutto, anche a travestirsi da sexy infermiere. Si parla di “qualcosa di mai visto” e di incontri in cui bisogna “essere pronti a tutto”. Dalle intercettazioni di Nicole Minetti, igienista dentale e, all’epoca, consigliere del Partito delle Libertà in Lombardia, emersero anche altre verità: la consigliera invita una vecchia compagna di scuola a partecipare a una cena ad Arcore: la ragazza, chiamata a testimoniare, raccontò che dopo cena, i canti “furono accompagnati da un trenino. E sentii alcune ragazze dire ‘scendiamo al bunga-bunga’”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo cena si era soliti andare in una sala adibita a discoteca dove inizia il festino: le ragazze si cambiavano d’abito indossando costumi succinti, assumendo atteggiamenti lascivi e mimando anche rapporti lesbici. Il tutto ripagato con costosissimi regali o soldi in contanti. Dalle dichiarazioni di Ruby emerse con chiarezza il sistema “postribolare” delle serate ad Arcore con il giornalista Emilio Fede che faceva da cerimoniere, consigliando alle ragazze anche come vestirsi. Secondo la testimonianza di Floriano Carrozzo, un carabiniere che frequentava Ruby all’epoca dei fatti, la ballerina aveva il cellulare di Berlusconi per poterlo contattare direttamente. «Mi confidò - dichiarò Carrozzo - che il Presidente del Consiglio aveva saputo che era minorenne». Anni di inchieste portarono all’instaurazione di tre giudizi incentrati intorno alla figura di Karima, in arte Ruby: il primo si concentra su Berlusconi che venne assolto nel 2015 dall’accusa di concussione e prostituzione minorile, nel secondo erano imputati Emilio Fede, Lele Mora e la Minetti per favoreggiamento alla prostituzione, mentre nel terzo, erano coinvolte decine di persone per un presunto pagamento di 10 milioni di euro per corrompere i testimoni dei processi precedenti.
Gli ultimi matrimoni e quella voglia di stupire - Negli ultimi anni, invece, il Cavaliere aveva trovato una sorta di pace sentimentale e, dopo una lunga relazione con Francesca Pascale (quest'ultima oggi è convolata a nozze con la cantante Paola Turci), dal 2020 faceva coppia con Marta Fascina con la quale, nel marzo del 2022, aveva celebrato un finto, o come disse lo stesso Berlusconi, "simbolico" matrimonio celebrato a Villa Gernetto di Lesmo, in Brianza. “La celebrazione di un rapporto di amore, stima e rispetto” disse Berlusconi che, ai suoi tanti invitati, offrì un ricco menù a base di specialità lombarde e l'accompagnamento musicale di Gigi D'Alessio. Un evento di cui si parlò molto, in linea con quella voglia di stupire che a Silvio Berlusconi non è mai mancata, abituando, da sempre, l'opinione pubblica a clamorose cadute e inaspettate rinascite. «Sono un ragazzo un po' stagionato» aveva detto di sé, debuttando, nel settembre dello scorso anno, su Tik Tok, il social più amato dai giovani di tutto il mondo. Qui, non aveva abbandonato il suo stile, continuando a raccontare le tanto amate barzellette, che riteneva “terapeutiche”, e battute come quella che, facendo riferimento agli scandali passati, invitava «i maggiori di 18 anni a presentarmi la vostra ragazza».
Leader fino alla fine - I vari problemi giudiziari e gli scandali legati alla sua vita privata, comunque, non lo allontanarono mai molto dalla carriera politica e Berlusconi, fino all'ultimo, ha voluto calcare le scene della politica italiana. Nel 2018, pur non potendo ufficialmente candidarsi alle elezioni politiche, venne indicato come leader della lista "Forza Italia-Berlusconi Presidente", ed è con tale carica che si presentò alle consultazioni che seguirono dopo la vittoria della coalizione di centro-destra.
Riabilitato dalla pena per frode fiscale, per la quale era stato condannato nel 2013, Berlusconi decise di candidarsi alle elezioni europee del 2019, venendo eletto, con un numero impressionante di voti, come europarlamentare. Nel 2022, fu invece allettato dall'idea di poter ricoprire la carica di Presidente della Repubblica italiana anche se, poco dopo, decise di abbandonare tale intenzione. Nello stesso anno, in occasione delle elezioni politiche in Italia, Berlusconi si ricandidò per il Senato della Repubblica, a nove anni dalla sua decadenza dalle cariche politiche, venendo eletto nel collegio uninominale Lombardia con il 50,6% dei voti. Un ritorno che fece subito discutere per l'ormai famoso "incidente del quaderno", nel quale Berlusconi aveva appuntato, in maniera sospettosamente visibile, ciò che pensava su Giorgia Meloni definita «supponente, prepotente, arrogante e offensiva. Un con cui non si può andare d'accordo». Si disse poi che, nella stessa giornata, il Cavaliere avesse mandato platealmente al diavolo il nuovo Presidente del Senato Ignazio La Russa, anche se non fu mai possibile chiarire i contorni della vicenda. Secondo molti bene informati, il Cavaliere puntava lui stesso a farsi eleggere alla Presidenza del Senato, ma l'indiscrezione venne smentita successivamente dallo stesso Berlusconi.
Gli acciacchi di salute - La sua salute, d'altra parte, era già vacillante, e i ricoveri per motivi di salute, negli ultimi tempi, erano andati ad aumentare. Non si pensava, però, a un epilogo simile, in considerazione del fatto che il Cavaliere, già in più occasioni, aveva dovuto far fronte a un peggioramento del proprio stato di salute. Nel maggio del 1997, venne operato per un tumore alla prostata all'ospedale San Raffaele di Milano e, da allora, nonostante l'esito positivo dell'operazione, i problemi di salute non sono mancati: nel 2006, venne operato per l'asportazione di un frammento di menisco e per l'impianto di un pacemaker, mentre nel 2009, dopo l'aggressione a opera di un folle in Piazza Duomo, si era dovuto sottoporre a diversi interventi, incluso uno alla mandibola nel 2011. Negli anni successivi, non sono mancati altri interventi e ricoveri, compreso quello, sempre al San Raffaele di Milano, a causa del Covid che definì una “malattia infernale” e che gli dette strascichi importanti per molti mesi a seguire. Anche nel corso del 2021 la salute di Berlusconi era sembrata vacillare in più occasioni, così come lo scorso anno, fino alla morte, avvenuta il 12 giugno. «Sono solo un imprenditore che fa miracoli» aveva detto di sé Silvio Berlusconi. In tanti, tra familiari, amici, collaboratori e sostenitori politici, avevano sperato fosse vero, ma non è andata così.