Via libera questa mattina dalle autorità, e ora si prospetta la sfida di una vaccinazione nazionale di massa
Da lunedì pronte 800'00 dosi, andranno al personale sanitario e alle case per anziani, il ministro: «Speriamo in una Pasqua pseudo-normale»
LONDRA - Le autorità del Regno Unito hanno approvato l'uso del vaccino di Pfizer/BioNtech per il coronavirus. La distribuzione, riporta la BBC, inizierà già settimana prossima.
«Il Governo ha accettato proprio oggi la raccomandazione da parte dell'indipendente Agenzia per la regolamentazione di medicine e prodotti sanitari (MHRA) riguardante il vaccino per il Covid-19 di Pfizer-BioNTech», ha confermato il governo, «sarà a disposizione a partire da settimana prossima».
Si tratta della prima nazione occidentale ad approvare e iniziare il processo che porterà alla vaccinazione. Procedimento, questo, che sarà una grande sfida in una nazione - il Regno Unito - duramente colpito dal virus.
La palla ora passa nelle mani del Servizio sanitario nazionale (NHS): «Siamo pronti, il NHS ha una tradizione decennale di campagne di vaccinazione a tappeto, e si metterà subito al lavoro. Anche con il vaccino a disposizione, restano però fondamentali i comportamenti e la responsabilità individuale».
Il Regno Unito ha già preacquistato 40 milioni di dosi, 800'000 delle quali saranno disponibili già da settimana prossima come confermato ai media dal ministro della Salute, Matt Hancock, che ha ribadito: «Andranno alle persone più a rischio, dal personale sanitario fino ai pazienti di ospedali e case per anziani».
L'obiettivo è arrivare a una pseudo-normalità nella prima metà del 2021: «L'ip più ottimista è raggiungerla entro Pasqua, in questo modo potremo avere un'estate senza restrizioni».
Il vaccino di Pfizer, in brevissimo
Denominazione tecnica BNT162b2, il vaccino contro il Covid-19 sviluppato dall'americana Pfizer e dalla tedesca bioNtech ha mostrato un'efficacia sperimentale del 95%. Affinché funzioni deve essere inoculata in due dosi a 28 giorni di distanza l'una dall'altra. Particolarmente delicata è la sua conservazione: il siero, per non deteriorarsi, deve essere conservato a -70 gradi centigradi: «Sarà una sfida logistica», ha confermato Hancock.