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Perché siamo attratti dalle cattive notizie?

Il fenomeno del "doomscrolling", ovvero la ricerca compulsiva di notizie negative, alimenta ansia e stress
Il fenomeno del "doomscrolling", ovvero la ricerca compulsiva di notizie negative, alimenta ansia e stress

Helen si è appena svegliata ma non ha voglia di affrontare la giornata che l'aspetta fuori casa, fatta di impegni indesiderati e faticose incombenze. Prende il telefono, solo un momento di distrazione prima delle fatiche quotidiane, ma la prima volta che riesce a sollevare gli occhi dallo schermo si accorge che è passata un'ora abbondante da quando ha iniziato a leggere i titoli dei giornali o a controllare i social media. Helen siamo tutti noi, dipendenti da uno schermo ipnotico e da un continuo ed infinito scorrere di pagine che visualizziamo, ma non leggiamo, perché una vita vissuta online quasi a tempo pieno ci ha fatto perdere la capacità di concentrazione. Tra i tanti effetti legati a questo continuo flusso di immagini ed informazioni online, ve ne è uno specifico denominato doomscrolling che letteralmente significa fare 'scrolling' sullo schermo del proprio telefono alla ricerca di cattive notizie, 'dooms'.

Tutto iniziò col Covid - Il termine "Doomscrolling" è entrato nell'Oxford Dictionary nel 2020, un anno in cui il mondo intero si è trovato a fare i conti con la tragedia della pandemia da Covid-19. Notizie come la morte di George Floyd, l'assalto a Capitol Hill e l'invasione russa in Ucraina hanno sicuramente rafforzato tale fenomeno che, da allora, non si è più arrestato, colpendo in particolar modo coloro che sono più inclini a sviluppare ansia o stati depressivi, ma esponendo chiunque ad un quantitativo potenzialmente infinito di notizie tristi ed angoscianti.

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Siamo tutti influenzabili virtuali - Già nel 2021, illustrando i risultati di un suo studio condotto in merito, la dottoressa Ariane Ling, dello Steven A. Cohen Military Family Center, aveva suonato un campanello d'allarme sul fatto che, essendo l'uomo naturalmente attratto da ciò che capita intorno a lui, sia facilmente influenzabile da ciò che succede online, dato che “i nostri telefoni richiedono la nostra attenzione e i titoli e il modo in cui i social media sono adattati ai nostri interessi attraggono la nostra attenzione e alimentano le nostre abitudini”.

Ansia e insonnia - Ciò, secondo la dottoressa Ling, si traduce in un incremento di forti stati d'ansia che è possibile cercare di limitare semplicemente imponendosi un limite di tempo nell'utilizzo del telefono, ed escludendolo del tutto nelle ore che precedono il sonno.”Bisogna imporsi dei limiti-ha affermato la Ling-darsi il permesso di scorrere le notizie mezz'ora al mattino e qualche minuto al pomeriggio, ma non di più. Leggere, cucinare, allenarsi sono tutte alternative più sane al doomscrolling”.

L'esperimento con 800 studenti - Nell'estate del 2024, un team di esperti ha pubblicato un nuovo studio su tale fenomeno sul Journal of Computers in Human Behavior Reports, dopo aver intervistato ottocento studenti universitari provenienti dagli Stati Uniti e dall'Iran. Il risultato è stato quello di veder ribadito il concetto che “passare troppo tempo a consumare notizie negative è legato a sentimenti di ansia esistenziale, sfiducia, sospetto verso gli altri e disperazione”. Come riportato sul Guardian, secondo Reza Shabahang, uno dei principali autori dello studio e ricercatore presso la Flinders University, in Australia, essere costantemente esposti a notizie negative “è diventato una fonte di trauma vicario”, ossia le persone sono colpite da ciò che leggono come se avessero vissuto il trauma in prima persona.

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Notizie cattive a rischio misantropia - Per i ricercatori, l'esposizione costante a notizie negative e tristi rende le persone più fragili e sole, accrescendo pensieri deprimenti legati alla propria fragilità e al mancato controllo dell'essere umano sulla propria vita. Per gli studenti iraniani, poi, lo doomscrolling è risultato essere associato anche a sentimenti di odio e sfiducia nei confronti del genere umano ai limiti della misantropia. Nonostante tale studio abbia prodotto dei risultati giudicati interessanti dalla comunità scientifica ma non esaustivi, vi è stato chi, come l'esperta di comportamento digitale presso la Western Sydney University Joanne Orlando, ha ravvisato in esso degli spunti interessanti, paragonando il doomscrolling “all'essere in una stanza in cui le persone ti urlano continuamente contro”. Ovviamente lo sforzo di non esporsi costantemente al flusso di notizie negative deve riguardare in primis la persona coinvolta, ma il problema non può essere risolto senza la cooperazione di quelle piattaforme social costantemente alla ricerca di visualizzazioni per meri fini economici. “Se sanguina produce effetto”, recita un vecchio proverbio anglosassone, ed in effetti le notizie nefaste collezionano un numero impressionante di visualizzazioni, anche a discapito della qualità della notizia stessa.

