Il principe Andrea è stato nuovamente segnalato alla polizia britannica da un gruppo di pressione pro-repubblica
NEW YORK - Bill Clinton sarebbe entrato negli uffici di Vanity Fair e avrebbe «minacciato» lo staff affinché non pubblicasse articoli sul traffico sessuale del suo buon amico Jeffrey Epstein. Lo rivelano i nuovi documenti pubblicati su Epstein, il finanziere americano morto suicida in carcere.
Secondo quanto rendono noto vari media internazionali, a raccontare l'episodio è stata Virginia Giuffre, la grande accusatrice di Epstein, in una email a una giornalista del Daily Mail. Non è chiaro dove Giuffre abbia appreso delle minacce di Clinton. Nelle carte l'ex presidente statunitense viene descritto come qualcuno che «aveva viaggiato con Epstein e Ghislaine Maxwell e che avrebbe potuto avere informazioni sulla condotta» del finanziere e della sua complice.
Intanto anche il principe Andrea affronta nuovi guai dopo la pubblicazione del materiale dell'inchiesta: Republic, un gruppo di pressione che chiede l'abolizione della monarchia britannica, lo ha segnalato alla Metropolitan Police (Met), chiedendo la riapertura delle indagini. Non solo: l'amministratore delegato del gruppo, Graham Smith, ha invitato re Carlo III ha rilasciare una dichiarazione pubblica sulla vicenda.
«A oggi, non sembra esserci stata alcuna indagine penale seria, nessun interrogatorio agli imputati o ad altri testimoni, e nessuna chiara giustificazione per non intraprendere alcuna azione» ha dichiarato Smith, come si legge sulla stampa britannica. In passato Andrea, fratello dell'attuale sovrano, ha respinto con forza ogni accusa.