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Alice e le altre: l'esplosione della fluidità sessuale tra le donne

Studio francese rivela un aumento della fluidità sessuale tra le donne, in particolare nella Generazione Z che dice: «Bisessuali è meglio»
Studio francese rivela un aumento della fluidità sessuale tra le donne, in particolare nella Generazione Z che dice: «Bisessuali è meglio»

Secondo un recente studio dell'Inserm, un istituto pubblico francese che dipende dal Ministero della Salute e da quello della Ricerca, il 22,6% delle donne francesi si dichiara «non strettamente eterosessuale», e questa cifra sale al 37,6% per le ragazze di età compresa tra i diciotto ed i ventinove anni.

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La bellezza di sperimentare - 'Contexte des sexualités en France', rappresenta la più vasta e approfondita ricerca sui costumi sessuali della popolazione francese, dalla quale emerge un aumento, soprattutto tra gli appartenenti alla Generazione Z, dei rapporti sessuali con partner dello stesso sesso. Come riferito dal quotidiano Le Temps «nel 2023, l'8,4% delle donne e il 7,5% degli uomini hanno affermato di aver avuto almeno un partner dello stesso sesso. Tra i diciotto e i ventinove anni la percentuale sale ulteriormente, e per la prima volta le donne dichiarano più rapporti omosessuali rispetto agli uomini, con una percentuale del 14,8% per le donne e il 9,3% degli uomini. In sostanza, le ragazze appartenenti alla Gen Z sono più disposte ad abbandonare le categorizzazioni in ambito sessuale e sperimentare rapporti omosessuali pur non volendosi definire tali»..

Deluse dall'eterosessualità - Secondo gli autori di questo studio «c'è un maggior guadagno, per le donne nell'orientarsi verso altre possibilità sessuali, in particolare a causa delle diseguaglianze e delle violenze persistenti all'interno della coppia eterosessuale». Dietro questi freddi dati ci sono le storie di tante donne che si definiscono apertamente bisessuali, in un percorso di accettazione e scoperta di sé da tutte ritenuto molto arricchente. Molte di loro sono state fidanzate o sposate con uomini ma poi, nel corso della propria esistenza, si sono trovate a dare voce anche a una parte fino ad allora inascoltata della propria personalità.

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Sol: «Così ho scoperto di essere bisessuale» - Sol, ad esempio, come raccontato da Le Temps, è una libraia di trentaquattro anni, appassionata di roller derby, che si è trovata a baciare una propria compagna di squadra ad una festa. «Ho pensato a lungo che le mie cotte per le donne fossero solo fantasie - ha raccontato la donna - quella sera ho capito che ero bisessuale e che non era solo una fantasia. Ho avuto l'impressione di essere arrivata nel posto giusto nel mio modo di definirmi”. Dopo aver lasciato il proprio compagno, ha iniziato una relazione con una donna, capendo che poteva «uscire dagli schemi degli eterosessuali in cui ero stata fino ad allora. Il mondo era quindi più vasto di quanto pensassi (…) mi sono resa conto che la mia sessualità eteronormata non era molto piacevole».

Alice, che dà spazio alla creatività - Un viaggio alla scoperta di una sessualità più libera da sovrastrutture intrapreso anche da Alice, nome di fantasia, trentunenne insegnate di francese, che dopo aver rotto con il proprio ragazzo ha intrapreso una relazione con una giocatrice di calcio conosciuta ad una festa, scoprendo che a differenza di un rapporto eterosessuale «in cui mi sentivo una piccola cosa» poteva vivere una relazione su di un piano di parità perché i ruoli non erano predefiniti. «Non sapevo come si faceva, e quindi dovevamo trovare insieme cosa volevamo fare. Ciò lasciava più spazio alla creatività» ha raccontato la donna al quotidiano elvetico.

