Spot da togliere il fiato (in tutti i sensi) che è buona cosa conoscere, soprattutto se vi piacciono le vacanze avventurose.
Con questo caldo un bagno è quello che ci vuole. L'acqua è così azzurra e invitante, e non si sono fatti tanti chilometri in aereo per perdere l'occasione di bagnarsi in acque tanto esotiche. Tipiche riflessioni da viaggiatori moderni che, di fronte alla bellezza della natura, o per il solo fatto di aver sborsato molti soldi per pagarsi una vacanza, ritengono di poter far tutto ciò che vogliono. Occorre fare però attenzione, perché spesso seguire l'impeto del momento senza una dovuta conoscenza del luogo in cui ci si trova può mettere a repentaglio molto più della semplice riuscita di un viaggio: si può rischiare la vita.
Anche se la tentazione diffusa è quella di pensare che un bagno al mare, o in qualche lago o fiume, non possa fare male a nessuno, ciò può rivelarsi fatale se non si conosce cosa si celi sotto quelle acque così invitanti: squali, coccodrilli, meduse, correnti impetuose o acque tossiche possono porre fine alla nostra agognata vacanza in modo molto radicale, e senza appello. Sparse nei cinque continenti vi sono spiagge la cui nomea non si accompagna all'idea di una tranquilla scampagnata, ma piuttosto a quella di un pericolo da dover scampare, anche se spesso, all'apparenza, si presentano come luoghi di incantevole bellezza.
Se, ad esempio, nel vostro pacchetto vacanza non è previsto un incontro ravvicinato con uno squalo famelico, è molto importante tenersi lontano dalla paradisiaca Fraser Island, situata al largo della costa orientale dell'Australia. Pur presentando un panorama da cartolina, le sue spiagge sono considerate tra le più pericolose al mondo per la grande concentrazione di animali pericolosi per l'uomo: le sue acque sono infestate da squali e meduse, mentre la spiaggia è colonizzata da ragni velenosi. Se qualche impavido decidesse comunque di volersi fare un bagno al largo, poi, dovrebbe vedersela con la potenza di correnti marine che hanno già risucchiato nei propri vortici non pochi nuotatori.
Sempre in Australia, non gode di una buona fama neanche Cape Tribulation, sito nel North Queesland, una zona splendida in cui la foresta pluviale di Daintree incontra la spiaggia con la sua Grande Barriera Corallina. Un gioiello naturalistico popolato da creature molto poco amichevoli, come i temibili coccodrilli d'acqua salata, motivo per i quali è consigliato non mettere i piedi a bagno e lasciare residui di cibo in giro. La natura incontaminata della zona, inoltre, risulta popolata da numerosi serpenti, dal Taipan al Death Adder, e dai casuari, enormi uccelli incapaci di volare, ma dotati da lunghi artigli e dal ragguardevole peso di oltre cinquanta chilogrammi. Questi uccelli, che possono sfiorare i due metri di altezza, non sono di per sé pericolosi per l'uomo ma lo possono diventare, vista la loro mole, nel caso venissero provocati e infastiditi.
Gli squali sono i protagonisti assoluti anche nelle isole di Réunion, nell'Oceano indiano, e la cronaca ci racconta spesso di macabri ritrovamenti umani nella pancia di qualche squalo tigre pescato dalla popolazione locale. Nel 2019, era stata ritrovata la mano munita di fede di un quarantaquattrenne scomparso mentre praticava snorkeling . Dal 2011 al 2020, alle isole Reunion sono stati registrati una trentina di attacchi da parte di squali, di cui undici mortali, tanto che era stata introdotta la pratica della pesca preventiva di tali animali, anche se nel 2022 il Dipartimento francese d'Oltremare nell'Oceano Indiano l'aveva poi sospesa per le numerose proteste delle associazioni animaliste.
Le spiagge più belle e desiderabili, poi, non sono rese insicure solo dalla presenza di animali pericolosi, ma anche dalla stessa conformazione del territorio, e del moto ondoso che le caratterizza e che crea le pericolose correnti di risacca, o di ritorno. Si tratta di un flusso d'acqua che si forma in prossimità della riva, in special modo se la spiaggia sabbiosa è delimitata da promotori rocciosi, che a causa della pressione esercitata dal mare risucchia, trascinando al largo, tutto ciò che incontra.
La meravigliosa spiaggia di Hanakapiai, nelle Hawaii, è nota per la pericolosità mortale delle sue correnti ed è riconosciuta come uno dei posti più pericolosi dove decidere di andare a fare una nuotata. Un cartello, posto nelle vicinanze della spiaggia, tiene il conto di coloro che hanno perso la vita proprio a causa delle forti correnti marine che la caratterizzano, e che mettono a dura prova anche i nuotatori più esperti.
