La confessione dell'uomo accusato di aver ucciso un'attrice di Onlyfans. I fatti risalirebbero al dieci gennaio
MILANO - Un martello, un palo da lap dance e un movente inesistente. Emergono nuovi dettagli sul caso di Charlotte Angie uccisa e fatta pezzi dal vicino di casa. L'accusato, reo confesso, è crollato ieri notte davanti agli inquirenti, delineando un racconto del macabro.
Già uccisa a gennaio - Il 20 marzo è stato ritrovato in fondo a un fossato il corpo smembrato di una 26enne che si era fatta conoscere come attrice su Onlyfans. Mamma di un bambino di sei anni che vive con il padre a Verona, aveva avuto una relazione con il vicino di casa 43enne, un agente bancario con l'hobby del porno amatoriale. Reo confesso, l'uomo è il principale indagato nella morte della donna. «Stanco di tenersi questo peso addosso», ha rivelato nuovi dettagli.
Dal caso era già emerso che il corpo della vittima era stato trovato fatto a pezzi e che era stato tenuto per un congelatore per diverso tempo. L'atto efferato è infatti avvenuto, a detta dell'accusato, «l'undici o il dodici gennaio».
Manca il movente - Il Corriere della Sera riporta la confessione dell'uomo: «Stavamo girando un filmino hard. Lei era legata a un palo da lap dance, aveva un sacchetto in testa. Ho iniziato a colpirla con un martello su tutto il corpo, non forte. Poi quando sono arrivato verso la testa ho iniziato a colpirla forte, non so bene il perché. Non so cosa mi sia successo. Credo fosse già morta, ma, non sapendo che altro fare, le ho tagliato la gola con un coltello da cucina».
Quindi ha acquistato un'accetta con cui nell'arco di tre giorni ha sezionato il cadavere. E qui, secondo gli inquirenti, inizia a delinearsi l'assenza totale di un piano. Perché prima ha portato le sezioni in un bed and breakfast e ha cercato di bruciarle in un barbecue con dell'alcol, poi ha provato a tagliare via i tatuaggi e solo dopo, segno che non aveva idea di cosa fare, ha gettato tutto in vari sacchetti in fondo a un burrone nei pressi di Borno, un Paese in cui era solito andare da bambino.
Perché nessuno si insospettisse della scomparsa della donna, si è impossessato del suo cellulare, rispondendo ai messaggi di amici e conoscenti. Secondo gli inquirenti qualcosa ancora non quadra. Intanto è stato portato in carcere e oggi verrà nuovamente interrogato.