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Perché il processo alla vita di eccessi di Puff Daddy preoccupa il mondo dei vip Usa

Ai suoi “White Party” c'erano spesso i nomi che contavano nello showbiz. L'ascesa e la caduta del miliardario rapper e imprenditore.
Ai suoi “White Party” c'erano spesso i nomi che contavano nello showbiz. L'ascesa e la caduta del miliardario rapper e imprenditore.

Sean Combs, in arte Puff Daddy e poi P. Diddy, rapper e imprenditore miliardario è stato arrestato lo scorso 16 settembre ma il suo "caso" è tutt'altro che concluso.

Il processo in cui compare come imputato, per i reati di tratta di esseri umani ed estorsione, rischia di provocare un vero e proprio terremoto nel mondo dello spettacolo made in Usa. Non sono poche le celebrità che temono di essere trascinate nel fango dopo che, per anni, hanno condiviso insieme a lui uno stile di vita fatto di festini ed eccessi.

I White Party, chiamati così per il dress code richiesto agli ospiti, organizzati da Puff Daddy nella sua mega villa negli Hampton sono diventati, nel tempo, leggendari proprio per l'abbondanza di droga e alcol che vi si poteva trovare, oltre che per l'ambiente promiscuo e ad alto tasso erotico.

Imago/AbacapressCon Kevin Spacey e Naomi Campbell, a uno dei suoi party.

Il fatto che ciò che capitava ai party del rapper sia diventato oggetto di un importante processo penale fa tremare i polsi a tutti coloro che ne erano frequentatori abituali, come gli amici Will Smith, Bruce Willis, Leonardo di Caprio o Jennifer Lopez, per anni fidanzata del cantante.

Puff Daddy è sempre stato un personaggio molto controverso, protagonista di una vita vissuta tra successi musicali e imprenditoriali e guai giudiziari che hanno recato scandalo. Ora il cantante è imputato in un processo i cui capi d'accusa sono gravissimi e rischia di finire in carcere per un minimo di quindici anni fino all'ergastolo.

Imago/Future ImageDiddy con Cassie Ventura

Il caso Ventura - Il 16 novembre dello scorso anno, l'ex fidanzata Cassandra Ventura, conosciuta come Cassie, ha accusato il cantante di averla violentata e di aver abusato di lei nel corso della loro lunga relazione, dal 2007 al 2018.

La donna ha dichiarato che  il rapper l'aveva costretta, in più occasioni, a fare sesso con dei gigolò sotto l'effetto di droga, mentre il cantante guardava e riprendeva la scena. Puff Daddy è stato anche accusato di aver fatto esplodere in aria l'auto del rapper Kid Cudi, reo di essersi interessato alla Ventura.

La donna aveva conosciuto il rapper quando lei aveva solo diciannove anni e lui trentasette, e ha confessato, in occasione della sua denuncia, di aver instaurato una relazione basata «sulla coercizione psicologica e fisica» dalla quale non riusciva a sottrarsi «per paura di ciò che sarebbe accaduto se avesse ricevuto un no».

Le accuse della Ventura sono state messe a tacere con un accordo extragiudiziale, ma pochi giorni dopo, altre donne hanno accusato il rapper di averle drogate e violentate. Si tratta di una ex studentessa della Syracuse University e dell'attrice Jan Doe che ha raccontato di essere stata stuprata, insieme ad un amica, da Puff Daddy e dal cantautore Aaron Hall, ad un evento alla Uptown Records.

Imago/AbacapressAl VIP Room di Saint-Tropez, nel 2007.

La diga delle accuse si rompe - La tecnica difensiva del rapper ha puntato, fin da subito, a dimostrare che le donne che lo accusavano erano solo in cerca di celebrità e di un facile guadagno, ma le denunce di violenza sessuale e abusi sono diventate sempre più numerose nel corso dei mesi.

Il 6 dicembre scorso, una giovane donna ha denunciato la violenza subita nel 2003, appena diciassettenne, quando Puff Daddy la fece portare in aereo a New York per poi abusarne in compagnia di Harve Pierre, presidente della Bad Boys Record, e di una terza persona, in uno studio di registrazione di Manhattan. La donna ha anche raccontato di essere stata picchiata fino allo svenimento.

Ad accusare Combs di violenza sessuale è anche il rapper e produttore Rodney 'Lil Rod' Jones che ha raccontato di aver subito dal rapper dei «continui palpeggiamenti ai genitali e contatti fisici non desiderati» e di essere stato costretto dallo stesso a fare sesso con delle prostitute. Anche Dawn Richards, sua collaboratrice, lo ha denunciato per averla picchiata e molestata e costretta a stare quasi due giorni senza cibo e riposo.

L'ondata di denunce nei confronti del cantante e produttore si è presto fatto inarrestabile, e sempre più vittime hanno trovato il coraggio di puntare il dito contro di lui per le violenze fisiche e sessuali perpetrate nei loro confronti. Tra di loro vi è Crystal McKinney, vincitrice nel 1998 del concorso Mtv Model Mission, e April Lampros, ex studentessa del Fashion Institute of Technology di New York, che afferma di aver subito quattro distinte molestie sessuali dal rapper tra la metà degli anni Novanta e l'inizio del Duemila.

Imago/Zuma GlobeLa festa di compleanno di Combs, al Cipriani Restaurant di NY nel 1998.

