Per i meteorologi il 2024 potrebbe essere l'anno più caldo mai registrato nella storia: la soglia di sicurezza di 1,5°C a rischio
Fa caldo. Sempre più caldo. Si tratta di un dato oggettivo, di cui c'è ben poco da discutere. Per chi crede alla scienza, e ai suoi studi sul clima, è sufficiente leggere quanto scritto sull'anno passato, e le previsioni per quello in corso. A chi è scettico, invece, dovrebbe bastare l'osservazione delle gemme fuori stagione sui rami degli alberi o le fioriture, assolutamente eccezionali, in corso. Un aumento delle temperature che riguarda il mondo intero, e che, ormai da tempo, è divenuto un problema sempre più preoccupante. In molti paesi lo scorso febbraio è stato il mese più caldo di sempre. Lo stesso dicasi per il periodo invernale, che va dal 1 dicembre alla fine di febbraio, che si è confermato essere il più caldo per Francia, Grecia e Italia, tanto per fare qualche esempio. In Svizzera, dall'inizio delle misurazioni nel 1864, non sono mai state registrate temperature invernali così alte, e gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti negli inverni sempre più poveri di neve, lo scioglimento dei ghiacciai e i periodi di lunga e prolungata calura e siccità.
Verrà superata la soglia di sicurezza - Il 2024, poi, si prevede possa essere ancora più caldo del precedente, con il superamento della soglia di sicurezza di 1,5°C . Ciò costituisce “una pessima notizia”, come dichiarato alla Swi dal climatologo dell'Università di Losanna Samuel Jaccard. Come è noto, infatti, l'impegno sottoscritto dalla maggior parte dei Paesi al mondo, Svizzera compresa, con l'Accordo di Parigi di mantenere il riscaldamento medio globale al di sotto dei 2° C , è stato assunto dopo che una serie di studi, condotti fin dagli anni Settanta, hanno dimostrato che un incremento superiore avrebbe effetti molto dannosi sull'intera civiltà umana.
Un problema globale - Il problema di un aumento anomalo delle temperature, come detto, non riguarda solo il continente europeo, ma ha dimensioni globali: il Vietnam, ad esempio, si trova a dover fronteggiare un'ondata di caldo anomalo, con temperature che hanno toccato anche i 38 gradi a febbraio, mentre in Texas le temperature sopra i 30 gradi, e i forti venti, hanno provocato una serie di devastanti incendi che hanno danneggiato ampie zone del territorio. Se è vero, quindi, che nel 2023 le temperature medie a livello globale sono state le più calde mai registrate, e, secondo il programma europeo Copernicus, sono aumentate di 1,48°C rispetto al periodo preindustriale, le probabilità che vengano stabiliti nuovi record storici nel 2024 si aggira intorno al 90%.
Già lo scorso anno si parlava di record - Luglio 2023, come riportato dal Meteo.it, “è stato 0,24°C più caldo di qualsiasi luglio precedente registrato dalla Nasa, rendendolo il mese più caldo mai registrato fino ad ora. Lo stesso dicasi per il trimestre luglio, agosto e settembre 2023 che è stato, a tutti gli effetti, il trimestre più caldo mai registrato”. Alle stesse conclusioni è giunto anche uno studio pubblicato su Nature che indica, quali aree maggiormente a rischio, le zone costiere in Asia, come il Golfo del Bengala e il Mar Cinese Meridionale, l'Alaska, il Mar dei Caraibi e l'Amazzonia. Come spiegato dalla rivista scientifica, “i cambiamenti della temperatura globale dell'aria superficiale, Sat, sono influenzati da agenti esterni, come il gas serra, e dalle variazioni climatiche interne”.
Un estate insieme a El Niño - Tra gli agenti che più di tutti sono stati in grado di determinare una rilevante variazione climatica vi è El Niño-Southern Oscillation, Enso, un fenomeno climatico periodico capace di provocare un forte riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale nei mesi di dicembre e gennaio. Tale fenomeno dovrebbe manifestarsi ogni cinque anni, con variazioni tra i tre ed i sette anni. La Niña, invece, è un fenomeno oceanico ed atmosferico che rappresenta la controparte fredda di El Niño. Come spiegato su Nature, durante la fase El Niño il riscaldamento atmosferico provoca un accelerazione del rialzo della temperatura superficiale media annuale, Gmst, determinando un riscaldamento eccezionale. Secondo le previsioni riportate nel citato articolo, dopo il triennio 2020-2023,” l'evoluzione di El Niño dovrebbe elevare i Sat guidati dal cambiamento climatico causato dall'uomo, e rendere più probabile il superamento del record registrato lo scorso anno in tutto il mondo”. El Niño, quindi, fungerebbe da amplificatore, rendendo ancora più evidenti e pericolosi i danni da surriscaldamento atmosferico causato dalle attività umane.
