Dopo il caso che ha colpito l’Italia, un esperto spiega se la malattia possa colpire anche alle nostre latitudini
BASILEA - Dopo la morte a causa della malaria di una bambina di 4 anni, Johannes Blum, medico capo all’Istituto svizzero di medicina tropicale di Basilea (Swiss TPH), illustra a 20 Minuten quali siano i rischi nel nostro Paese.
Dottor Blum, quanto ci vorrà perché la malaria si diffonda in Svizzera?
Ci sono sempre dei casi di malaria al di fuori delle zone malariche. Il contagio può avvenire in diversi modi. Uno di questi è la puntura di una zanzara infetta importata da una zona malarica: qualcuno di ritorno da un viaggio in una zona malarica porta con sé una zanzara nel bagaglio.
Non sembra essere questo il caso, però. La bambina in questione non vive nei pressi di un aeroporto internazionale.
Un’altra modalità di contagio è attraverso una trasfusione in cui il sangue non sia stato testato per la malaria.
Secondo la famiglia questo sarebbe da escludere. La bambina è stata però in un ospedale in cui erano ricoverati due bambini che avevano contratto la malaria in Burkina Faso.
Una trasmissione avvenuta in loco ad opera della zanzara anofele è possibile. Ciò avviene molto raramente in Italia e in Ticino così come a nord delle Alpi, ma saranno scoperti sempre più episodi. In casi rarissimi può avvenire una trasmissione da una persona malata. Ci sono, però, anche casi in cui non è possibile stabilire come sia avvenuto il contagio.
Bibione si trova sulla costa adriatica non lontano da Venezia. Le navi da crociera che attraccano nella città lagunare rappresentano un pericolo?
Dipende da dove si è fermata la nave prima. Esiste, però, un minimo rischio che una zanzara rimanga sulla nave o in un bagaglio.
In quale misura il cambiamento climatico ha a che fare con la diffusione delle malattie tropicali? In Svizzera, per esempio, la zanzara tigre si sta diffondendo.
La zanzara tigre si sta diffondendo, ma non trasmette la malaria. Responsabile della malattia è la zanzara Anopheles ed alcuni casi di contagio sono stati documentati anche in territorio elvetico. Sostenere però che la Svizzera sia una zona di malaria è esagerato.
C’è il rischio che l’essere umano possa essere infettato da altri animali?
No. Gli altri animali non sono un problema.
In Europa, come è meglio proteggersi da un ipotetico contagio?
Casi di contagio possiamo avvenire ovunque, soprattutto laddove ci sono persone che viaggiano. A causa del riscaldamento globale, dobbiamo tuttavia prevedere che la malattia possa tornare in Svizzera. In ogni caso, è opportuno pensare anche alla malaria nel caso in cui si riscontri una febbre, anche se non si è di rientro da un viaggio. Venire contagiati, tuttavia, è estremamente raro.