Il Consiglio federale invita i supermercati a evitare la strategia che incentiva al consumo. Presto altre misure
BERNA - Entro il 2030 la Confederazione intende dimezzare lo spreco alimentare in Svizzera. Ed entro il 2025 spera di diminuirne già il tasso del 25%. Per farlo ha invitato formalmente i supermercati a smettere di vendere confezioni multipack di carne scontate.
Girando nei reparti frigo saltano spesso all'occhio confezioni singole di salsicce, fette di pollo e wurstel che vengono unite con del nastro a due, tre, quattro confezioni singole dello stesso tipo. Su queste viene infine applicato uno sconto, che se da un lato, è vero, per le grandi famiglie può essere conveniente, dall'altro le persone possono sentirsi incentivate ad acquistarne di più anche se non ne hanno bisogno.
Ogni anno in Svizzera vengono buttate 2,8 milioni di derrate alimentari nella spazzatura. Il primo passo del piano di azione formulato dal Consiglio federale, e firmato dai principali supermercati svizzeri, oltre a invitare a evitare gli sconti su grandi quantità, chiede di congelare la carne invenduta prima che scada e di venderla o donarla successivamente.
Ma perché la carne? - La carne non è l'unico prodotto che finisce spesso nella pattumiera. Ma, come spiegato dal Consiglio federale al TagesAnzeiger, al momento si punta al raggiungimento di elevati benefici ambientali.
Prendendo l'esempio di una bistecca di manzo, il processo dall'allevamento, all'abbattimento dell'animale, all'arrivo sui banchi dei supermercati ha un impatto considerevole sull'ambiente se messo a fianco di ciò che è necessario per produrre una patata.
Dati alla mano, produrre un chilo di bistecca significa emettere 99,48 chili di Co2 mentre produrre lo stesso quantitativo di patate causa le emissioni di 0,46 chili. Di conseguenza, se una bistecca viene buttata alla spazzatura, il danno ambientale sarà maggiore di quello dello spreco di una patata. Il piano d'azione non si limita alla carne, è solo il primo passo.
Supermercati già in azione - Le grandi catene sono consce del problema dello spreco alimentare. Infatti sono già al lavoro per aiutare a ridurlo considerevolmente.
Migros, per esempio, sta già applicando gli stessi sconti di quelli che venivano fatti sui multipack sulle confezioni singole. Denner sta ampliando la gamma dei prodotti venduti in minore quantità. E Coop sta attualmente valutando la situazione. Realtà come Aldi trovano inutile la strategia sconto sulla quantità e Lidl sta mettendo in atto alcune strategie.
Nel caso in cui i supermercati non dovessero adempiere agli scopi proposti dal Consiglio federale, il governo si riserva ulteriori misure. Nel frattempo della questione dello spreco alimentare se ne parlerà al Nazionale, e c'è già chi chiede, come la consigliera nazionale dei Verdi Meret Schneider, che la Confederazione agisca senza indugio e ponga degli obblighi ai supermercati.