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LUGANOIl regista Avi Mograbi premiato al Film Festival Diritti Umani Lugano

11.09.24 - 14:20
Il cineasta israeliano riceverà il “Premio Diritti Umani per l'autore” il prossimo 18 ottobre.
IMAGO / Alexander Gonschior
Fonte Film Festival Diritti Umani Lugano
Il regista Avi Mograbi premiato al Film Festival Diritti Umani Lugano
Il cineasta israeliano riceverà il “Premio Diritti Umani per l'autore” il prossimo 18 ottobre.

LUGANO - Sarà Avi Mograbi, regista e documentarista israeliano, a ricevere il "Premio Diritti Umani per l'autore" del Film Festival Diritti Umani Lugano (FFDUL) che si terrà dal 10 al 20 ottobre.

Mograbi, da decenni presenza fissa ai festival più grandi, sarà a Lugano questo 18 ottobre per ritirare il riconoscimento. Per l'occasione verranno presentati due film parte della sua filmografia, incontrando anche il pubblico del Festival.

«Avi Mograbi è uno degli autori più importanti del cinema documentario contemporaneo. Il suo lavoro è fondamentale per capire il Medio Oriente e Israele in particolare. Senza mai rinunciare a una cinepresa viva, che rimette in discussione costantemente la realtà che riprende e al tempo stesso la posizione dell’autore» spiega Antonio Prata direttore del FFDUL, «Mograbi ci insegna che il cinema può essere un mezzo potente di riflessione e denuncia anche quando diventa più sperimentale nella forma. Il suo è infatti un cinema attivo, in continua ricerca, che esplora con costanza ingiustizie e contraddizioni senza rinunciare a schierarsi».

Le prevendite per gli abbonamenti al Film Festival Diritti Umani Lugano sono aperte su biglietteria.ch

Verso il FFDUL 2024
Una tappa di avvicinamento al FFDUL sarà al Museo Vincenzo Vela a Ligornetto. Venerdì 27 settembre, alle ore 20:15, verrà presentato il documentario “Delphine et Carole”, insoumuses, introdotto da Chiara Fanetti, giornalista culturale. La proiezione, in collaborazione con il Cineclub del Mendrisiotto è a entrata gratuita, con un rinfresco a seguire.
Il film, presentato alla Berlinale nel 2019 e vincitore nel 2020 del Grand Prix de Genève in occasione del Festival del film e forum internazionale sui diritti umani di Ginevra (FIFDH), racconta la storia di due donne straordinarie e ribelli: Delphine Seyrig, attrice simbolo della Nouvelle Vague e musa di registi come Truffaut, Buñuel e Resnais, e Carole Roussopoulos, fondatrice del primo collettivo video ispirato ai movimenti americani per i diritti civili.

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