Famiglie Arcobaleno, Zonaprotetta, Imbarco Immediato e network Ticino
BELLINZONA / LUGANO - L’identità di una persona è composta dalle sue esperienze e dal modo in cui interagisce con le altre persone e con la società nel suo complesso. L’identità sessuale, costituita da sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale, è parte dell’identità in generale di ogni persona. I tratti che la compongono non vengono “scelti”.
L’adolescenza è una fase di crescita, ricerca, sperimentazione e conoscenza della propria identità, anche sessuale. Per molte persone i tratti dell’identità sessuale risultano subito chiari, altre hanno bisogno di più tempo per prenderne consapevolezza. L’esplorazione e la conoscenza di sé possono essere vissute senza problemi; alcune persone possono tuttavia sentirsi sole e soffrire, soprattutto se vivono forme di non accettazione nei confronti del loro modo di essere e di esistere.
Il Diario scolastico della Svizzera italiana, distribuito alle allieve e agli allievi della scuola dell’obbligo (quinta elementare e medie) e della prima superiore (licei), propone approfondimenti su temi diversi: democrazia, cellule del corpo umano, diversi colori della pelle, ecc. Tra questi c’è il tema dell’identità sessuale. La scelta è di presentarlo in modo descrittivo e fornendo una sorta di racconto di vita (di una ragazza non binaria: “io mi sento così e ve lo racconto”).
Come associazioni sottolineiamo l’utilità dell’iniziativa dal punto di vista educativo e informativo, poiché una ragazza o un ragazzo, nella sua fase di crescita, ricerca, sperimentazione e conoscenza della propria identità, può trovare conforto nel leggere tra le pagine del suo Diario scolastico una narrazione che si avvicini al suo vissuto o che lo aiuti a trovare delle parole per sentimenti sconosciuti e inespressi, che possono anche fare paura. L’intento dei contributi presenti nel Diario è altresì quello di proporre un modo accogliente di porsi nei confronti delle altre persone. Si invita ad assumere un atteggiamento non giudicante e non discriminante verso persone che presentano caratteristiche diverse da quelle della maggioranza, per farle sentire meno sole nei vari delicati momenti della loro vita.
Riteniamo che non ci sia nulla di esagerato, estremo o fuori luogo nel riportare la narrazione di un vissuto in cui un segmento della popolazione, più o meno giovane, possa riconoscersi. L’impressione è che l’intenzione delle autrici e degli autori del testo sia di natura descrittiva e informativa. Non si tratta di cosiddetta “propaganda gender” o di un tentativo di lavaggio del cervello. L’approfondimento può fungere da base di discussione per una tematizzazione con e tra le persone più giovani. Dalla nostra esperienza emerge infatti l’esigenza, espressa sia da parte del personale educativo che da alcuni genitori, di confrontarsi sul tema dell’identità sessuale, tema che fa già parte dei programmi di educazione sessuale e affettiva delle scuole medie del Cantone Ticino.
Fare coming out, sia rispetto all’identità di genere che all’orientamento sessuale, intimamente e pubblicamente, rappresenta spesso un percorso lungo e difficile. In un sistema dal paradigma eteronormativo, secondo il quale si ritiene che l’eterosessualità sia l’unico orientamento sessuale possibile, per una giovane persona queer (con un’identità di genere e/o un orientamento sessuale che non corrispondono a quelli più diffusi) la sensazione di non essere inclusa può generare sofferenza, solitudine, problemi di carattere psicologico anche gravi, fino ad arrivare a gesti estremi. La paura è che facendo coming out possa ricevere reazioni negative da parte dei genitori, della famiglia, delle amiche e degli amici: rifiuto, derisione o discriminazione. Solo una maggiore tematizzazione degli aspetti legati all’identità sessuale e un allargamento del dibattito consentono alle persone della comunità LGBTQIA+, anche molto giovani, di non avere paura o di non sentirsi discriminate, permettendo loro di riconoscersi in altri vissuti, di leggere in una definizione una forma di appartenenza. Ancora, di non sentirsi sole. Le altre persone avranno invece l’occasione di accrescere le loro conoscenze su un tema di attualità e di assumere un atteggiamento non giudicante e non discriminante.
Il tema dell’identità sessuale andrebbe sempre più incluso in ogni processo di educazione sessuale, sia nel contesto familiare che in quello scolastico. Le persone alla ricerca della propria identità hanno infatti bisogno di strumenti, spiegazioni e modelli di riferimento, ma soprattutto di venire ascoltate e accolte nel loro modo di essere e di esistere. La persona adulta di riferimento, sia nell’ambito familiare che in quello scolastico, può allora adottare un atteggiamento di ascolto, comprensione e accettazione, per creare con le persone più giovani un’atmosfera di fiducia, che permetta loro di affrontare sempre meglio il lungo processo della crescita, dell’adolescenza e della scoperta di se stesse e se stessi. In Svizzera e in Europa da molti anni vengono discussi i temi dell’identità sessuale a scuola con il risultato di aver creato condizioni di maggiore inclusione, più chiarezza e maggiore consapevolezza.
Famiglie Arcobaleno, Zonaprotetta e Imbarco Immediato mettono a disposizione formatrici e formatori per consulenze o momenti di approfondimento per chiunque ne abbia bisogno.