Mike Jeffries è stato arrestato insieme al suo compagno e un collaboratore per accuse di prostituzione e traffico sessuale.
La notizia è di quelle che riempiono le prime pagine dei giornali: l'ex Ceo del colosso dell'abbigliamento Abercrombre&Fitch, Mike Jeffries, è stato arrestato, insieme al suo compagno Matthew Smith, con l'accusa di prostituzione e traffico sessuale internazionale. A finire in carcere è stato anche un suo collaboratore, James Jacobson, accusato di aver svolto il ruolo di intermediario per la coppia di imprenditori nel traffico di esseri umani. Si tratta dell'ennesimo scandalo a sfondo sessuale che porta alla ribalta i mille vizi di uomini, ricchi ed affermati, che riescono a distruggere la propria esistenza, e a mettere i bastoni tra le ruote ad altre persone.
Tutto partì da un podcast - Anche in questo caso, ad aver acceso i riflettori su di una vicenda passata sotto silenzio per troppi anni è stato il lavoro investigativo condotto dalla Bbc che, dal gennaio del 2021, ha iniziato ad indagare sulle attività di Jeffries. Il podcast e il documentario che ne è seguito, 'The Abercrombie Guys: The Dark Side of Cool', ha permesso di far luce su di un sistema di presunti abusi e violenze che riguardava appunto i ragazzi di Abercrombie, e su cui ha poi indagato anche l'F.B.I.
Atti sessuali violenti e non consensuali - Per i pubblici ministeri federali, gli uomini arrestati “hanno usato la forza, la frode e la coercizione per impegnarsi in atti sessuali violenti e non consensuali”. Come riferito dalla Bbc, Breon Peace, procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale di New York, ha dichiarato che Jeffries ha usato la sua ricchezza, il suo potere e il suo status di Ceo di A&F “per trafficare uomini per il suo piacere sessuale” e per quello del proprio compagno Matthew Smith. Secondo le accuse a suo carico, Jeffries “ha speso milioni di dollari per mettere in piedi una massiccia infrastruttura volta a sostenere questa operazione e mantenerne la segretezza”. Si parla di viaggi in giro per il mondo, da Londra a St Bart's, oltre che nelle case di Jeffries a New York City e negli Hamptons di Long Island, soggiorni in hotel di lusso e personale retribuito e addestrato a mantenere il più stretto riserbo.
Abercrombie rigetta le accuse - Per l'avvocato civilista Brad Edwards, che rappresenta alcune delle presunte vittime, gli arresti a carico di Jeffries e dei cuoi complici “sono un enorme passo verso l'ottenimento della giustizia per le molte vittime che sono state sfruttate e abusate attraverso un sistema di traffico sessuale che ha operato per diversi anni sotto la legittima copertura fornita da Abercrombie”. Dal canto suo la casa di moda, passata dall'essere un negozio specializzato in abbigliamento sportivo a marchio di riferimento della gioventù statunitense degli anni Novanta, non solo ha rigettato ogni accusa, ma ha dichiarato di aver aperto una propria indagine indipendente per far luce sulla vicenda, senza però specificare la tempistica di consegna della relazione finale. Interrogato dal Wall Street Journal, Brian Bieber, avvocato di Mike Jeffries, ha invece dichiarato che lui ed il suo cliente “avrebbero risposto in dettaglio alle accuse, ma in tribunale e non sui media “.
O fai sesso con me o non lavori - Il sistema voluto da Jeffries e Smith, e portato avanti dal 2008 al 2015 con la collaborazione di Jacobson, prevedeva il reclutamento di giovani uomini per la partecipazione a feste ed eventi mondani, dove - secondo le accuse - venivano ricattati sessualmente e costretti ad avere rapporti sessuali non consensuali con la minaccia di non poter lavorare per la A&F. A James Jacobson sarebbe spettato il ruolo di reclutatore di aspiranti modelli e giovani uomini di bell'aspetto ai quali, come “prova” per essere assunti, richiedeva delle prestazioni sessuali a proprio beneficio. Secondo i pubblici ministeri questo sistema di ricatto riguarda soprattutto persone molto giovani e vulnerabili che venivano indotte a soggiacere alle richieste di Jeffries e dei suoi complici dietro la minaccia di veder rovinate le proprie carriere o, al contrario, di vedersi preclusa qualsiasi offerta di lavoro.
