La nuova stretta sui viaggi è severissima e mira a evitare l'ingresso di nuove varianti nel paese
LONDRA - Non solo mega-multe, ma anche conseguenze penali.
È la filosofia che entrerà in vigore nel Regno Unito a partire dalla settimana prossima per eventuali violazioni recidive delle nuove norme rafforzate anti-Covid imposte a chi viaggia nel paese, in modo da limitare il rischio d'importazione di varianti del coronavirus.
Lo ha annunciato il ministro Matt Hancock, evocando sanzioni pecuniarie da 500 a 10'000 sterline (da 610 a 12'270 franchi circa) per i trasgressori e fino a 10 anni di carcere per i recidivi.
Ai viaggiatori in arrivo da 33 paesi (Portogallo più diversi Stati latinoamericani e africani) tenuti a isolarsi in hotel sorvegliati, e non in casa, saranno inoltre addebitati costi pari a 1'750 sterline (circa 2'150 franchi) per vitto, alloggio, trasporto e test.
«Le persone che dovessero sfidare queste regole lo farebbero mettendo tutti noi in pericolo, per questo non intendo scusarmi per la severità» delle nuove norme, ha detto Hancock ai Comuni, annunciando che le sanzioni saranno imposte sulla base di un sistema di controlli concordato col ministero dell'interno e quello dei trasporti, e che varranno - in forma graduata e progressiva a seconda della gravità delle conseguenze - sia per i passeggeri sia per i vettori in caso di trasgressioni o negligenze.
«I vettori - ha proseguito il ministro della sanità - avranno il dovere di garantire che i passeggeri siano in regola (con le certificazioni richieste) prima di consentire loro di viaggiare e saranno multati se non lo faranno».
Quanto alle sanzioni nei confronti dei viaggiatori, sono previste «ammende fino a mille sterline per ogni arrivo senza certificato di test negativo, fino a 2000 sterline per ogni secondo tampone saltato» dopo 2 giorni e «fino a 5000 sterline per ogni terzo tampone saltato» dopo 8 giorni di quarantena. Multe che «potranno salire sino a 10'000 sterline» per coloro che viaggiano dai 33 paesi della lista rossa tenuti alla quarantena sorvegliata in appositi hotel, se essi dovessero sottrarsi a questa sorveglianza.
Il carcere viene invece minacciato - con pene che varieranno sulla base degli effetti provocati - a chi mentirà nei formulari obbligatori di viaggio sull'eventuale provenienza o rientro dai 33 paesi più a rischio.
Controllo del genoma a tutti i viaggiatori
La moltiplicazione dei test anti Covid a 3 - uno prima della partenza e due durante la quarantena cautelare all'arrivo - imposta da lunedì prossimo dal governo britannico a tutti i viaggiatori in arrivo nel Regno Unito da qualunque paese al mondo, permetterà, in caso di esito positivo, di eseguire controlli sul genoma di ciascuno di loro, in modo da individuare eventuali contagi con varianti del virus. Lo ha detto alla Camera dei Comuni il ministro della sanità Matt Hancock illustrando l'ulteriore giro di vite ai confini.
Interpellato sulla possibilità di arrivare ad allargare gli esami sul genoma a tutti i casi di test positivo, inclusi quelli censiti all'interno del paese, Hancock ha poi spiegato che questo si potrà fare solo quando i contagi caleranno e i test genomici - già raddoppiati nell'ultimo periodo nel Regno, e portati a un totale record a livello mondiale - potranno essere ulteriormente incrementati.
Il rafforzamento delle misure preventive sui viaggi - ha rimarcato il ministro, non senza ribadire che qualunque spostamento non giustificato, per esempio per vacanza, resta al momento "illegale" in regime di lockdown - mira a proteggere il paese dal rischio varianti.