La sempre maggiore popolarità della Medicina Rigenerativa Capelli, ha spinto dermatologi e non, a pensare al trapianto di capelli come “ultima spiaggia”, per la risoluzione efficace della calvizie. Ciononostante, non è intaccata la sua efficacia sul medio-lungo periodo. Anzi, l’autotrapianto della chioma è ancora tra i metodi più gettonati e richiesti per il recupero dei capelli persi, anche se non tutti potrebbero trarne giovamento.
Trapianto di capelli: chi può farlo
Seppure oggi sia metodo sempre più accurato, innovativo, sicuro e minimamente invasivo d’intervento sulla calvizie, il trapianto di capelli non è operazione adatta a tutti. Prima di sottoporvisi è quindi necessario seguire un’attenta fase di consulto medico, per indagare insieme a un professionista se questa sia davvero l’unica e la migliore modalità di cura per la propria perdita di capelli. Quali
sono i 9 profili che possono trarre il massimo beneficio da questa procedura.
1. Uomini e donne con alopecia androgenetica
L’autotrapianto della chioma è particolarmente indicato per gli uomini che soffrono di calvizie androgenetica dovuta a ereditarietà e attività dell’ormone diidrotestosterone (DHT) e che si manifesta con diradamento al vertex e arretramento della linea frontale. Anche le donne con perdita di capelli diffusa, dovuta alla medesima patologia, possono beneficiare dell’intervento, che rappresenta a tutti gli effetti una soluzione valida sul medio-lungo periodo, per una calvizie che è progressiva e irreversibile.
2. Pazienti con cicatrici o traumi al cuoio capelluto
L’operazione in questione, è inoltre l’ideale per chi desidera coprire cicatrici sulla pelle dello scalpo, causate da interventi chirurgici, traumi, malattie cutanee o ustioni.
3. Persone con alopecia da trazione o tricotillomania
La trazione prolungata dei capelli, causata da acconciature tirate e strette, o la tricotillomania (disturbo che induce a strapparsi i capelli), possono portare a una forma di alopecia permanente. In questi casi, il trapianto può rappresentare una soluzione efficace per ripristinare la densità dei capelli nelle aree colpite.
4. Pazienti con alopecia areata stabile
Anche chi soffre di alopecia areata, ma si trova in una fase stabile della malattia, senza recenti episodi di caduta dei capelli a chiazze, può essere un buon candidato per il trapianto di capelli.
5. Pazienti che non amano la propria immagine
Al netto di particolari condizioni patologiche, la cui presenza può vanificare il successo dell’intervento, sono candidati ideali al trapianto di capelli anche coloro che, per ragioni prettamente estetiche,
desiderano aumentare la densità visiva della chioma.
6. Persone che hanno vissuto il fallimento di trattamenti non chirurgici
Inoltre, l’autotrapianto è consigliato per chi ha già provato trattamenti meno invasivi, come farmaci anti-calvizie, rimedi naturali, terapie rigenerative, senza però ottenere i risultati desiderati. In questi casi, l’intervento può essere l’unica opzione utile a recuperare davvero la chioma persa, purchè la caduta di capelli si sia stabilizzata. Una calvizie in evoluzione, richiede infatti ulteriori
trattamenti e una perdita di capelli dovuta a stress, carenze, farmaci o altre condizioni temporanee, non ha senso di essere trattata con un metodo così invasivo, poiché la chioma ricresce spontaneamente.
7. Pazienti tra i 30-40 anni d’età
È il momento in cui il trapianto di capelli dà i risultati migliori nella cura della calvizie che è ormai, nella più parte dei casi, stabile. Al contrario, sarebbe da evitare sotto i 25 anni, poiché la malattia può
progredire, vanificando gli effetti positivi dell’intervento. D’altra parte, nei pazienti anziani, l’autotrapianto si può comunque realizzare, ma può richiedere più tempo di recupero e guarigione, in quanto il cuoio capelluto è meno reattivo ed elastico.
8. Persone con aspettative realistiche
Un ulteriore profilo ottimo per il trapianto di capelli è chi, dalla cura calvizie, non si aspetta per forza risultati soddisfacenti. O meglio, è consapevole del proprio corpo e del proprio aspetto e sa che, molte volte, prima di ottenere il recupero della chioma sperato, è necessario sottoporsi a più sessioni di trattamento. Pazienti con questa filosofia, sono molto più felici e appagati dall’intervento e ne sopporteranno al meglio anche gli eventuali disagi.
9. Chi ha il cuoio capelluto in buone condizioni
Sono, infine, candidati perfetti al trapianto dei capelli coloro che hanno una buona area donatrice e un cuoio capelluto ottimamente vascolarizzato. È infatti importante che il paziente non sia calvo, poiché il chirurgo necessita di aree sane e con capelli, dalle quali estrarre i follicoli. Inoltre, il paziente stesso dovrebbe godere di un buono stato di salute generale, visto che l’autotrapianto, seppure mininvasivo, è pur sempre un intervento chirurgico. Non devono quindi essere presenti infezioni del cuoio capelluto o dermatiti, e neppure problemi di cuore, diabete, allergie, gravidanza. Anche epatite, epilessia, ipertensione, devono essere valutate dal medico per i potenziali effetti collaterali.
N.B. Solo il chirurgo può stabilire con esattezza chi è un buon candidato al trapianto. Ogni paziente necessita, quindi, di essere valutato attentamente e individualmente, per determinare la sua idoneità all’intervento.