Perchè siamo attratti dal negativo - Come spiegato dalla dottoressa Aditi Nerurkar della Harvard Medical School, si tratta di una sorta di sistema ciclico difficile da spezzare: nel nostro cervello, infatti, vi è un particolare agglomerato di nuclei nervosi chiamato amigdala che attribuisce un determinato significato emotivo alle informazioni provenienti dal mondo esterno, e promuove la nostra autoconservazione rifuggendo i pericoli. “Lo stress alimenta il nostro bisogno primario di scorrere le notizie-ha spiegato Nerurkar sul sito della rivista Harvard Health Piblishing-e se siamo in ipervigilanza e stiamo cercando il pericolo si sente di aver sempre più bisogno di fare scrolling”. Quindi, in sostanza, l'ansia provocata dal sentirsi esposti a dei pericoli esterni produce un incontrollabile bisogno di cercare informazioni sugli stessi, aumentando il già alto livello di angoscia e provocando seri danni alla salute mentale delle persone.

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Gli effetti di una notizia cattiva sulla salute fisica - Le categorie più esposte a questo tipo di problema sono, oltre a coloro che hanno già avuto esperienze traumatiche, le donne, dato che la maggior parte delle notizie negative le riguardano. Il doomscrolling non ha effetti molto negativi solo sulla salute mentale delle persone, ma anche su quella fisica: molti studi hanno dimostrato che tale tipo di attività provoca nausea e mal di testa, difficoltà a dormire oltre che problemi di pressione alta. Il passare molto tempo a ricercare notizie negative sul telefonino, poi, costringe le persone a condurre una vita estremamente sedentaria con tutti i problemi alla salute che ne derivano.

Il cervello diventa un ammasso di popcorn - Secondo Arditi Nerurkar, il doomscrolling rende il nostro cervello “simile ad un ammasso di popcorn”. “E' un vero e proprio fenomeno biologico-ha affermato la ricercatrice nel suo studio-quello di sentire che il tuo cervello sta scoppiando perché sei sovrastimolato online. Allora è difficile impegnarsi in qualcosa nel mondo reale che si muove ad un ritmo molto più lento. Ciò che dobbiamo fare è quello di rimanere informati ma non a discapito della nostra salute mentale. Ridurre il tempo passato online non significa astinenza ma diminuire la dipendenza”. Per ottenere qualche risultato tangibile nell'acquisizione di un rapporto più equilibrato con il flusso di notizie che ci viene offerto online, esistono delle semplici regole di comportamento che, pur apparendo banali, sono disattese dalla maggior parte di noi perché, anche non volendosi riconoscere nel ritratto fatto delle persone impegnate nello doomscrolling, è innegabile la dipendenza esistente tra l'uomo moderno ed il suo telefono cellulare.

Consigli per un uso consapevole delle notizie - Un giusto comportamento, ad esempio, sarebbe quello di non tenere il telefono così vicino da poterlo subito afferrare al nostro risveglio, ma adattarsi lentamente alla luce del giorno e alle piccole incombenze mattutine che possono fungere da filtro allo stress della giornata. Fuori casa, il telefono andrebbe riposto in un cassetto durante tutto l'orario di lavoro, e lo stesso vale per i momenti della giornata dedicati ai pasti durante i quali andrebbe spento o silenziato. Altri consigli utili secondo il dottor Nerurkar sarebbero quello di selezionare la scala dei grigi per lo schermo e disattivare le notifiche, ristabilendo dei giusti confini di modo “che sia tu ad utilizzare il tuo dispositivo e non il contrario”. Molto utile sarebbe anche quello di concentrarsi maggiormente sulle notizie locali, in genere meno cariche di negatività e più edificanti, e mettere un blocco alle persone che condividono sui social media solo notizie piene di negatività e violenza, così da “avere nuovamente controllo sulla propria vita senza consegnarlo a qualcun altro”. E' normale, quindi, volersi informare su ciò che accade nel mondo, ma avendo cura di mettere una giusta distanza con quel mondo online che tanto ci attrae ma allo stesso modo ci intossica".


Appendice 1

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