Scioglimento dei ghiacci in Alaska e incendi in Amazzonia - Secondo un complicato modello di calcolo, lo studio pubblicato dalla prestigiosa rivista britannica mette in evidenza come l'aumento delle temperature dell'anno precedente abbiano delle ripercussioni su quello attuale. Con una probabilità del 90% che il 2024 sia ancora più caldo del 2023, lo studio ipotizza, sulla base di un influenza di El Niño che va da moderata a forte, una serie di eventi naturali potenzialmente catastrofici, quali l'accellerazione dello scioglimento dei ghiacci in Alaska o degli incendi nelle foresta amazzonica, già duramente colpita da quelli che l'hanno devastata lo scorso settembre e ottobre. Il riscaldamento della superficie oceanica pone in maggior pericolo le aree costiere densamente popolate che stanno già affrontando una urgente e drammatica crisi climatica. La perdita di biodiversità e la scarsità dei raccolti inducono le popolazioni economicamente più svantaggiate ad affrontare, senza aiuti, gli effetti del surriscaldamento globale che induce sempre più persone a migrare verso territori meno svantaggiati di quelli soggetti ad inondazioni o periodi di siccità.
La Temperatura Globale Media Potrebbe Superare il Tetto di 1,5°C - Tali eventi climatici estremi, si stima possano provocare un aumento esponenziale del Gsmt, ossia della temperatura media annuale globale, fino ad almeno il prossimo mese di giugno, con un superamento dell'ambizioso limite di 1,5°C posto dagli Accordi di Parigi, a cui abbiamo accennato prima. Queste preoccupanti previsioni sono perfettamente in linea con quanto affermato, nel luglio dello scorso anno, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità quando si disse che il verificarsi di El Niño avrebbe dato avvio ad un periodo di caldo estremo in molte parti del mondo, e nell'Oceano, con un' altissima probabilità “di battere i record di temperatura”. Nel 2010, durante la conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici a Cancun, in Messico, ci si era prefissato come limite al riscaldamento globale i 2°C ma, già a partire dagli anni successivi, molti Paesi, specialmente quelli insulari, avevano denunciato il fatto che anche il superamento di una soglia più bassa come quella dei 1,5°C avrebbe comportato degli effetti preoccupanti per l'uomo, oltre che sulla flora e la fauna del pianeta. Se è vero che tale limite è stato già superato in diverse occasioni, lo scorso novembre quando per due giorni il surriscaldamento ha superato i 2°C, preoccupa che tale tendenza possa innescarsi per periodi sempre più prolungati fino a diventare irreversibile.
Effetti drammatici - Come detto, il superamento della soglia limite di 2°C avrebbe degli effetti drammatici per il pianeta ed i suoi abitanti, con un aumento degli eventi atmosferici estremi, della diseguaglianza sociale, con ricadute sulla salute dell'uomo e la produttività della società, oltre che dei costi di adattamento a questa nuova emergenza globale. Come spiegato dagli esperti, l'aumento delle temperature comporta che l'atmosfera, resa più calda, trattenga di più l'umidità, portando ad un aumento delle precipitazioni e ad un aumento del rischio di inondazioni. Questo eccesso di acqua piovana, poi, porterebbe ad un aumento dell'evaporazione che provocherebbe, a sua volta, un aumento dei periodi di siccità. Riflettere su quanto, ciascuno di tali eventi siano collegati tra loro, e portatori di effetti devastanti, dovrebbe comportare una maggiore presa di coscienza di un problema che, fino ad ora, non ha trovato una soluzione univoca e chiara per cercare di limitarne i danni. Ancora troppe persone, infatti, sono convinte che il dramma del surriscaldamento globale non esista o non le riguardi da vicino senza comprendere, anche alla luce di quanto fino a qui detto, che non si parla di mere speculazioni, ma di dati di fatto inconfutabili e all'apparenza non più reversibili.