UDC Ticino
Continua l’imbarazzante gioco a nascondino del Governo nell’impedire l’applicazione del Decreto Morisoli, che prevede il pareggio dei conti entro il 2025. Sembra che il Consiglio di Stato – spalleggiato dalla Commissione della Gestione - non intenda proprio rispettare la volontà popolare e non abbia nessuna voglia, ne tantomeno le idee per elaborare misure concrete di risparmio della spesa, per avvicinarsi al pareggio dei conti obbligatorio entro la fine del 2025. Piuttosto, preferisce spendere senza ritegno i soldi dei contribuenti, speculando sulla pioggia miracolosa (che verosimilmente non ci sarà) dei soldi dalla Banca nazionale per salvarsi la faccia. È come quel cittadino, fortemente indebitato, che spera di risolvere la sua situazione debitoria vincendo al Lotto.
Ricordiamo al Governo che né lui, né i parlamentari sono stati eletti (e pagati) per giocare al lotto o aspettare le soluzioni miracolose. Sono lì per lavorare e per applicare le decisioni del popolo. Nonostante il Gran Consiglio abbia votato nell’ottobre 2021 (due anni fa) e che il popolo abbia approvato nel maggio 2022 il Decreto che obbliga al pareggio dei conti nel 2025, ancora una volta la volontà del legislatore e dei cittadini è gabbata.
È noto che la tattica del Governo e dei partiti che lo compongono è quella di tirare per le lunghe pur di non affrontare il problema di uno dei Cantoni messi peggio della Svizzera, sia per la gestione finanziaria che per il carico fiscale. In due anni non è riuscito a produrre né le misure di correzione e ancora meno un piano generale per approntare il contenimento della crescita della spesa. Volendo essere gentili, si è smarrito, non volendo essere cattivi, brancola nel buio.
Non ci sono più parole e non ne sprechiamo altre per descrivere la situazione ormai di impotenza di chi ci governa in materia di finanze pubbliche.
Il gruppo UDC in Gran Consiglio da anni si sforza per proporre dei correttivi a questa situazione, che oltre ad essere ingestibile, inizia ad essere anche imbarazzante. Dal 2017 giacciono nei cassetti, inevasi, una buona dozzina di atti parlamentari a tale scopo. Rifiutandosi (illegalmente) di pubblicare il preventivo 2024 entro i termini di legge, il Governo e la Commissione della Gestione dimostrano tutta la loro debolezza in politica finanziaria.