Ripreso il cammino, in compagnia del San Bernardo Magnum, in direzione Roma
BOLSENA - Un’avventura nata nel 2016 dopo aver incontrato Papa Francesco a Roma. Un’udienza, per me e il mio cane San Bernardo, di profonda emozione avvenuta nell’ambito di un progetto UNESCO legato al San Bernardo. In quell’occasione avevo promesso di ritornare a Roma a piedi sulla Via Francigena partendo il viaggio al Colle del Gran San Bernardo a 2473 metri. Ogni anno due settimane di vacanze, una in primavera ed una in autunno, quando le temperature sono miti. Quest’anno, in periodo di pandemia, l’avventura si è fatta ancora più complessa, ma anche più emozionante. Una settimana, in zona “gialla”, che ci ha portato da lungo un percorso di circa 80 chilometri da Acquapendente a Viterbo, passando dal lago di Bolsena.
Una regione dove sorgono graziosi e caratteristici borghi, tipici della Tuscia Viterbese. Il più noto tra quelli che si affacciano sul lago è indubbiamente Bolsena con i suoi splendidi scorci verso il lago, i vicoli del borgo e la magnifica rocca. A sud troviamo il piccolo centro di Marta e, a poco più di 2 chilometri sorge Capodimonte, posto in una splendida posizione panoramica.
Acquapendente è il comune più settentrionale del Lazio, quasi al confine con la Toscana. Il nome “Acquapendente” deriva dal fatto che la città è situata vicino a numerose e piccole cascate, che si immettono nel vicino fiume Paglia. Il clima di Acquapendente è caratterizzato da estati calde ed inverni rigidi, interessati da nebbia e da venti di tramontana, mentre gli autunni e le primavere sono interessate da piogge abbondanti. Durante l’epoca medioevale la città era circondata da mura, che però furono abbattute durante l’espansione di Acquapendente: al momento resta solo una delle torri principali, la cosiddetta torre Julia de Jacopo, che oggi ospita un centro informativo. Il comune è anche noto come Gerusalemme d’Europa, “Terra Santa” in miniatura, Acquapendente custodisce infatti un patrimonio artistico, storico, paesaggistico e naturalistico unico al mondo ed ogni anno è visitato da turisti provenienti da ogni angolo d’Europa.
Abbiamo pernottato presso l’Agriturismo Le Roghete, che non posso che consigliarvi. Le principali attività vedono da una parte l'agricoltura e l'allevamento, con particolare riferimento alla produzione di olio extravergine di oliva biologico, di miele e di vino, e all'allevamento di maiali di razza Cinta Senese, conosciuti per la pregiatezza delle loro carni, e dall'altra l'accoglienza di visitatori, con organizzazione di escursioni a cavallo sul territorio. «Dal 1975 la nostra famiglia gestisce l'azienda agricola che ha un'estensione di circa 250 ettari, situati al confine con la Riserva Naturale di Monte Rufeno, tra il fiume Paglia e la via Cassia – ci spiega il proprietario Massimo Cirillo. La Via Francigena, che passa proprio ai confini della nostra azienda, rappresenta un elemento centrale dello sviluppo turistico della nostra bella regione, specie durante, e dopo, questo periodo di pandemia».
Bolsena sorge su un colle alle pendici dei Monti Volsini, in bella posizione panoramica sul versante nord-orientale dell’omonimo grande bacino vulcanico. Si tratta di un centro ancora fortemente legato all’agricoltura e soprattutto alla pesca. Al contempo, però, è divenuto un’importante e rinomata località turistica, frequentata in tutte le stagioni (storicamente dai germanici). Tutto questo sia per la presenza dello splendido lago e per l’atmosfera tranquilla del borgo, sia in virtù della salubrità dell’aria e delle invidiabili condizioni climatiche. Elementi, quest’ultimi, che sin dai tempi più remoti spinsero l’uomo a vivere in queste terre. La storia di Bolsena si perde nella notte dei tempi. Già in epoca preistorica, lungo il litorale, vi si trovava un villaggio di palafitte, i cui resti sono stati rinvenuti nelle acque del lago. Nel periodo tardo-villanoviano si svilupparono invece una serie di piccoli villaggi. Questi erano strettamente subordinati alla vicina Velzna (Volsinii), probabilmente l’odierna Orvieto.
Nelle immediate vicinanze del piccolo, ma prezioso, parco archeologico si trova La Riserva Montebello, struttura d’accoglienza che vi invito a provare. Questo antico feudo, appartenuto ai Principi Spada e del Drago, gode di uno scenario unico, sotto il quale si estende l'antico borgo ed il castello di Bolsena, mentre in lontananza si scoprono i paesi che sorgono lungo le sponde del lago. Le camere sono arredate con gusto, i giardini sono curati e la piscina sicuramente offrire l’indispensabile refrigerio durante il periodo estivo. Si tratta indubbiamente di un ottimo campo base per visitare l’intera regione attorno al lago. L’accoglienza è davvero simpatica: pensate, a differenza delle altre strutture turistiche, questo albergo è rimasto aperto durante la pandemia. Uno sforzo importante per garantire un servizio di qualità ai pochi turisti a spasso. Anche se unico cliente, sono stato trattato da re.
Ora proseguiamo verso Montefiascone (nome simpatico per una cittadina arroccata e direttamente legata alla Via Francigena) e Viterbo. Seguiteci: Magnum mi indicherà la via.
Testo a cura di Claudio Rossetti
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