Cerca e trova immobili
VAUD

Compra la vignetta, ma non dichiara il tesoro cinese nascosto in auto

Disavventura per un cittadino italiano: al valico di frontiera di Vallorbe si è “dimenticato” di annunciare merce per migliaia di franchi.
UDSC
Fonte UDSC
Compra la vignetta, ma non dichiara il tesoro cinese nascosto in auto
Disavventura per un cittadino italiano: al valico di frontiera di Vallorbe si è “dimenticato” di annunciare merce per migliaia di franchi.

VALLORBE - Una furbata a metà oppure soltanto una dimenticanza? Un dubbio difficile da chiarire. Ciò che però sorprende è l’apparente conflitto di coscienza dell'automobilista italiano, residente nel Regno Unito, fermato al valico di frontiera vodese di Vallorbe con 222 articoli di antiquariato cinesi non dichiarati.

I fatti risalgono alla fine dello scorso anno, ma la notizia è stata comunicata ieri, 3 aprile, dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).

In dogana per la vignetta - Ma riavvolgiamo il nastro. Secondo quanto comunicato dalle autorità svizzere, la moglie sarebbe scesa dal veicolo immatricolato Regno Unito per richiedere una vignetta autostradale in dogana. Ed è qui che sono iniziati i grattacapi. 

Alle domande di rito dei doganieri, l’uomo ha negato il trasporto di merce da dichiarare salvo poi essere smentito dall'ispezione dell’auto. All’interno del veicolo sono stati trovati 222 oggetti di antiquariato cinesi (per di più piccoli oggetti e tabaccherie). 

Niente da dichiarare - L'anno scorso, il personale dell'Ufficio federale delle dogane e della protezione delle frontiere (UFDC) ha controllato un automobilista italiano residente nel Regno Unito, che si era fermato al valico di frontiera di Vallorbe per entrare in Svizzera. 

Questo tipo di antiquariato asiatico non solo è riccamente decorato, ma è anche realizzato con materiali preziosi. Il cittadino italiano non era a conoscenza del loro valore e non possedeva i documenti necessari per il loro transito in Svizzera.

Un tesoro cinese - Il caso è stato in seguito sottoposto al dipartimento antifrode della dogana, che ha commissionato una perizia per determinare il valore e l'autenticità degli oggetti. Si è concluso che gli oggetti in questione risalivano al XIX e XX secolo. Oltre alle pietre semipreziose, le tabacchiere, i cucchiai e i tappi contenevano elementi di corallo e avorio.

Gli oggetti protetti dalla Convenzione internazionale sulla conservazione delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES), devono essere accompagnati da un certificato del Paese di origine, che avrebbe dovuto essere richiesto in precedenza alle autorità competenti.

Decine di migliaia di franchi - Gli ispettori doganali antifrode sono riusciti a stabilire che la merce, del valore di decine di migliaia di franchi, proveniva da un regalo ricevuto in Portogallo e poi portato nel Regno Unito. La merce è stata in seguito riconsegnata a eccezione di un articolo contenente corallo.

L'uomo dovrà pagare una multa di diverse migliaia di franchi svizzeri per aver violato la legge sulle dogane e la legge sulle specie protette. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE