Guido Tognola, Costituzione Radicale - Candidato al Consiglio comunale - Lista 12
LUGANO - Sempre più spesso confondiamo democrazia con il semplice diritto di voto o con la semplice, presunta, libertà di espressione. Purtroppo, non è esattamente così. Democrazia, una sana, vera, Democrazia implica molto di più! Implica il pieno rispetto della laicità dello Stato, esige la piena separazione dei poteri, un sistema giudiziario indipendente, uguaglianza di fronte alla legge, eguali opportunità nella vita grazie a istruzione, formazione e cultura, giustizia economica e sociale, pieno rispetto dei diritti umani, pari opportunità, integrazione e non da ultimo la piena fiducia nelle istituzioni stesse.
Bene, l'elenco, sicuramente non esaustivo, credo basti per interrogarci un pochino. La realtà degli ultimi decenni racconta, purtroppo, una verità diversa, anche alle nostre latitudini. Ora vi chiederete cosa tutto questo abbia a che fare con un'elezione comunale. Una prima risposta, scontata, potrebbe essere che il concetto di Democrazia nasca e si riferisca essenzialmente a una città: Atene. Una seconda potrebbe essere che il perno sul quale si basa il nostro Stato sono i Comuni e se "a valle" le cose non funzionano, figuriamoci "a monte". Ed ecco che una lettera raccomandata, firmata da più di 160 cittadine e cittadini svizzeri, spedita a un consigliere federale venga semplicemente ignorata (nemmeno due righe per conferma ricezione), che a Lugano certe inchieste e procedimenti (Macello) sono fermi al palo da più di 2 anni, che non si sa bene perché, per cosa o per chi, modifiche al piano viario comunale vengano decise non esattamente nelle sedi più appropriate (Via Vegezzi ne è un esempio) e, anche in questo caso non da ultimo, constatare un Legislativo sempre più in confusione dei ruoli istituzionali, sempre più chino all'Esecutivo nell'avallare forzature pericolose per un futuro, di suo già incerto, oltre che accettare, servilmente, che decisioni votate e formalizzate non vengano minimamente applicate (vedi Aeroporto di Agno). Non volendo infierire, la lista potrebbe essere lunga, non ci si può che annientare di fronte a quanto denunciato in merito a presunte "speculazioni" in atto al cantiere PSE (a quanto sembrerebbe una maggiorazione dei costi fino al 30%).
La nuova soap opera, che vede coinvolto il nostro ministro della giustizia, non aiuta sicuramente il tutto, come non aiuta ricordare la cruda realtà di più di 40.000 persone che in questo cantone soffrono di analfabetismo di ritorno. Dulcis in fondo, mentre anziani, che hanno contribuito a creare quella che fu la ricchezza di questo Paese, si vedono costretti a emigrare perché a rischio povertà, altri, nel nome del profitto a oltranza, pur dicendosi sensibili e affranti di fronte al dramma umano di quelle persone, che lasceranno impietosamente senza impiego pochi secondi dopo, riescono a giustificare, nel nome di una nuova moralità, un misero, giusto, "salario" di più di 1,5 milioni di franchi al mese.
Democrazia? A voi rispondere con la forza del voto.