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Orde di turisti a Como: non è per tutti una buona notizia

Tutto è iniziato con George Clooney e subito si è innescato un boom turistico che sta causando problemi e disagi per gli abitanti locali.
Tutto è iniziato con George Clooney e subito si è innescato un boom turistico che sta causando problemi e disagi per gli abitanti locali.

Correva l'anno 2002 quando la star hollywoodiana George Clooney comprò Villa Oleandra, sul Lario, per la bellezza di dieci milioni di dollari. Di proprietà dell'imprenditore Henry John Heinz, il cosiddetto 're del ketchup', la storica residenza sul Lago di Como, in località Laglio, si compone di venticinque stanze, con tanto di piscine, campo da basket e palestra, oltre ad una vista mozzafiato sullo specchio lacustre antistante. Da allora, le richieste di acquistare un immobile di lusso in una qualche località sul Lago di Como sono aumentate esponenzialmente e, di conseguenza, anche i prezzi del mercato immobiliare hanno subito un'impennata. Come riferito L'Internazionale, secondo l'agenzia immobiliare Knight Frank, il Lago di Como si posiziona in vetta alle mete turistiche italiane in cui i prezzi degli immobili sono maggiormente in crescita, con una costante ricerca di nuovi siti su cui investire per la costruzione di sempre nuove strutture ricettizie. Non passa estate senza che una parata di celebrità internazionali, da Jennifer Lopez a Richard Gere, non venga ad animare le notti mondane della zona e, replicando la scelta fatta da Clooney, non pochi di loro decidono di acquistare una villa sul Lario, come Mauro Icardi e i Ferragnez che, poco prima della loro separazione, avevano acquistato la lussuosa 'Villa Matilda' a Pognana Lario.

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Il successo: tra cinema ed effetto social - Como ed il suo splendido lago, divenuto oggetto del desiderio di moltissime persone famose, vive da un decennio circa un boom turistico senza precedenti. Dal 2016 al 2023 il numero delle case vacanze della zona è cresciuto di oltre il 670%, passando dalle 595 del 2016 alle oltre 4.600 del 2023. Nel 2022 sono stati registrati oltre quattro milioni di pernottamenti, con un aumento di oltre un milione rispetto al 2019 e una crescita di oltre il 30% nel 2023. Si tratta prevalentemente di turisti americani, tedeschi e francesi, con un incremento delle persone provenienti dal Sud America e dal Medio Oriente. Il flusso turistico, poi, non conosce sosta, non limitandosi ad essere un mero fenomeno estivo, ma riguardando anche gli altri mesi dell'anno. A vent'anni di distanza il cosiddetto 'effetto Clooney' continua a produrre risultati notevoli, amplificati nel tempo dalla presenza di numerose produzioni cinematografiche che hanno scelto questo territorio come set per le proprie riprese. Il Lago di Como è così diventato una meta turistica di lusso per migliaia di persone, attirate dall'eleganza delle residenze storiche e dalle bellezze naturalistiche che diventano sfondo ideale per degli scatti da condividere sui propri profili social. Tali foto, poi, divenute virali, attirano sempre nuovi turisti, in un flusso costante di persone che, se costituiscono una benedizione per l'economia locale, iniziano a preoccupare gli abitanti del posto.

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"Il safari del selfie" - Dietro le immagini da cartolina, infatti, si nascondono una serie di problemi di cui gli abitanti dei centri abitati presi di mira dai turisti iniziano a lamentarsi, oltre che emergenze di natura territoriale che non vengono sempre prese in dovuta considerazione. L'overtourism, o il sovraffollamento turistico, viene definito dall'Organizzazione Mondiale del Turismo come 'l'impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente ed in modo negativo la qualità della vita percepita dai cittadini e la qualità delle esperienze dei visitatori”. Si tratta di un problema noto a molte città italiane, prima fra tutte Venezia, e che inizia a riguardare anche il Lario, proprio alla luce del flusso turistico da record che si registra da diversi anni. Lo scorso anno, l'allarme era stato lanciato da diverse testate giornalistiche italiane che avevano parlato del Lago di Como come di un luogo “trasformato nel safari del selfie” (La Stampa), o preso di mira “dalle truppe sandalate dell'overtourism” (laRepubbluca), ossia delle orde di turisti che, “chiedono solo di vedere i posti instagrammabili”. Su Lecco Today, lo scorso 12 maggio, è stato condiviso un video che mostra le centinaia di visitatori che ogni ora scendono dai treni per recarsi in visita a Varenna, uno splendido comune posto sulle rive del Lario di appena 700 abitanti, con conseguente intasamento dei battelli e dei traghetti disponibili.

