Sono questi i migliori (e i peggiori) aeroporti da cui volare

L'inaspettato primato di Milano Linate

Quest'anno, a essersi aggiudicato il premio quale miglior scalo d'Europa, nella categoria degli aeroporti che movimentano tra i 5 e i 10 milioni di passeggeri all'anno, vi è l'aeroporto di Milano-Linate. Il riconoscimento è stato assegnato dall'associazione di categoria Airports Council International-Europe (ACI-E) durante l'annuale congresso svoltosi a Barcellona, in Spagna, nella splendida cornice del Museo Nazionale della Catalogna.

La giuria internazionale ha riconosciuto allo scalo aeroportuale milanese «un importante lavoro sul tema della sostenibilità e della decarbonizzazione del settore aeroportuale», grazie agli investimenti sui carburanti alternativi e l'attivazione della linea della metropolitana dedicata che consente l'accesso all'aeroporto, limitando l'uso dei mezzi di trasporto privati. Molto positivi sono stati anche i giudizi sull'esperienza di viaggio dei passeggeri, i cui tempi di attesa, ad esempio, sono stati notevolmente ridotti dopo l'installazione di macchinari di ultima generazione, capaci di scansionare i bagagli con immagini tridimensionali e ad alta definizione che non rendono più necessario l'apertura degli stessi.

Lo stesso dicasi per i dispositivi per il 'faceboarding' che consentono il riconoscimento facciale del viaggiatore senza l'utilizzo della carta d'identità e d'imbarco cartacee. I premi assegnati dall'Aci Europe sono divisi in cinque categoria in base al traffico di passeggeri e altri cinque premi di categoria speciale che sono assegnati per le prestazioni eccezionali conseguite in settori quali l'accessibilità o, come visto, l'eco-innovazione.

Gli altri migliori aeroporti d'Europa

Ad aver vinto il premio di miglior aeroporto accessibile per persone con disabilità, o mobilità ridotta, è stato quello di Alicante, in Spagna, che ha sviluppato strumenti e servizi innovativi di molto superiori agli standard minimi stabiliti dal regolamento europeo 1107/2006. Sono previste, infatti, aree sosta per la ricarica elettrica delle sedie a rotelle o lo sviluppo di app per agevolare il percorso degli ipovedenti. Vi è inoltre in programma la costruzione di una stanza sensoriale per le cosiddette disabilità nascoste.

L'Aeroporto di Praga, invece, si è visto assegnare il premio per la trasformazione digitale, essendosi munito delle più recenti innovazioni digitali, come l'apprendimento automatico e l'integrazione dei dati, mentre all'aeroporto di Londra-Gatwick è stato assegnato il premio eco-innovazione per il suo articolato progetto per la tutela della biodiversità e il non utilizzo di erbicidi entro il 2030.

Tra i migliori aeroporti vi sono anche quello di Bologna per la qualità delle risorse umane che operano in perfetta sinergia con gli obiettivi aziendali mentre, nella categoria sotto i 5 milioni di passeggeri, sono stati eletti vincitori gli aeroporti di Madeira, in Portogallo, e Minorca, in Spagna, in considerazione degli ottimi risultati raggiunti nell'implementazione dei voli aerei dopo la crisi dovuta alla pandemia. Entrambi, poi, sono stati elogiati per l'impegno nella sostenibilità e l'accessibilità di tutte le categorie di viaggiatori.

 Nella categoria tra i 5 e i 10 milioni di passeggeri, come già detto, ha vinto l'aeroporto di Milano-Linate che è stato molto elogiato per la volontà di fornire i migliori standard di sicurezza e soluzioni innovative ai propri viaggiatori. Nella categoria tra i 10 e i 25 milioni di passeggeri, il vincitore è l'aeroporto di Helsinki per il proprio impegno per la sostenibilità, una delle parole chiave di questa edizione, e l'impegno leader nel settore a raggiungere le emissioni zero entro il 2025.