Provini sessuali, feste lussuose droga e viagra - Il procuratore Breon Peace ha parlato di “individui che per troppo tempo hanno trafficato e abusato di giovani con poche risorse e il sogno di assicurarsi una carriera di successo nel mondo della moda o dello spettacolo”. Una volta “provinati” da Jacobson, i ragazzi selezionati venivano invitati a delle lussuose feste private, durante le quali venivano indotti a bere alcolici e subire iniezioni di Viagra, come raccontato da uno delle vittime, o assumere dei 'popper', una sostanza a base di nitriti utilizzata per il suo potere afrodisiaco e disinibente. Come detto dalla Bbc, tale trattamento era volto “ad indurre gli uomini ad impegnarsi in atti sessuali che non si sentivano di voler compiere”. Uno dei querelanti, David Bradberry, ha dichiarato che Jeffries costringeva i modelli “a drogarsi e fare sesso per avere la possibilità di apparire nei cataloghi di Abercrombie”, mentre la società pagava il silenzio di coloro che accusavano l'imprenditore di abusi sessuali o molestie. Questi uomini, poi, venivano costretti a firmare accordi di non divulgazione per evitare lo scandalo che si sarebbe generato se l'opinione pubblica fosse venuta a conoscenza di tali fatti.
Personale della sicurezza anche nelle camere da letto - Nel documentario della Bbc, le vittime intervistate parlano di “un sistema intimidatorio”, dovuto anche alla presenza di personale della sicurezza in ogni ambiente della casa, anche in camera da letto, e della pressione psicologica esercitata sui ragazzi dagli accordi di riservatezza e dai ricatti economici posti in essere dagli uomini d'affari coinvolti? Questa esperienza mi ha ridotto a pezzi - ha raccontato alla Bbc una delle vittime - penso che questo mi abbia rubato qualsiasi briciolo di innocenza che mi era rimasto. Mi ha incasinato mentalmente. Ma con la consapevolezza che ho oggi, posso sedermi qui e dirti che mi hanno abusato".
Belli e ariani - Per l'uomo d'affari si paventa ora un processo lungo e difficile che sembra la naturale conclusione della sua carriera a capo di A&F, caratterizzata da una estrema sessualizzazione di giovani uomini assunti quali modelli e l'utilizzo di slogan molto provocatori per il loro carattere razzista e discriminatorio. Netflix ha realizzato, nel 2022, un documentario dal titolo 'White Hot' proprio sul brand americano Abercrombie&Fitch che, sotto la presidenza di Jeffries, è arrivato ai massimi successi, ricalcando lo stereotipo della bella gioventù americana, tutta muscoli, salute e look collegiali. I commessi dei negozi A&F dovevano essere magri, prestanti e spesso biondissimi e sportivi, e lavoravano rigorosamente a torso nudo. Come mostrato dal documentario, i pochi commessi non bianchi dell'azienda erano destinati a svolgere le mansioni più umili, senza alcuna possibilità di far carriera.
La filosofia del “volutamente escludente” - D'altra parte, lo stesso Jeffries aveva messo ben in chiaro quale fosse la filosofia del brand, ossia quella di essere “volutamente escludente”, non concependo che il proprio marchio potesse essere accostato a corpi in sovrappeso o a persone di etnia diversa rispetto a quella bianca americana. “Ci rivolgiamo ai ragazzi fighi-aveva affermato Jeffries-al tipico ragazzo americano, bello e attraente. Facciamo discriminazioni? Certamente. Facciamo esclusioni. Sì, noi ci rivolgiamo a quelli fighi”. Le politiche di assunzione di Abercrombie, come ricordato da Wired, sono state dichiarate incostituzionali agli inizi degli anni Duemila dalla Corte suprema americana, e negli anni sono stati presentati numerosi ricorsi per licenziamenti fondati su di una palese discriminazione razziale. In fondo cosa aspettarsi da un marchio che vendeva delle T-shirt in cui vi era scritto “Due orientali possono fare un bianco”?
Sedici gravissimi capi d'accusa - La società A&F non ha mai fatto ammenda della propria linea imprenditoriale ma si è limitata ad apportare qualche piccola modifica di facciata, come il fatto di non richiedere più, negli annunci di lavoro, dei ragazzi di bell'aspetto ma assumendo direttamente dei modelli. Nel 2014 lo stesso Mike Jeffries, a capo dell'azienda dal 1992, ha preferito rassegnare le proprie dimissioni a fronte, però, di una buonuscita da venticinque milioni di dollari. Ora Jeffries, uno degli amministratori delegati più pagati degli Stati Uniti, in compagnia del proprio compagno e del fidato collaboratore Jacobson, si trova a dover rispondere a ben sedici gravissimi capi d'accusa, e a fronte dei quindici uomini che hanno deciso di uscire allo scoperto e denunciare quelle che definiscono - a tutti gli effetti - violenze sessuali. Si ritiene che il numero delle persone che hanno subito lo stesso trattamento possa essere molto più alto. Giovani con il sogno di lavorare sotto la luce dei riflettori e della moda, e che per realizzare il loro desiderio sono scesi a compromessi con personaggi senza scrupoli il cui unico interesse era il divertimento sessuale con i bei ragazzi.