I White Party sotto i riflettori - Il 3 luglio scorso, nell'ambito dell'inchiesta a carico del cantante, sono stati tirati in ballo anche i famosi White Party di cui si accennava prima.

L'ex pornostar Adria English ha raccontato di essere stata costretta, a fare sesso con alcuni ospiti, sotto l'effetto di droga, proprio mentre lavorava come ballerina a queste feste. I festini di Puff Daddy potevano durare per giorni, e proprio in occasione della celebrazione del suo processo stanno emergendo dei dettagli sempre più inquietanti che li riguardano, come il fatto che le prostitute ingaggiate per dilettare gli ospiti fossero tenute sveglie con la forza e reidratate con flebo di soluzioni fisiologiche.

Durante la partecipazione a questo tipo di feste, capitava inoltre che gli ospiti subissero ricatti sessuali per poter lavorare nel mondo della musica o dello spettacolo. Il rapper è accusato di «aver sottoposto le vittime ad abusi fisici, emotivi e verbali per indurle a impegnarsi durante gli atti sessuali» e, a tal proposito, sono stati posti sotto sequestro centinaia di bottiglie di lubrificanti trovate nelle case del rapper. D'altra parte, come riportato da Fanpage, lo stesso Puff Daddy avrebbe giustificato questi comportamenti dicendo che “posso fare qualsiasi cosa a chiunque perché questa vita è ciò che vogliono e io ho le chiavi del castello”. 

Imago/Abacapress

La caduta di un gigante - Il 16 settembre scorso, il rapper è stato arrestato da alcuni agenti dell'Homeland Security in un albergo al centro di Manhattan, e incriminato, come detto, per violenza sessuale e altri reati tra i quali “tratta di esseri umani a scopo sessuale, lavoro forzato, rapimento, corruzione e ostruzione alla giustizia”.

Nonostante lo stesso continui a dichiararsi innocente, sono ormai in pochissimi coloro che continuano a dargli credito, soprattutto dopo che la Cnn ha acquisito e mandato in onda un video, risalente al 2016, in cui si vede il rapper colpire con inaudita violenza, a calci e pugni, Cassie Ventura e trascinarla lungo i corridoi di un hotel.

Al cantante sono state revocate le chiavi della città di New York dal sindaco Eric Adams, anche lui caduto in disgrazia, così come la laurea honoris causa conferitagli dalla Howard University. Il processo contro Puff Daddy si preannuncia simile ad un evento sismico nel mondo dello showbiz statunitense e si scommette sul fatto che siano molti i personaggi famosi che rischiano di essere invischiati in questa vicenda.

Tra i nomi in circolazione spicca quello di Justin Bieber che venne prodotto ad inizio carriera proprio da Puff Daddy. Dopo l'arresto di Diddy è diventato virale un vecchio video del 2009 che mostra i due cantanti insieme. Il rapper, rivolgendosi a un Bieber quindicenne a cui ha appena regalato una Lamborghini per il compleanno, gli sussurra che il programma della serata che passeranno insieme non può essere rivelato «ma è sicuramente il sogno di ogni quindicenne», dando così alla vicenda una chiara connotazione sessuale. Sono in tanti, ora, che mettono in relazione la rivelazione, fatta da Bieber anni fa, di aver subito molestie sessuali all'inizio della sua carriera, con la frequentazione avuta all'epoca con Puff Daddy.

GettyInvitati vip a un “white” party negli Hamptons del 2000. Fra i volti noti spiccano Aaliyah, Jay-Z e l'allora fidanzata Jennifer Lopez.

Una vita nel segno della violenza - Sono almeno venti anni che il nome del rapper viene associato a reati spesso e volentieri efferati. I guai con la giustizia fanno in qualche modo del suo Dna da quando, appena bambino, assistette all'uccisione del padre legato a una banda di spacciatori di droga.

Nato a New York nel 1969, con il nome di Sean Combs, nel 1993 fondò la sua casa discografica Bad Boy Records, che lanciò artisti del calibro di Notorius B.I.G. o Lil 'Kim e rimase coinvolto nella faida tra East Coast e West Coast che, negli anni Novanta, portò alla morte di diversi artisti tra cui Tupac Shakur e lo stesso Notorius.

Sette figli da quattro donne diverse, l'ultima nata nel 2022 con il nome, che può sembrare ironico, di Love, il produttore e cantante statunitense possiede un patrimonio stimato nel 2022 intorno al miliardo di dollari.

Pur non essendo mai stato condannato per crimini gravi, il rapper ha un lungo curriculum di sparatorie, come quella scoppiata in un night club di Atlanta, in cui perse la vita la guardia del corpo Jake Robles, o nel 1999 in cui rimase coinvolta anche la fidanzata dell'epoca J.Lo, e risse.


Appendice 1

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GettyInvitati vip a un “white” party negli Hamptons del 2000. Fra i volti noti spiccano Aaliyah, Jay-Z e l'allora fidanzata Jennifer Lopez.

Imago/Future ImageDiddy con Cassie Ventura

Imago/AbacapressCon Kevin Spacey e Naomi Campbell, a uno dei suoi party.

Imago/Zuma GlobeLa festa di compleanno di Combs, al Cipriani Restaurant di NY nel 1998.

Imago/AbacapressCon Kevin Spacey e Naomi Campbell a un party del 2001.

Imago/AbacapressAl VIP Room di Saint-Tropez, nel 2007.

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