Nella categoria tra i 25 e i 40 milioni di passeggeri ha vinto l'aeroporto internazionale di Atene «per la sua attenzione alla resilienza operativa e la sua audace strategia di sostenibilità aziendale», mentre nella categoria oltre i 40 milioni di passeggeri ha vinto l'aeroporto di Roma Fiumicino, che è stato anche il primo al mondo a impegnarsi nella ricerca di soluzioni pionieristiche nel raggiungimento degli impegni di sostenibilità. 

Quando atterrare è una scomodità...

Se, come visto, vi sono aeroporti capaci di rendere l'esperienza di viaggio molto positiva, ve ne sono altri capaci di metterla in serio pericolo, sia per conformazione fisica del territorio in cui sono inseriti sia per una serie di deficienze organizzative o strutturali loro proprie. Nella classifica stilata sul sito "No problem flights", al primo posto si posiziona il Port Haurcourt International Airport, in Nigeria, eletto, per diversi anni di fila il peggior aeroporto al mondo per la scarsità dei servizi igienici e la corruzione che dilaga tra il personale.

L'aeroporto non offre alcun servizio di comfort per i passeggeri, costretti a litigarsi i pochi posti a sedere messi loro a disposizione. Non gode di una fama migliore l'aeroporto Jeddah King Abdulaziz in Arabia Saudita, dove il caos e la disorganizzazione regnano sovrani, così come i comportamenti abbastanza rudi del personale che ci lavora, e lo stesso dicasi del Tashkent International Airport in Uzbekistan e il Caracas Simon Bolivar, in Venezuela, descritto come “caotico, scomodo e disagiato”. 

...e quando è un vero pericolo

Di ben altra origine sono i problemi di chi deve viaggiare in direzione Nepal dove, a detta di molti esperti, si trovano gli aeroporti più pericolosi del mondo, a causa dell'altitudine e delle difficili condizioni meteorologiche. L'aeroporto Tenzing-Hillary di Lukla, nel nord-est del Paese, si trova a 2'845 metri sul livello del mare ed è dotato di una sola pista lunga 527 metri, delimitata da una parete rocciosa da una parte e da uno strapiombo dall'altra. Di una cattiva fama gode anche l'aeroporto nepalese Tribhuvan descritto come sporco e caotico e con un basso livello di manutenzione delle piste che rende difficoltoso il viaggiare in sicurezza.

Molto pericolosi sono classificati anche il Gustaf III di Saint Barthèlemy, nelle Antille francesi, dotato di un pista molto corta che finisce direttamente in mare, e il Barra International Airport, in Scozia, il solo aeroporto al mondo la cui pista di atterraggio è costituita da una spiaggia in cui si infrangono le onde del Mare del Nord. In caso di alta marea la pista viene completamente ricoperta dall'acqua rendendo impossibile qualsiasi operazione di atterraggio e decollo. 

L'aeroporto regionale di Saint Martin, ai Caraibi si trova adiacente alla spiaggia di Maho, dove vi sono dei cartelli che avvertono i turisti del pericolo costituito dall'aria calda che esce dalle turbine degli aerei.  I velivoli, infatti, passano a pochi metri dalle teste dei bagnanti e sono costretti, dalla pista relativamente corta, ad anticipare di molto la fase di atterraggio arrivando a sfiorare i bagnanti.  A Gibilterra, territorio britannico in Spagna, vi sono semafori e passaggi a livello che segnalano il decollo e l'atterraggio degli aerei: questo perché la pista di atterraggio incrocia la trafficata Winston Churchill Avenue, e coloro che si trovano a percorrerla devo aspettare la fine delle operazioni per continuare a transitarvi.

In una ideale gara di pericolosità, uno dei primi premi lo vincerebbe di sicuro il Kai Tak Airport di Hong Kong, che è rimasto operativo dal 1925 al 1998 per poi definitivamente venire chiuso. Si trovava infatti nel mezzo del centro abitato della metropoli cinese, circondata da dei rilievi collinari alti oltre 600 metri, e gli aerei si trovavano a sfiorare letteralmente i palazzi e i grattacieli, con grave pericolo per l'incolumità dei residenti e dei passeggeri. Diiversi furono gli incidenti aerei che fecero decidere per la sua chiusura, anche se i viaggiatori che vi hanno transitato lo ricordano ancora come un viaggio da brivido.