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Pistorius&Co, il sangue scorre sullo sport

Rohan Dennis ma non solo: sono tanti gli sportivi macchiatisi di crimini orrendi
Rohan Dennis ma non solo: sono tanti gli sportivi macchiatisi di crimini orrendi
OJ Simpson fu protagonista di un processo che divise l'America.

Una volta Shimon Peres disse che “nello sport si vince senza uccidere, in guerra si uccide senza vincere”. Doveva essere l'esaltazione di quei valori fondanti del mondo sportivo, quali la correttezza e la lealtà, l'esaltazione dello spirito di sacrificio che porta l'uomo a vincere i propri limiti, senza male alcuno. In effetti, nel vedere gli atleti compiere le proprie imprese non si può non associare lo sport agli alti sentimenti che nobilitano l'uomo. È forse per questo motivo che, quando gli sportivi diventano protagonisti di eventi di cronaca nera, l'effetto nell'opinione pubblica è deflagrante: risulta difficile associare a una persona dedita alla vita sportiva delle azioni così efferate. Eppure, come dimostrato dai tanti casi di omicidi compiuti da campioni, le esaltanti imprese atletiche nulla hanno a che vedere con i lati oscuri che la persona porta in sé. E molto spesso proprio coloro che ci hanno esaltato con delle prestazioni sportive fuori dal comune si rivelano essere dei crudeli assassini.

È di pochi giorni fa la notizia dell'arresto del campione di ciclismo Rohan Dennis, fermato ad Adelaide, in Australia, e rilasciato dietro il pagamento di una cauzione, con l'accusa di aver investito volontariamente la moglie Melissa Hoskins. Le indagini condotte dalla polizia sono in corso ed è emerso, come riferito da Seven News, che la donna, resasi conto che il marito le si dirigeva addosso alla guida del proprio pick-up, avrebbe provato a mettersi in salvo saltando sul cofano, ma poi sarebbe stata sbalzata di lato e trascinata per diversi metri. La Hoskins, soccorsa prontamente da una coppia di vicini di casa, sarebbe morta in ospedale a causa delle profonde ferite riportate.

ImagoMelissa Hoskins e il piccolo Oliver Dennis.

Marito e moglie sono stati entrambi dei campioni assoluti e hanno gareggiato a livello internazionale dal 2009 al 2019. Rohan Dennis ha vinto diverse medaglie individuali e di squadra ai Mondiali, e ha conquistato anche una medaglia d'argento alle Olimpiadi di Londra del 2012, mentre Melissa Hoskins era specializzata nel ciclismo su pista e, in tale disciplina, veniva considerata una delle atlete più forti della sua generazione. Le foto felici sotto l'albero di Natale, pubblicate sui profili social della coppia, stridono con i racconti che parlano di una crisi in corso e dei frequenti litigi che avrebbe minato la serenità della giovane moglie e madre di due bambini piccoli.

ImagoIn Australia Rohan Dennis è considerato uno dei migliori ciclisti degli ultimi 15 anni.

Rohan Dennis, d'altra parte, è sempre stato considerato un tipo difficile nel suo ambiente, per gli scoppi d'ira e gli atteggiamenti provocatori che lo contraddistinguevano. Una sorta di 'bomba a orologeria', così come era stato definito da due team manager delle sue squadre. L'uomo aveva anche sofferto, in tempi recenti, di disordini alimentari, nel tentativo di perdere velocemente peso e riprendere punti in classifica, e gli era stata diagnosticata una sindrome depressiva. Come raccontato dall'ex direttore sportivo Yvon Ledanois della Bmc “Rohan è un atleta fragile psicologicamente, capace di adirarsi per una parola mal detta (…) è un tipo ipersensibile, spesso incompreso”. Il processo contro l'ex campione verrà celebrato il prossimo marzo. Dennis dovrà difendersi dall'accusa di “omicidio stradale per guida spericolata, imprudente e imprecisa”.

ImagoFin da giovanissimo, Dennis ha ottenuto risultati di primissimo livello.

Qualche anno fa, un altro processo contro uno sportivo accusato di omicidio aveva scosso l'opinione pubblica mondiale: Oscar Pistorius, soprannominato “il più veloce uomo senza gambe”, venne condannato, nel novembre del 2016, a tredici anni e sei mesi di reclusione per aver ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp. La sua storia personale era diventata emblematica della forza di volontà che spinge l'uomo a superare le proprie difficoltà: amputato bilaterale, l'atleta era riuscito a imporsi nella scena internazionale correndo grazie all'ausilio di particolari protesi in fibra di carbonio. Già detentore di record mondiali, Pistorius è stato il primo atleta a vincere una medaglia in una competizione per normodotati aggiudicandosi, nella staffetta, la medaglia d'argento ai Mondiali di Taegu nel 2011. Per il mondo fu quindi uno shock vederlo arrestato con l'accusa di aver freddato, nella sua villa a Pretoria, in Sudafrica, con quattro colpi di pistola sparati attraverso la porta del bagno, la modella ventinovenne che gli era accanto nella vita. L'uomo ha sempre dichiarato la propria innocenza, affermando di aver sparato per difendersi da un ladro penetrato nella propria abitazione, ma il processo stabilì che la Steenkamp aveva intenzione di lasciare l'atleta perché terrorizzata dal suo carattere collerico, e che per questo sarebbe stata uccisa.

