A St. Moritz, Gstaat e Verbier i prezzi delle case sono schizzati in alto con la pandemia
ZURIGO - È corsa alle case di vacanza in Svizzera, sulla scia delle restrizioni di viaggio dovute alla pandemia e alle raccomandazioni per il telelavoro: stando a uno studio pubblicato oggi da UBS, nel 2020 i prezzi delle abitazioni sono saliti in media del 4% rispetto all'anno precedente, con una crescita che ha interessato in particolare i luoghi più esclusivi.
Nelle destinazioni che vedono il valore delle proprietà superare i 10'000 franchi al metro quadrato i prezzi di acquisto registrano un'impennata in media dell'8%. Nelle località di villeggiatura più economiche, invece, la progressione è stata appena del 2% e in quasi la metà di esse i prezzi sono addirittura leggermente calati: gli adeguamenti più forti verso il basso si registrano a Samnaun (GR), con un calo di quasi il 5%, e a Flumseberg (SG), che segna -3%.
Sul fronte opposto, la destinazione turistica Engadina/St. Moritz (GR) si conferma la più cara dell'intero arco alpino. In quella zona una residenza secondaria di fascia superiore costa circa 17'000 franchi al metro quadro, il 7% in più rispetto al 2019. Al secondo posto segue Gstaad (BE) con 16'500 franchi (+5%) e al terzo Verbier (VS), con 14 600 franchi (+9%). Al quarto e quinto rango figurano due centri per sport invernali stranieri, l'austriaca Kitzbühel e la francese Courchevel, con prezzi in entrambi i casi di circa 13'500 franchi.
Stando agli esperti di UBS la corsa alle seconde case mostra uno spostamento nelle preferenze delle famiglie elvetiche. A causa delle restrizioni di viaggio dettate dal Covid-19 l'anno scorso un numero complessivamente maggiore di svizzeri ha trascorso le proprie vacanze in patria: i luoghi di villeggiatura locali hanno ridestato interesse quasi da un giorno all'altro. Inoltre la possibilità di spostare su due piedi l'ufficio in montagna ha fatto sembrare l'acquisto di una casa di vacanze un'esperienza speciale.
Questo tipo di immobili guadagnano però attrattiva anche per gli acquirenti stranieri. Godono infatti in generale della reputazione di un investimento sicuro, diventando così ancora più richiesti, in tempi di incertezza economica. Inoltre negli ultimi cinque anni i prezzi per le case di vacanze in Austria e Germania sono aumentati maggiormente rispetto a quanto successo in Svizzera, cosa che ha controbilanciato almeno in parte lo svantaggio del prezzo e del cambio.
Il forte aumento dei prezzi è stato favorito, inoltre, dalla scarsissima offerta, soprattutto nelle regioni tedescofone della Confederazione. In generale dall'adozione dell'iniziativa sulle residenze secondarie praticamente non sono state costruite nuove case di questo tipo. È anche probabile che i proprietari abbiano prorogato una vendita programmata l'anno scorso perché volevano sfruttare ancora il loro immobile durante la crisi del coronavirus.
Secondo UBS, il costo delle case di vacanza dovrebbe salire anche quest'anno. Tuttavia sul medio termine la domanda tornerà a calare, a fronte di prezzi più elevati e, di conseguenza, della sempre minore sostenibilità. È inoltre probabile che molte decisioni di acquisto vengano anticipate: così appena calerà lo "smart working" e i viaggi all'estero saranno più facili la richiesta si abbasserà a un livello inferiore rispetto a quella registrata prima della pandemia.
Sempre stando agli esperti dell'istituto delle tre chiavi l'offerta è destinata ad aumentare: peseranno infatti i costi di mantenimento sottostimati, i rendimenti da affitti a turisti sopravvalutati o semplicemente il desiderio di varietà nella destinazione delle vacanze, fattori che spingeranno alcuni dei più giovani proprietari - che hanno acquistato d'impulso - a ripensarci e a vendere di nuovo. Tuttavia il possibile contraccolpo dovrebbe essere limitato, per via dello stop alla costruzione di residenze secondarie.