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GERMANIA 2024Xhaka: «Sto molto bene, sarò al 100%. Faremo di tutto per andare ancora avanti»

30.06.24 - 20:47
Pier Tami e capitan Xhaka si godono il netto successo sull'Italia, volgendo già lo sguardo anche al quarto con l'Inghilterra
keystone-sda.ch (PETER KLAUNZER)
Xhaka: «Sto molto bene, sarò al 100%. Faremo di tutto per andare ancora avanti»
Pier Tami e capitan Xhaka si godono il netto successo sull'Italia, volgendo già lo sguardo anche al quarto con l'Inghilterra
Il Direttore delle squadre nazionali: «Siamo orgogliosi di quanto fatto sin qui. Giusto essere ambiziosi, ma è importante rimanere coi piedi per terra. Il contratto di Yakin? Ora siamo concentrati esclusivamente sull’Europeo».
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STOCCARDA - Giorni intensi e felici, per una Svizzera da favola. Ne avevamo già parlato dopo l'ottimo esordio con l'Ungheria, ma - a due settimane di distanza - il concetto si rinnova. Con gli interessi. È una Nati extralusso quella che abbiamo applaudito nella serata di Berlino, dove l'Italia di Spalletti - confuso nelle scelte e nelle analisi - è affondata mostrando il suo volto più brutto. Per colare a picco non è servito un Iceberg, ma lo scontro con l'11 di Murat Yakin, tecnico che ha avuto intuito e coraggio, ad immagine di Rieder, schierato dal 1’.

E adesso? Già invitata al ballo delle migliori 8 d'Europa, la Svizzera può prepararsi al grande duello dei quarti di finale.
«Siamo orgogliosi del risultato raggiunto, contro l’Italia è stata una prova dominante - esordisce in conferenza stampa Pier Tami, Direttore delle squadre nazionali - Tattica, fisicità, tecnica e mentalità. Siamo stati superiori in tutti e quattro questi aspetti. La loro difesa a quattro e il loro orientamento tattico si è sposato perfettamente col nostro piano di gioco».

Orgogliosi ed euforici, ma non appagati. Ora bisogna essere ambiziosi.
«Abbiamo sempre detto che saremmo andati avanti passo dopo passo. Sono felice che i giocatori siano ambiziosi (in coro hanno detto di «volere ancora di più», ndr), ma è importante rimanere anche con i piedi per terra. Ora abbiamo il tempo di ricaricare le pile - fattore molto importante - e pensare ai prossimi obiettivi. Mi piace che il focus dei giocatori sia già sul quarto di finale di Düsseldorf».

Il gruppo è maturo e i leader non mancano, ad immagine di Xhaka e Akanji.
«È un gruppo unito e compatto. Ci sono 26 teste e non è sempre scontato andare tutti nella stessa direzione, ma ora è così. Granit sta facendo benissimo. Lo vedo molto calmo, positivo e concentrato. Pimpante anche fisicamente, nonostante le oltre 60 partite giocate in stagione. Akanji ha un ruolo molto importante, aiuta la squadra sia in campo che fuori, comanda la difesa con grande autorità».

Per Tami non è il momento di parlare di contratti e rinnovi, nonostante Murat Yakin abbia attirato l'attenzione di diversi "osservatori" (pare ci sia un interesse dagli Emirati Arabi). Focus e testa devono restare sulle questioni di campo. 
«Non ne abbiamo sentito parlare. Murat ci dirà poi se c’è qualcosa di vero oppure no. Ora siamo concentrati esclusivamente sull’Europeo. Yakin è il nostro allenatore e non ci sono cambiamenti in programma. Siamo felici che stia facendo bene e della situazione attuale. Ora però pensiamo solo al prossimo avversario».

La parola è poi passata proprio a capitan Xhaka, protagonista sin qui di un grande Europeo. Stiamo vedendo il miglior Xhaka di sempre?
«A dire il vero non amo confrontarmi con le prestazioni del passato, ma sto molto bene, è vero. Con l'Italia ho avuto dei dolori e qualche problemino (nei giorni precedenti aveva avuto un fastidio agli adduttori, ndr), ma sono ok e ho potuto giocare 90’. Ora ho tutto il tempo per recuperare al 100% in vista di sabato».

All’orizzonte ci sono i quarti di finale. Altra possibilità per riscrivere la storia.
«Non so fin dove arriveremo, ma posso dire che faremo di tutto per andare fino in fondo. Il primo obiettivo era superare i gironi, poi approdare ai quarti. Adesso ci prepariamo al prossimo match, ma la sensazione è che non siamo ancora alla fine».

In Primavera c’è stato un incontro importante tra Xhaka e Murat Yakin. 
«Abbiamo parlato di calcio, ma soprattutto del modo in cui viene giocato. Non tatticamente. Mi riferisco a passione, energia e mentalità. Adesso io e Murat comunichiamo in maniera molto aperta e onesta. C’è grande comunicazione».

Alla base c’è una mentalità vincente.
«Personalmente odio perdere. Che sia in partita o in allenamento. Ogni vittoria dà fiducia e aiuta a crescere. Non solo io e Manuel Akanji, ma anche tanti altri giocatori della rosa hanno conquistato dei bei successi. Penso a Ndoye, Aebischer e Freuler che hanno vissuto una grande stagione a Bologna. Vincere aiuta a vincere e abbiamo molta fame. Abbiamo dimostrato con il linguaggio del corpo in campo che vogliamo assolutamente continuare a progredire».

La Svizzera ha dimostrato grande fisicità e intensità, ma come età media è tra le rose più “vecchie”.
«Non lo sapevo, ma penso che effettivamente abbiamo dimostrato che anche gli anziani possono camminare ancora un po’ (ride, ndr). I ragazzi che hanno giocato meno? È “normale” quando si gioca bene e le cose funzionano. L’importante è dare sempre il massimo in allenamento per rendere difficili le scelte del mister, cercando poi di sfruttare le proprie chance. Shaqiri? Ha grande esperienza per affrontare da vero professionista ogni situazione».

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COMMENTI
 

hcap1972 4 mesi fa su tio
Questa è davvero una nuova Svizzera, che vuole andare avanti e non si accontenta. Un allenatore che decide chi far giocare per meriti e forma fisica (e non a schierare i cosiddetti senatori solo perché gli viene imposto). Dopo “l’incidente” dell’aquila sembra che qualcosa sia cambiato. Bene così.

mali 4 mesi fa su tio
alla redazione: perché ogni volta che scrivo un commento mi devo "identificare"? gradirei una risposta. grazie.

mali 4 mesi fa su tio
È la nuova moda dei giornalisti e dei commentatori nostrani l'abuso dell'espressione: " il linguaggio del corpo"? Ne conoscono il significato?

mali 4 mesi fa su tio
ciao
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