Dalle cliniche che ne fanno uso “terapeutico” allo spaccio internazionale dei cartelli, dopo la morte di Matthew Perry si torna a parlarne.
Il 28 ottobre dello scorso anno, Matthew Perry, il popolare Chandler Bing della serie televisiva “Friends”, venne trovato morto nella vasca idromassaggio della sua villa hollywoodiana. Milioni di fan piansero la morte dell'attore che, da decenni, combatteva la propria battaglia personale contro la dipendenza da alcol, droga e oppiacei, a dispetto dell'aria scanzonata e allegra che esibiva sullo schermo.
A stroncare l'attore, si apprende ora dalle carte del tribunale che ha indagato sul suo decesso, è stata una dose letale di ketamina, di cui l'attore aveva acquistato dozzine di fiale per migliaia di dollari nei mesi precedenti la propria morte, e cinque persone, tra cui Jasveen Sangha nota come 'la regina della ketamina', sono finite a processo con diversi capi d'accusa.
La morte dell'attore è stata l'occasione per puntare i riflettori sull'aumento esponenziale dell'uso della ketamina, non solo tra i miliardari di Hollywood ma a livello globale, con la nascita, almeno negli Stati Uniti, di cliniche per la somministrazione di questo controverso anestetico.
Cos'è la ketamina - Trattasi di un anestetico di carattere dissociativo, utilizzato in ambito traumatologico, pediatrico e veterinario. Scoperta negli anni Sessanta dal chimico americano Calvin L. Steven, e commercializzata come anestetico, la ketamina finì, negli anni Settanta, per essere utilizzata come droga per i suoi effetti allucinatori, e l'induzione a stati di euforia e dissociativi e l'amplificazione, come in genere le sostanze psichedeliche, degli stati emotivi interiori di chi ne fa uso.
Tra i suoi effetti collaterali si possono annoverare nausea, vertigini, aumento della pressione sanguigna e la perdita della memoria a breve termine. Essendo un anestetico, poi, la ketamina riduce notevolmente la percezione del dolore, motivo per il quale chi ne fa uso dovrebbe stare lontano da grandi altezze o dall'acqua.
- Divenuta popolare negli anni Novanta tra i frequentatori delle piste da ballo, la ketamina è divenuta oggetto di studio tra i medici di Yale che hanno osservato come tale sostanza migliorasse rapidamente il tono dell'umore dei pazienti affetti da disturbi psichiatrici. Per tale motivo, nel 2006, il National Institute of Mental Health ha affermato che «una dose endovenosa di ketamina aveva rapidi effetti antidepressivi».
Nel 2010, come raccontato dal New Yorker, i medici statunitensi hanno iniziato a raccomandare l'uso off-label di tale sostanza ai pazienti con tendenze suicide acute e le cliniche specializzate nei trattamenti con ketamina sono sorte rapidamente in tutto il Paese.
Se la “keta” te la somministro in clinica - Del fenomeno se ne è occupato, in un recente articolo, anche il Los Angeles Times che ha fatto luce sul fatto che la crescete richiesta di ketamina da parte di persone abbienti abbia portato alla nascita di cliniche specializzate nella somministrazione della sostanza, finanziando anche il mercato nero relativo alla stessa.
Secondo quanto emerso dall'attività giornalistica del quotidiano californiano, «i professionisti medici, le cliniche e i servizi online che offrono trattamenti per via endovenosa e prescrizioni a domicilio, come spray nasali e compresse, stanno alimentando il nuovo boom della ketamina». Le sessioni di somministrazione sono molto care «e un paziente può pagare dai 350 ai 700 dollari per una singola sessione endovenosa, o migliaia di dollari per sessioni continuative di trattamento».
Uno dei massimi esperti del settore è senza dubbio David Mahjoubi, medico anestesista e fondatore dell'omonima Ketamine Healing Clinic di Los Angeles dove, per 700 dollari si può ricevere un'ora di infusione, oppure comprare pacchetti per sei o dodici sedute al costo di 4'650 dollari.
Quando la clinica aprì i battenti nel 2014, le richieste erano limitate ma, da cinque anni a questa parte, la domanda di ketamina è crescita a tal punto da indurre Mahjoubi ad aprire, nel 2022, una seconda clinica ad Orange County.
Come dichiarato dallo stesso medico al Times, il desiderio di realizzare profitti sempre più alti, starebbe inducendo molti professionisti a mettere in secondo piano la salute dei pazienti: «C'è anche chi - ha affermato Mahjoubi - ha semplicemente aperto una clinica, mettendoci un'infermiera non formata e l'ha lasciata lì a somministrare dosi di farmaco senza alcun criterio. Vedere come operano queste persone è francamente angosciante».
Se la pseudo-legalità foraggia l'illegalità - Il fatto che la ketamina sia usata off-label, ossia fuori dal suo utilizzo ordinario di anestetico, per il trattamento di disturbi psichiatrici ha indotto tante persone ad abusarne, anche se la stessa Food and Drug Administration ha detto a chiare lettere di non aver approvato l'uso di tale sostanza per la cura di problemi legati alla salute mentale, e che “i trattamenti non monitorati possono mettere i pazienti a rischio di gravi eventi avversi”.
Interrogato dal L.A. Times, Caleb Alexander, epidemiologo e professore alla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, ha dichiarato che il crescente uso di ketamina è da riferirsi al periodo in cui, a causa della pandemia da Covid-19, venne permesso ai medici di prescrivere dei farmaci controllati online. Tale regola, dettata da una situazione di assoluta emergenza, è stata estesa oltre misura portando alla prescrizione di ketamina sulla base di mere consultazioni online.
«C'è stata un'esplosione di uso di ketamina con questo tipo di pratiche di marketing online dirette al consumatore» sostiene lo specialista in medicina delle dipendenze David Goodman-Meza che è andata di pari passo con l'espandersi del mercato nero. Nel 2023, gli agenti di dogana hanno sequestrato più di 8 mila libbre di ketamina trasportate negli Stati Uniti e gli esperti, come il dottor Mahjoubi, sono preoccupati che le cifre possano ulteriormente aumentare «se le cliniche e i servizi online non siano attente nel seguire tutti i protocolli medici».
Non solo le star di Hollywood - L'aumento del consumo di ketamina, come detto, non riguarda solo gli Stati Uniti, ma anche i Paesi europei nei quali è quasi raddoppiato nel giro di pochi anni.
Lo scorso anno, la Bbc aveva raccolto la testimonianza della britannica Clare Rogers, il cui figlio Rian, era morto proprio a causa dell'assunzione di tale droga. Il ragazzo aveva iniziato ad assumere ketamina nel 2018, a seguito della morte di un amico per un incidente stradale, e la situazione era peggiorata ulteriormente durante la pandemia quando Rian «era stato messo in congedo, con un'entrata fissa ma senza nient'altro da fare»
Il giovane è morto nel 2023 all'età di ventisei anni. I genitori lo hanno trovato sotto la doccia, con l'acqua che scorreva ancora, ritrovando cinque dosi di ketamina nella sua stanza, di cui due fiale vuote. La Rogers, che sostiene che l'uso della sostanza, avesse già ridotto il figlio a un “guscio vuoto” molto prima del suo effettivo decesso, sta lottando perché la ketamina venga classificata in maniera differente «in modo che le persone sappiano quanto sia pericolosa, e per ottenere una pena più dura per chi la spaccia».