Condannato a due anni e quattro mesi di carcere, di cui 20 mesi sospesi, un 55enne residente nel Luganese.
L’uomo, che si è approfittato di un adolescente suo parente, ha ammesso tutto.
LUGANO - Sono reati sessuali consumati «in un contesto di fiducia», e per questo particolarmente «gravi» e «che possono lasciare segni indelebili», quelli commessi da un 55enne del Luganese tra luglio 2020 e marzo 2021. È quanto ha sottolineato oggi alla Corte delle Assise criminali di Lugano il giudice Siro Quadri, condannando l’uomo a due anni e quattro mesi di carcere, di cui 20 mesi sospesi per un periodo di due anni, per ripetuti atti sessuali con fanciulli e ripetuta pornografia.
Fiducia tradita - L’imputato, ex soccorritore attualmente in invalidità, ha ammesso di essersi più volte approfittato della vittima, un parente acquisito che allora aveva 14 anni, inducendolo a praticare atti sessuali con e davanti a lui e fornendogli materiale pornografico. Secondo quanto emerso dall’indagine del Ministero pubblico, e confermato dall’uomo, i due avevano iniziato a passare del tempo insieme da soli dietro suggerimento della madre del minore. La donna aveva infatti notato che il figlio si stava confrontando con questioni legate alla propria identità sessuale e, essendo il 55enne dichiaratamente omosessuale, aveva proposto ad entrambi di affrontare il tutto parlandone. I fatti sono accaduti a Pregassona, nell’allora domicilio del 55enne.
I fatti - Gli episodi incriminanti, per quanto concerne gli atti sessuali, sarebbero stati quattro in tutto. L’uomo ha più volte masturbato il ragazzo, facendosi masturbare a sua volta, gli ha praticato una fellatio e l'ha indotto a penetrarsi analmente con un giocattolo sessuale davanti a lui. Vi sono poi stati dei tentativi, rifiutati, di coinvolgere il 14enne in un rapporto completo e nel filmare l'uomo mentre metteva in atto pratiche sessuali più brutali. Il 55enne ha inoltre reso accessibili al giovane registrazioni visive, immagini e scritti pornografici in occasione dei loro incontri e via Telegram e Whatsapp.
«Mi scuso» - L’uomo ha ammesso integralmente quanto contenuto nell’atto d’accusa, dichiarandosi colpevole di ripetuti atti sessuali con fanciulli e ripetuta pornografia. «Ho capito che i bambini non si toccano e che ciò che ho fatto non è corretto», ha sottolineato il 55enne, «per questo mi scuso con il ragazzo, con la sua famiglia e con tutte le persone a cui ho fatto del male».
Sette mesi per «ripartire da zero» - L’imputato dovrà ora scontare meno di sette mesi di detenzione, essendo stato in carcere preventivo per 40 giorni, ma dovrà versare alla vittima 7’000 franchi a titolo di indennità per torto morale e coprire le sue spese legali. Rispondendo a cosa conta di fare una volta uscito di prigione, l’uomo, che è in un’unione domestica registrata, ha dichiarato di «voler ripartire da zero» con la sua relazione: «Confesserò a mio marito ciò che è successo, anche se ho paura di perderlo».