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Luigi Mangione, da presunto killer a fenomeno di massa

Il sospettato dell'uccisione del Ceo di UnitedHealthcare è diventato una sorta di paladino di chi disprezza le assicurazioni.
Il sospettato dell'uccisione del Ceo di UnitedHealthcare è diventato una sorta di paladino di chi disprezza le assicurazioni.

Luigi Mangione è la nuova star del web, e la cosa potrebbe sembrare paradossale dato che, con ogni probabilità, è un assassino. Il 4 dicembre scorso, il cinquantenne Brian Thompson, Ceo della compagnia di assicurazioni UnitedHealthcare, è stato ucciso a colpi di pistola fuori dall'hotel Hilton Midtown di New York, dove alloggiava per partecipare alla riunione annuale degli investitori.

"Negare, ritardare, difendere" - L'uomo, che già in passato aveva ricevuto minacce di morte, è stato ucciso da un'arma da fuoco e sui proiettili utilizzati per l'agguato sono state scritte con un pennarello le parole "Negare, ritardare, difendere", un chiaro riferimento alla strategia operativa delle compagnie di assicurazioni che mirano a ritardare i pagamenti, a negare i rimborsi dovuti e a difendere queste azioni dando inizio a lunghe battaglie legali.

AFPI rilievi della polizia di New York sulla scena dell'omicidio.

Per l'omicidio di Thompson, il 9 dicembre scorso, è stato fermato e arrestato in un McDonald ad Altoona, in Pennsylvania, il ventiseienne Luigi Mangione, successivamente incriminato per omicidio di primo e secondo grado, con fini terroristici e possesso di documenti falsi da un tribunale di Manhattan. Il ragazzo, proveniente da una ricca famiglia del Maryland, è stato un brillante studente della prestigiosa Gilman School di Baltimora, un elitario istituto maschile dove si è diplomato con voti molto alti e una menzione speciale concessa solo ai più meritevoli. In seguito, Mangione ha studiato informatica e matematica presso l'Università della Pennsylvania, tra gli otto atenei più rinomati del Paese, per poi diventare consulente capo in un corso pre-college alla Stanford University, nonché ingegnere informatico per la società TrueCar.

Il possibile movente - Giovane, brillante e ricco, Mangione è ben lontano dal profilo dell'assassino inizialmente diffuso dalla polizia. È il classico insospettabile: una persona privilegiata che poteva ambire ad avere una vita di successo e che, invece, si è macchiato di un crimine di chiara valenza politica, essendogli stato trovato addosso, al momento dell'arresto, un documento di tre pagine nel quale si parla dell'omicidio di Thompson come di un «attacco simbolico» e una sfida diretta alla «presunta corruzione e ai giochi di potere dell'industria sanitaria».

Secondo quanto riferito al New York Times da chi lo conosce bene, il giovane ha iniziato a chiudersi in se stesso circa sei mesi prima dell'agguato, avendo affrontato una dolorosa operazione per un grave disallineamento della colonna vertebrale. In questo periodo Mangione si è progressivamente allontanato dalla famiglia e dagli amici, concentrandosi su contenuti online inerenti la sana alimentazione e la salvaguardia del proprio benessere mentale. Sembra che la sua citazione preferita, pubblicata su Goodreads, fosse la massima del religioso Jiddu Krishnamurti «non è una misura di salute essere ben adattati a una società profondamente malata».

AFPIl trasferimento di Mangione a New York.

Sembra quasi che Mangione abbia voluto assumere il ruolo del vendicatore buono che si scaglia contro le ingiustizie del sistema assicurativo sanitario americano che, come è noto, si basa sulla stipula di assicurazioni per la copertura di determinate spese sanitarie dietro il pagamento di un premio mensile. Sono le stesse assicurazioni, come la UnitedHeatlhcare, a dover approvare preventivamente molti dei trattamenti sanitari richiesti dai propri assicurati, e tale aspetto, unito all'esosità dei premi assicurativi, lascia milioni di americani senza alcuna copertura sanitaria. Lo stesso Brian Thompson, come riferito da Wired, era stato al centro di violente polemiche quando la società da lui guidata aveva annunciato l'intenzione di negare i pagamenti per le visite al pronto soccorso non urgenti, tanto che lo stesso presidente dell'American Hospital Association gli aveva scritto una lettera nella quale sottolineava il fatto che «i pazienti non sono esperti medici e non dovrebbero essere tenuti a fare autodiagnosi».

