Sequestrati anche importanti quantitativi di stupefacenti, una trentina le persone denunciate
BELLINZONA - Diverse persone finite in manette e un sequestro «di importanti quantitativi di sostanze illegali». Questo è l'esito di due operazioni antidroga portate avanti dalla Polizia cantonale e che hanno interessato in particolare il Bellinzonese e le Tre Valli. A comunicare la conclusione delle due inchieste, una nota odierna delle autorità.
La prima inchiesta, svolta in collaborazione con le Polizie comunali di Bellinzona e di Biasca, ha visto finire in manette un 39enne cittadino dominicano e un 27enne cittadino svizzero entrambi domiciliati nel Bellinzonese.
Complessivamente è stato sequestrato oltre un chilo di cocaina con elevato grado di purezza. La principale ipotesi di reato nei loro confronti è quella di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti. Una quindicina di persone è stata inoltre denunciata a piede libero alla Magistratura.
Nel secondo caso, gli accertamenti hanno riguardato un importante traffico di eroina concernente la regione delle Tre Valli e il Bellinzonese. L'inchiesta, svoltasi nel trascorso periodo estivo in collaborazione con la Polizia comunale di Biasca e con i servizi antidroga della Polizia della città di Bellinzona, ha portato complessivamente al sequestro di circa 500 grammi di eroina, di alcune migliaia di franchi e di quasi due chili di sostanza da taglio.
In totale sono state arrestate quattro persone: si tratta di un 44enne cittadino albanese - principale imputato - residente all'estero, di una 36enne cittadina svizzera domiciliata nel Bellinzonese, di un 47enne cittadino svizzero domiciliato in Riviera e di un 57enne cittadino italiano residente in Leventina.
La principale ipotesi di reato a carico dei quattro arrestati è quella di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti. Denunciata a piede libero una ventina di persone per reati in urto alla Legge federale sugli stupefacenti.
Entrambe le inchieste sono coordinate dal Sostituto Procuratore generale Nicola Respini.