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Sfuggita alla morte, ora sogna di ricostruire la sua città

Sofiia, studentessa di Ingegneria civile alla SUPSI, spera un giorno di poter contribuire alla rinascita di Mariupol.
Sofiia, studentessa di Ingegneria civile alla SUPSI, spera un giorno di poter contribuire alla rinascita di Mariupol.

Una fuga al mattino, presto, inattesa, improvvisata, ma vitale. È stato il consiglio di un vicino di casa a salvare Sofiia K. e la sua famiglia. Ha insistito perché lasciassero la cantina-rifugio prima che fosse troppo tardi.

Sofiia è scappata da Mariupol 24 ore prima dell’attacco russo al Teatro d’arte drammatica della città avvenuto il 16 marzo del 2022. Oggi la città ucraina affacciata sul mar d'Azov non esiste più. La violenza dei bombardamenti non ha avuto uguali nella guerra in corso. Mariupol è stata rasa al suolo. 

Una città in ginocchio - Secondo le stime delle immagini satellitari, il 90% dei condomini e il 60% delle abitazioni private sono stati distrutti. «Studiavo nell'Università Nazionale di Costruzione e Architettura di Kiev, ma quando è scoppiata la guerra mi trovavo a Mariupol. Ero rientrata a casa per le vacanze del semestre e per festeggiare il compleanno di mia mamma», ci ha raccontato Sofiia. «Siamo riusciti a lasciare la città solo grazie a un amico che ci ha informato che ci sarebbe stato un corridoio verde per i veicoli privati. Avevamo paura, era molto pericoloso a causa dei continui bombardamenti e della mancanza di informazioni sulla reale situazione fuori e dentro la città». Dopo tre settimane di inferno sotto il fuoco nemico la famiglia è riuscita a mettersi in salvo. «Abbiamo raccolto alcuni effetti personali e i documenti, non c'era tempo per portare altro».

Sicurezza e opportunità - Il viaggio di Sofiia, dopo una tappa a Dnipro, si è fermato in Ticino. «In Svizzera ho trovato sicurezza e nuove opportunità», ci ha spiegato la studentessa. «Ho potuto continuare i miei studi all’università». Ma non solo. «Qui ho trovato anche amici e persone con le quali ho legato tanto. Sono molto grata a chi ha aiutato me e la mia famiglia. Malgrado le differenze culturali, sono sempre stati disponibili».

Studiare per ricostruire in futuro - Ora Sofiia studia Ingegneria civile a Mendrisio presso il Dipartimento ambiente costruzioni e design della Supsi. Dopo un corso intensivo di italiano, la studentessa ucraina sta completando il secondo anno. L’integrazione in Ticino è avvenuta grazie alla gentilezza di una coppia che ha preso a cuore la famiglia ucraina. «Fin dal primo giorno ci hanno aiutato molto. Sono stati i loro consigli a spingermi a iscrivermi a Mendrisio. Non dimenticherò il sostegno del Canton Ticino». 

Un obiettivo per andare avanti - Malgrado la pace e la sicurezza che Sofiia ha trovato in Svizzera, nei suoi sogni riaffiorano ogni notte i ricordi di una vita spezzata dalle bombe. La resistenza ucraina, che fin dal 24 di febbraio 2022 ha sorpreso tutto il mondo, si percepisce anche dai racconti di chi è stato costretto a fuggire. «Sogno di contribuire alla ricostruzione della mia città: Mariupol».

L’indirizzo scelto alla Supsi riflette le sue ambizioni e la sua determinazione. «È importante mantenere vivo questo sogno, rappresenta per me una motivazione per andare avanti». Avere un obiettivo chiaro «mi aiuta a continuare a imparare e a migliorarmi. Sono nata e cresciuta a Mariupol, sento il dovere di contribuire alla rinascita della città».

Una vita ripartita da zero - «Fin dall'infanzia sono stata una bambina molto creativa. Cercavo sempre di creare qualcosa di nuovo. Costruivo piccoli oggetti ed ero bravissima a disegnare». A 14 anni la definitiva svolta. «Ho deciso che volevo collegare la mia vita con l'ingegneria civile e sono molto felice di essere ora sulla giusta strada per realizzare i miei sogni».

«Mi manca tutto di Mariupol» - In Ticino Sofiia ha però dovuto ricominciare da zero. Una nuova vita costruita sulle ceneri di un passato ormai distrutto, ma impossibile da dimenticare. «Mi manca davvero tutto quello che c’era a Mariupol, è difficile selezionare qualcosa di specifico. È la città in cui ho vissuto per quasi 19 anni. Ho lasciato la mia infanzia, tutti i miei ricordi, i miei amici e alcuni parenti».

Come ricostruire una vita da zero - La passione per l’ingegneria si intreccia così con la volontà di resistere e la convinzione che “il futuro ci appartenga”. Mariupol verrà liberata. «Mi manca la spensieratezza che potevo permettermi di avere a casa. Non ero preoccupata perché sapevo tutto il necessario e avevo le stesse opportunità del resto degli abitanti. Mi piacerebbe un giorno raggiungere la stessa tranquillità anche in Svizzera: avere fiducia in me stessa e il controllo della mia vita». Con lo sguardo sempre rivolto a est, «ma senza dimenticare quello che ho passato».


Appendice 1

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