Gode di una fama altrettanto mortifera anche la Playa Zipolite, situata nella costa meridionale dello stato di Oaxaca in Messico. Conosciuta anche come la 'Playa de los Muertos', la spiaggia dei morti, al largo di questo paradiso terrestre per campeggiatori e nudisti hanno perso la vita molti bagnanti proprio a causa delle forti correnti sotterranee che hanno reso necessario istituire una squadra permanente di salvataggio proprio per ridurre il numero di incidenti mortali.
Molto pericoloso può rivelarsi anche il Lago Victoria, situato al confine tra il Kenya, la Tanzania e l'Uganda. Vi sono ben tre buoni motivi per ritenerlo uno dei posti più pericolosi dove immergersi: in primo luogo le condizioni meteorologiche estremamente variabili che possono trasformare, in men che non si dica, una giornata soleggiata in una sferzata da tempeste di estrema violenza e, in secondo luogo, la presenza del coccodrillo del Nilo che popola le sue acque e si riproduce nelle sue rive.
Il terzo motivo di pericolosità, invece, è molto meno evidente ma forse ancor più letale: si tratta di una specie di lumaca d'acqua, nota con il nome di bilharzia dal nome del suo scopritore Theodor Bilharz, che provoca la schistosomiasi, una malattia parassitaria provocata da un verme parassita della lumaca stessa che può penetrare all'interno del flusso sanguigno e fermarsi nei polmoni o finire nel fegato, nell'intestino e nella vescica della persona colpita. L'infezione può causare un'eruzione cutanea molto pruriginosa per poi provocare febbre alta, dolori muscolari e infezioni specifiche a seconda dell'organo colpito.
Molto suggestiva e ricca di fascino è la spiaggia nera di Reynisfjara, in Islanda, che si trova a circa centottanta chilometri da Raykjavik, vicino al villaggio di Vik. Caratterizzata da una sabbia nera di origine vulcanica, e da due imponenti faraglioni che secondo la leggenda sarebbero in realtà due troll, la balneazione in questo luogo è resa pericolosa dalle forti correnti oceaniche e dalle onde che si alzano all'improvviso travolgendo tutto ciò che incontrano. Immergersi in acque dove si rischia di incontrare uno squalo che ci scambia per una foca marina, o di finire al largo per colpa di onde anomale, non sono le uniche situazioni pericolose che possono capitare a intrepidi viaggiatori.
Si può sempre finire bolliti in acque dalle temperature insopportabili o a così alto tasso di salinità da risultare corrosive. È il caso, ad esempio, del Salton Sea, in California, un enorme lago endoreico le cui acque non scorrono verso l'oceano ma penetrano nel terreno o evaporano nell'aria. La sua salinità, ancora contenuta negli anni Cinquanta del secolo scorso, fece di questa località un punto di riferimento per migliaia di turisti ma l'aumento dell'inquinamento, dovuto alle attività umane tra cui l'uso intensivo di pesticidi, contaminò le sue acque, e la salinità raggiunse livelli elevatissimi, rendendo impossibile la loro fruizione non solo da parte dell'uomo ma anche della fauna locale. Il disastro ambientale del Salton Sea è sotto gli occhi di tutti e oltre che renderlo un posto poco appetibile per una nuotata è un triste monito per i danni che le attività antropiche posso provocare ai siti naturali.
Il Lago Bollente è invece un gioiello naturalistico sito nel Parco Nazionale Morne Trois Pitons in Dominica. Le sue acque perennemente in ebollizione sono dovute ad un fenomeno geotermico trovandosi il lago all'interno di un cratere vulcanico. La temperatura del lago è estremamente elevata e le sue acque superano spesso il punto di ebollizione e nell'aria si disperdono dei vapori solforosi che conferiscono all'area un aspetto molto suggestivo e caratteristico.
Il terreno circostante è ricoperto da una fitta foresta pluviale e il trekking proposto ai viaggiatori interessati a raggiungere le rive del lago è difficoltoso ma anche ricco di spunti affascinanti.
Altrettanto affascinante è il Montezuma Well, una dolina calcarea naturale sito vicino alla città di Lake Montezuma, in Arizona. Gli alti livelli di arsenico rilasciato dalle rocce calcaree circostanti hanno impedito lo sviluppo di qualsiasi tipo di popolazione ittica salvo la presenza di alcune specie endemiche come delle sanguisughe per niente amichevoli. Insomma, anche in vacanza è meglio rimanere concentrati sulla salvaguardia della nostra incolumità, senza voler sembrare a tutti i costi viaggiatori senza paura, e troppo spesso senza cervello.