Ben tre, e anche grossi. Hanno attaccato e ucciso una pecora e un agnello. Facendone macello
Germano Mattei: «Non sono belle situazioni in prossimità dell’apertura delle stalle». L'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori: «O si interviene o è la fine della pastorizia».
CAMPO VALLEMAGGIA - Il lupo c'è... e si vede. Le immagini sono eloquenti quanto il racconto che Germano Mattei ha ricevuto stamattina da un allevatore di Campo Vallemaggia. «Sotto la sua casa ha visto tre lupi, assai grossi, che hanno attaccato le pecore nel recinto» riporta il fondatore di Montagna Viva.
«Le belve - sottolinea Mattei - sono poi partite in direzione di Cerentino». L'allevatore è quindi andato a contare i danni. «Dalla terrazza ne vedeva due a terra. In effetti ha trovato una pecora sbranata e un agnello parzialmente divorato. Un altro agnello si è ripreso dopo mezz’ora, traumatizzato».
Guardacaccia e autorità sono già state allertate. Mattei, intanto, non nasconde le proprie preoccupazioni: «Non sono belle situazioni in prossimità dell’apertura delle stalle».
Anche in Valle di Blenio e in Val Mesolcina - Nel frattempo ha preso posizione anche l'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori. «Un’altra predazione di bestiame in Ticino: una delle tante e non sarà l’ultima», sottolinea in una nota stampa inviata in serata. «La verità - prosegue il comunicato - è che la dinamica continua a peggiorare: questa volta è avvenuta all’interno di una recinzione metallica, a 50 metri dalle abitazioni. Erano alcune settimane che dalla Valle Rovana giungevano notizie preoccupanti circa avvistamenti notturni e predazione di selvatici».
In Alta Valle di Blenio la situazione sarebbe la medesima: «Predazione di selvatici a Olivone e ad Aquila, vicino o all’interno degli abitati, foto notturne di lupi a scadenze regolari da dicembre a marzo». In Val Mesolcina, forse, persino peggiore: «Nei primi tre mesi dell’anno vi sono state anche predazioni di animali domestici, numerosi avvistamenti e perfino due lupi che hanno aggredito un cane nel cortile di un’azienda agricola, salvato da un coraggioso intervento del proprietario».
Le preoccupazioni dell'Associazione son le stesse di Mattei: «È giunto il momento del pascolo primaverile, tanto atteso da tutti gli erbivori, e poi quello estivo. Siamo giunti al limite della tolleranza. O le autorità cantonali e federali decidono di intervenire oppure sarà la fine della pastorizia».