ImagoOscar Pistorius scortato dalle forze dell'ordine sudafricane.

Negli anni Novanta del secolo scorso, suscitò immenso scalpore la vicenda della star del football americano O.J. Simpson. Nel 1994 l'ex campione venne accusato di aver ucciso, con numerose coltellate, l'ex moglie Nicole Brown e il venticinquenne Ronald Lyle Goldman di fronte al condominio di Brentwood, a Los Angeles, dove la donna viveva dopo la separazione di alcuni anni prima a causa dei numerosi episodi di violenza coniugali e “differenze inconciliabili”. La vicenda processuale fu molto intricata e ricca di colpi di scena: in sede penale Simpson venne assolto dall'accusa di omicidio, perché non si riuscì a provare la sua colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio”, mentre in sede civile lo sportivo venne giudicato colpevole dei due omicidi e condannato al pagamento di un risarcimento milionario a favore delle famiglie delle vittime. Nel 2007, uscito dal carcere, Simpson venne arrestato con l'accusa di rapina a mano armata e rapimento di persona avvenuto al Palace Station hotel & casinò di Las Vegas e condannato a trentatré anni di carcere, anche se ne sconterà solo nove per poi uscire in libertà vigilata all'età di settant'anni.

ImagoIl celebre inseguimento con protagonista OJ Simpson, al volante della sua Ford Bronco.

Sempre nel mondo del football si è consumata la tragedia legata al nome di Jovan Belcher, giovane linebacker dei Kansas City Chiefs. La mattina del 1 dicembre del 2012, l'uomo uccise a colpi di arma da fuoco la fidanzata Kasandra Perkins, madre della figlia di appena tre mesi, per poi dirigersi verso il campo da gioco dei Chiefs dove, dopo aver salutato l'allenatore e il manager della propria squadra, si tolse la vita sparandosi un colpo di pistola in testa. Nel 2021, un'altra drammatica vicenda scosse il mondo del football americano: Philip Adams, giovane cornerback nella National Football League, sparò, all'interno della sua abitazione, uccidendo cinque persone, fra cui la moglie, due nipoti, il proprio medico oltre a un'altra persona, e ferendone una sesta, per poi suicidarsi con la stessa arma da fuoco. Nel 2017, invece, venne condannato a ventidue anni di carcere l'ex portiere del Flamengo, il brasiliano Bruno Fernandes de Souza, per l'omicidio della modella Eliza Samudio, sua ex amante dalla quale aveva avuto un figlio. I giudici stabilirono che lo sportivo, nel 2010, aveva commissionato l'omicidio della donna a un suo amico d'infanzia che, dopo averla uccisa, fece a pezzi il cadavere e lo diede in pasto ai suoi rottweiler.

Negli anni Ottanta, invece, fu il mondo del pugilato a venir coinvolto in un drammatico caso di cronaca nera. Nel 1988, il campione argentino dei pesi medi Carlos Monzón venne arrestato con l'accusa di aver ucciso, strangolandola, la terza moglie Alicia Muniz. La coppia stava passando la serata di San Valentino in una villetta nella località vacanziera di Mar del Plata quando, in seguito di un litigio, il campione avrebbe strangolato la donna e, per simulare un incidente, l'avrebbe poi gettata dal terrazzo. Per dare credibilità alla sua versione dei fatti, Monzòn decise poi di buttarsi a sua volta, procurandosi la frattura di una spalla. I giudici ritennero l'atleta colpevole di omicidio non volontario e gli comminarono undici anni di carcere, tramutati in libertà vigilata dopo sette anni.

ImagoEccezionale sul ring, Carlos Monzón ha avuto una vita privata molto travagliata.

Come visto, non sono poche le persone che, dopo aver conosciuto la gloria sportiva, sono diventate degli assassini. Queste storie colpiscono perché parlano della natura umana, e di come sia eternamente divisa tra la gloria e la bassezza.


Appendice 1

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ImagoIl celebre inseguimento con protagonista OJ Simpson, al volante della sua Ford Bronco.

ImagoFin da giovanissimo, Dennis ha ottenuto risultati di primissimo livello.

ImagoIn Australia Rohan Dennis è considerato uno dei migliori ciclisti degli ultimi 15 anni.

ImagoEccezionale sul ring, Carlos Monzón ha avuto una vita privata molto travagliata.

ImagoMelissa Hoskins e il piccolo Oliver Dennis.

ImagoOscar Pistorius scortato dalle forze dell'ordine sudafricane.

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