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Paesi spremuti per il turismo - Il turismo rappresenta un'occasione preziosa di crescita economica per un territorio che, però, come detto dal sociologo Agop Manoukian “si vuol soffocare. E' come avere una bottiglia d'acqua e volerla riempire con altra acqua pur essendo piena”. Secondo il sociologo, che da molti anni vive a Torno, “chi amministra il territorio pensa che il futuro del paese sia il turismo. Non abbiamo niente contro il turismo, ma c'è modo e modo per farlo. Il problema è che questi posti sono stati spremuti abbastanza. Non dobbiamo diventare per forza una piccola Dubai”.

Una spaccatura tra il turismo di lusso e quello di massa - La crescente richiesta di strutture e servizi a scopo turistico sta creando un senso di scontentezza generalizzato che colpisce non solo gli abitanti del luogo, ma gli stessi turisti che denunciano sempre più falle organizzative, come la mancanza di trasporti adeguati ad un tale flusso di persone. “Considerato quanto paga un turista per dormire sul lago non possiamo permetterci che il giorno dopo non trovi un motoscafo privato per fare il giro del lago. Altrimenti l'anno prossimo andrà a Montecarlo” ha detto Luca Leoni, presidente di Federalberghi Como. Il settore turistico in continua espansione, poi, sta creando una sorta di spaccatura tra il turismo di lusso e quello di massa, più sacrificabile rispetto al primo che garantisce maggiori introiti.

Tio/ 20 minutiPiazza Volta, una delle piazze centro della movida comasca - Tio/ 20 minuti

Un turismo dall'impatto deleterio - Del problema dell'overtourism sul Lario se ne sono occupate, di recente, anche molte testate giornalistiche straniere, come il Guardian che, in un articolo a firma del giornalista Tobias Jones, si interroga sull'impatto del turismo di massa nelle più famose mete turistiche italiane. Secondo il quotidiano britannico “l'Organizzazione Mondiale del Turismo prevede che entro la fine di questo decennio il flusso di turisti internazionali supererà i due miliardi”. Un numero impressionante di persone il cui impatto può rivelarsi deleterio, non solo per la popolazione locale ma per la qualità della vacanza stessa. Non mancano le recensioni negative di turisti delusi per la qualità dei servizi turistici o infastiditi dal numero di persone presenti sul Lago di Como. Come scritto da Jones “la finzione del turismo nell'era dei social media è dare l'idea di essere degli avventurieri che viaggiano in solitaria. Ma questo vale solo per la foto da pubblicare su Instagram mentre intorno abbiamo solo folle e disagio”.

Tio/ 20 minutiPiazza Volta, un sabato sera Tio 20 minuti

Limitare l'accesso con una tassa turistica - Per tentare di contrastare un eccessivo flusso turistico tanti siti di interesse turistico hanno adottato delle limitazioni all'accesso di persone, introducendo una tassa da pagare per visitare un determinato posto o contingentando gli ingressi ad un numero limitato di persone. Intervistato da The Times, il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha affermato di voler vagliare una soluzione simile a quella adottata da Venezia, ossia un biglietto d'ingresso per i visitatori giornalieri che possa limitare in qualche modo il flusso turistico ormai fuori controllo. “Stiamo già discutendo l'ipotesi della tassa turistica - ha dichiarato Rapinese - le rivoluzioni iniziano con misure concrete e siamo pronti per questo lungo viaggio”. Il sindaco, nella medesima intervista, ha fatto accenno anche ad una nuova tassa da applicarsi alle aziende di trasporto alle quali potrà essere chiesto di pagare cinquanta euro per ogni pullman turistico in arrivo. I numeri da record dei turisti sul Lario, sbandierati con orgoglio sulle pagine dei giornali, sono sicuramente il risvolto positivo di una medaglia che, di contro, ne ha anche uno negativo: le oggettive difficoltà che incontrano coloro che abitano tutto l'anno in un territorio oggetto di overtourism.

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Bus stracolmi e impossibilità di trovare casa - In pochi si soffermano a pensare, infatti, che i medesimi mezzi di trasporto presi d'assalto dai turisti sono gli stessi che la popolazione locale usa per il trasporto quotidiano, così come di rado si riflettere sul fatto che trovare una casa in un luogo in cui il mercato immobiliare risulta completamente monopolizzato dalla richiesta turistica, sia praticamente impossibile, con un conseguente aumento del fenomeno dello spopolamento di diversi paesi interessati dal fenomeno. Gli aspetti problematici dell'overtourism sul Lario, come visto, sono molteplici, e tutti meritano di essere affrontati con tempestività ed efficienza perché le bellezze del Lago possano continuare ad essere conosciute da tante persone senza che ciò vada a ledere la qualità di vita dei suoi abitanti.


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