Il numero è «sproporzionatamente alto», ha affermato Matt Hancock
LONDRA - Il progredire dei dati sulle vittime del coronavirus conferma che anche nel Regno Unito vi è stato - seppure meno che negli Usa - una sproporzione nel numero di morti registrati fra le minoranze etniche, neri e asiatici in primis, rispetto alla loro quota (pari a circa un 15%) sul totale della popolazione britannica. Lo ha ammesso nella conferenza stampa di giornata a Downing Street il ministro della Sanità Matt Hancock.
Il dato - correlato alla percentuale dei medici e degli infermieri di origine etnica straniera negli ospedali britannici e ai loro ruoli di trincea, oltre che alla più generale tendenza a una maggiore mortalità nelle fasce sociali povere - è stato denunciato a più riprese nelle ultime settimane. E Hancock lo ha confermato.
«Noi riconosciamo - ha detto - che un numero sproporzionatamente alto di persone nere o con retroterra legato a minoranze etniche è deceduto» a causa della pandemia, «specie fra i lavoratori dei servizi essenziali d'assistenza e gli operatori dell'Nhs», il servizio sanitario nazionale. Un fenomeno che il governo conservatore s'impegna ad approfondire.