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Generazione Z, bisessuale è meglio - Molte delle storie raccontate da Le Temps parlano di giovani donne che rifiutano, dopo anni di osservazione della propria personalità, di essere incasellate in categorie predefinite nella quali non si riconoscono. La diciannovenne Ayla, ad esempio, si è sempre considerata lesbica ma poi, dopo varie relazioni con delle ragazze, si è innamorata di un uomo, mentre Caro, dopo una relazione di molti anni con un uomo, si è poi scoperta lesbica. La stessa ha poi affermato che «scoprendo la sessualità lesbica era la prima volta che ascoltavo così tanto il corpo della persona con cui facevo l'amore perché non sapevo cosa stavo facendo, non avendo avuto modelli. Ho avuto l'impressione di essere stata lanciata in un grande parco giochi». Tali storie confermano una tendenza che emerge con chiarezza da tutti gli studi fatti sul tema della sessualità nella società odierna: tra la Gen Z, ossia coloro che sono nati dopo il 1995, vi è una percentuale molto più alta di persone che si definiscono bisessuali rispetto alle generazioni precedenti. Secondo un sondaggio Ipsos condotto in trenta Paesi e pubblicato nel giugno del 2023, il 19% delle persone appartenenti alla Gen Z si identificano come LGBTQ+, e le percentuali più alte sono state registrate in Brasile, Spagna e Svizzera, mentre il fanalino di coda è stato il Perù con appena il 4%. In Francia il 22% dei Gen Z. si identifica come appartenente a tale gruppo, rispetto al 12% dei Millennials e al 4% dei Boomer. Tale cambiamento, confermato da tutti gli studi statistici compiuti nell'ultimo decennio, si sta imponendo come una tendenza globale. Secondo uno studio compiuto dall'istituto Gallup negli Stati Uniti, più sono giovani le persone intervistate più aumenta la probabilità che le stesse si identifichino come LGBTQ+ : quasi il doppio rispetto alle generazioni precedenti. Secondo tale rapporto, il 20,7% delle ragazze intervistate appartenenti alla Gen Z si sono dichiarate bisessuali, mentre il 5,4% si è definito lesbica.

Liberi di esplorare - Cresce, come visto, la percentuale di donne che non si identificano più come eterosessuali, ed il fenomeno viene visto nell'ottica di una maggiore libertà di espressione che caratterizza le nuove generazioni. A differenza del passato, quindi, in cui chi aveva avuto delle esperienze lesbiche tendeva a nasconderle o a derubricarle come episodi privi di rilevanza, i giovani d'oggi si sentono maggiormente liberi di poter esplorare aspetti prima ritenuti censurabili della propria sessualità. Ciò vale soprattutto per le donne, da sempre racchiuse in stereotipi di genere che le vuole terreno di conquista del genere maschile. La liberazione e l'accettazione del proprio modo d'essere, per molte di esse, ha coinciso anche con l'affermarsi di un modello di società più egualitario ed inclusivo.

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Merito, o colpa, del femminismo - Come riferito dalla Bbc, Sean Massey, insieme ad i suoi colleghi del Binghamton Human Sexualities Research Lab di New York, ha raccolto dati riguardanti i comportamenti sessuali dei giovani per oltre un decennio, osservando che tra il 2011 ed il 2019 «le donne in età universitaria si sono sempre più allontanate dall'eterosessualità esclusiva». Nel 2019, il 65% delle donne si era definita eterosessuale rispetto al 77% nel 2011. Secondo Massey tale tendenza può trovare origine nei passi avanti compiuti dal «femminismo e del movimento delle donne che hanno cambiato in modo significativo il panorama socio-politico negli ultimi decenni (…) dobbiamo liberare gli uomini dall'eterosessualità obbligatoria e dalla mascolinità tradizionale e questo potrebbe valere anche per le donne in termini di consentire loro una maggiore diversità sessuale». A tal proposito, Elizabeth Morgan, professoressa associata di psicologia allo Springfield College in Massachussetts, sostiene che «cinquant'anni fa le donne non potevano avere una vita se non sposavano un uomo che aveva il compito di provvedere ad esse», mentre l'emancipazione femminile, dal punto di vista economico e sociale, ha contribuito ad una liberazione del mondo femminile anche dal punto di vista sessuale.

Il desiderio femminile è per sua natura fluido - Ad inquadrare meglio il fenomeno della maggiore fluidità sessuale delle donne rispetto agli uomini, ha contribuito lo studio condotto, dai primi anni Novanta in poi, da Lisa Diamond, professoressa di psicologia e studi di genere presso l'Università dello Utah, i cui risultati sono confluiti nel libro 'Sexual Fluidity: Understanding Women's Love and Desire'. Secondo la studiosa statunitense, il desiderio femminile è naturalmente fluido, e tende a cambiare nel tempo assecondando l'evoluzione della personalità e le esperienze di vita della persona interessata. L'osservazione della Diamond è stata di fondamentale importanza per superare la precedente linea di pensiero che voleva l'orientamento sessuale come un parametro rigido della personalità dell'individuo, mettendo in evidenza che sia le donne che gli uomini sono soggetti a modificare il proprio comportamento sessuale a prescindere dalle rigide categorie che gli si voglia loro attribuire. In una società in cui sempre più giovani si dichiarano appartenenti alla comunità LGBTQ+, preoccupano le politiche discriminatorie e limitanti le libertà sessuali degli individui imposte da molto governi al potere, che rischiano di minare il percorso fatto da tante persone verso la completa accettazione del proprio modo d'essere.


Appendice 1

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