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03.07.18 - 07:00
I piccoli San Bernardo da ammirare al Barryland di Martigny
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I piccoli San Bernardo da ammirare al Barryland di Martigny

MARTIGNY - Barry visse dal 1800 al 1812 presso l’Ospizio e fu sicuramente il più famoso di tutti i cani di salvataggio del Passo: salvò la vita a più di 40 persone. La sua storia è circondata di leggende e ha contribuito molto al buon nome del cane San Bernardo. Per questo motivo all'Ospizio c'è sempre un cane che si chiama Barry. Nel 1812, l'ormai vecchio Barry venne portato a Berna. Lì poté godere di ottime cure e morì di vecchiaia due anni dopo. Nel 1815 venne esposto al Museo di Storia Naturale e dal 1923 è visibile il corpo restaurato di Barry I.

Fondazione Barry, costituita nel 2005, ha rilevato dai canonici del colle del Gran San Bernardo il canile dei celebri San Bernardo. Da allora la Fondazione è proprietaria del più antico allevamento al mondo del cane nazionale svizzero. Il nome della Fondazione Barry è stato scelto in onore del leggendario cane da valanga Barry. La Fondazione ha il compito di perpetuare l’allevamento più che trecentenario nel luogo d’origine dei San Bernardo e di preservare la particolare varietà dei cani dell’Ospizio. In linea con la tradizione del Gran San Bernardo, la Fondazione alleva soprattutto cani a pelo corto. Ogni anno, una ventina di nuovi cuccioli arricchisce l’albero genealogico dei Barry del canile. Un team formato da guardiani professionali di animali, da un veterinario e da uno specialista della razza veglia al benessere dei cani e al loro sviluppo ottimale.

Dopo la sua istituzione la Fondazione Barry ha assunto la gestione dell’allevamento con i famosi cani San Bernardo dell’Ospizio del Gran San Bernardo. Dall’aprile 2005 la fondazione è proprietaria di questo allevamento di 300 anni, diventando così il più antico e importante del mondo.

In quest’allevamento nascono in media 20-30 cuccioli con pedigree all’anno. Un team di professionisti si cura del loro benessere e del loro ottimale sviluppo, garantendone un addestramento professionale. L’amore e l’intuito, per quanto indispensabili, non sono sufficienti a orientare il comportamento del cane nella direzione desiderata. Ci vogliono conoscenze e strategie consapevoli, che possono dischiudere molte nuove promettenti possibilità. Una certa dose di risolutezza e autodisciplina è altresì utile, in particolare per la selezione degli animali per l’allevamento. In tale ambito le possibilità sono ancora ben lungi dall’essere state sufficientemente esplorate. Quest’analisi della situazione non dovrebbe essere presa come una critica: significa semplicemente che possiamo allevare ed educare cani persino migliori di quanto si è fatto in passato, il che dovrebbe fungere da stimolo per rendere quest’attività ancora più gratificante.

Attualmente e fino a metà agosto si potranno ammirare al museo Barryland di Martigny i cuccioli di Esta e Oxane. Un’occasione per salire all’Ospizio del Gran San Bernardo, scoprire la città romana di Aosta oppure per visitare altri musei, in particolare la Fondazione Gianadda.

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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