Il "giustiziere" - In una società americana profondamente afflitta da problemi sociali ed economici, Luigi Mangione è andato a rivestire, nell'immaginario collettivo, il ruolo di giustiziere, un novello Robin Hood che denuncia le nefandezze di un sistema malato che privilegia la ricchezza e non protegge i più svantaggiati. Solo che lo ha fatto a colpi di pistola. Il fatto che Mangione possa essersi macchiato di un crimine efferato, infatti, non ha scalfito minimamente il fascino che fin da subito ha esercitato su un numero incredibilmente alto di persone. "Colpevole di aver rubato il mio cuore", si può leggere a chiare lettere su di una maglietta commercializzata online, mentre su Etsy, come riferito da Wired Us, sono in vendita oltre cento articoli che riportano il nome di Mangione, tra cui una borsa con la scritta “Mamma, mi sono innamorata di un criminale” o la felpa con su scritto “Where is the Ceo... I just wanna talk”.

Su Amazon, per un breve periodo, hanno spopolato anche le magliette con su scritto "Deny, depose, defend", in riferimento al messaggio scritto sui proiettili che hanno ucciso Thompson, prontamente ritirate dopo che il Washington Post ha denunciato il proliferare di gadget inneggianti il probabile assassino. Tale slogan si trova ormai ovunque, e nonostante qualche sito di e-commerce abbia iniziato a fare marcia indietro, è possibile acquistare tazze, adesivi, cappellini e addirittura braccialetti fatti con delle perline in plastica recanti tale scritta. Non mancano anche delle finte copertine del Time in cui il ragazzo viene celebrato come un rivoluzionario della sanità, o delle finte immaginette sacre, recanti l'effige di Mangione con tanto di aureola, che celebrano il nuovo Santo Luigi.

AFPUn giovane con una t-shirt a tema Mangione.

I memorabilia - Se è vero che l'autore di crimini, anche molto efferati, può esercitare un'attrazione psicologica e sessuale nei confronti di un gruppo ristretto di persone, Mangione è andato oltre, imponendosi come fenomeno di massa. Anche sui social media si è diffusa una sorta di Mangione-mania e abbondano i video in cui viene creata una sorta di agiografia del ragazzo, descritto come un rivoluzionario illuminato che lotta per i più deboli. C'è anche chi è arrivato a tatuarsi il suo volto sul corpo o a spendere centinaia di dollari per accaparrarsi la stessa giacca verde militare indossata da Mangione qualche attimo prima del delitto, tanto che sul sito Macy's risultano vendute oltre settecento giacche in meno di quarantotto ore. Su Wired viene anche raccontato che su Archive of Our Own, un sito di fan fiction, ossia quei racconti che i fan scrivono sui propri idoli, sono comparse diverse storie dal contenuto più vario, nelle quali Mangione è l'amante dell'autrice o di una star del K-pop, è impegnato a darsi alla fuga in compagnia di un complice oppure progetta di assassinare Elon Musk in Texas.

Hollywood vuole raccontare la sua storia - Sulla vicenda di Luigi Mangione, è già stata annunciata anche l'uscita di due documentari: il primo, prodotto da Anonymous Content e dalla Jigsaw Prods, avrà come regista il premio Oscar Alex Gibney, mentre il secondo sarà curato da Stephen Morse che ha dichiarato su Rolling Stone che questo caso «è complesso e solleva importanti questioni sui costi devastanti di un sistema sanitario privatizzato e sull'inevitabilità della violenza quando un cambiamento pacifico è considerato impossibile».

Sul fenomeno Mangione si è espresso anche il pluripremiato documentarista Michael Moore che, nel 2007, aveva approfondito il problema dell'industria sanitaria nel proprio film "Sicko", nel quale denunciava il fatto che milioni di persone negli Stati Uniti non possano curarsi perché privi di una copertura assicurativa. Il regista ha affermato di poter solidarizzare con coloro che si sono scagliati con rabbia, dopo l'omicidio Thompson, contro «queste compagnie assicurative miliardarie» e che «la loro rabbia è giustificata al 100%. Non è una novità. Non ho intenzione di smorzarla o chiedere alla gente di stare zitta. Voglio gettare benzina su questa rabbia». Per Moore, infatti, questa rabbia non ha nulla a che fare con l'uccisione del Ceo, che non può essere giustificata, ma riguarda «il dolore fisico, l'abuso mentale, il debito per spese mediche e le richieste di risarcimento negate che si aggiungono a premi sempre più alti che questa industria della sanità ha imposto per decenni al popolo americano».

GETTY IMAGESSostenitori di Mangione fuori dal tribunale di Manhattan, lunedì 23 dicembre.

Intanto lunedì 23 dicembre si è tenuta a New York l'udienza preliminare del processo statale a carico di Mangione. Il 26enne deve rispondere di 11 capi d'imputazione, tra cui uno per omicidio di primo grado e due per omicidio di secondo grado, oltre ad altre accuse di possesso di armi e falsificazione. Mangione si è dichiarato non colpevole.


Appendice 1

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AFPMangione in tribunale a New York.

AFPI rilievi della polizia di New York sulla scena dell'omicidio.

GETTY IMAGESSostenitori di Mangione fuori dal tribunale di Manhattan, lunedì 23 dicembre.

AFPUn giovane con una t-shirt a tema Mangione.

AFPIl trasferimento di Mangione a New York.

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