Boom di piccoli investitori via smartphone durante la pandemia, e la borsa impazzisce. Perché GameStop è solo l'inizio
«ll denaro c’è ma non si vede: qualcuno vince, qualcuno perde. Il denaro di per sé non si crea né si distrugge. Semplicemente si trasferisce da una intuizione a un’altra, magicamente», Gordon Gekko dal film “Wall Street”
L’idea di arricchirsi giocando in borsa affascina chiunque: si punta una somma di denaro, anche modesta, su delle azioni e magicamente, trovandosi al momento giusto nel posto giusto, si diventa ricchi. La realtà non è però sempre all’altezza della fantasia e non sono poche le persone finite sul lastrico per un investimento sbagliato.
Complice l'emergenza pandemica globale, milioni di persone in tutto il mondo si sono trovate a passare a casa gran parte del proprio tempo, spesso perché private del lavoro, e in molti sono andati alla ricerca di un modo per guadagnare qualcosa in tempi rapidi. È questo uno dei tanti fattori che hanno portato, nell’ultimo anno, a un vero e proprio boom degli investitori individuali che giocano in borsa.
Più facile che mai - Negli Stati Uniti, complice il fatto che lo Stato ha erogato degli aiuti economici per far fronte alla pandemia, molte persone si sono trovate ad avere una maggiore disponibilità di soldi da investire. Altro fattore determinante a spiegare il fenomeno è la nascita di tantissime applicazioni che permettono, in modo facile e gratuito, di giocare in borsa comodamente da casa e senza l’aiuto di un intermediario finanziario.
Un mondo di App - La moda delle app di brokeraggio si è diffusa in tutto il mondo: in Germania la app Trade Republic ha visto un aumento del proprio traffico definito «esponenziale» da un portavoce della società e nel Regno Unito, tra aprile e maggio, l’apertura di nuovi account nella piattaforma d'investimento Interactive Investors è aumentato del 163% per gli utenti compresi tra i 18 e i 24 anni e del 238% per gli investitori dai 25 ai 34 anni.
In India la applicazione Zerodha sta avendo così tanto successo che i suoi fondatori, Nithin e Nikhil Kamath, sono entrati nella lista delle 100 persone più ricche del paese stilata dalla rivista Forbes.
Tra le tante applicazioni di trading, di sicuro la più famosa è Robinhood, il cui simbolo è la piuma del leggendario fuorilegge inglese che rubava ai ricchi per donare ai poveri. La società è stata fondata nel 2013 da Baiju Bhatt e Vlad Tenev, due laureati alla Stanford University, con il dichiarato obiettivo di rendere più democratico il mondo finanziario di Wall Street permettendo anche ai piccoli investitori di poter giocare in borsa.
I due ragazzi decisero di creare una applicazione capace di cambiare radicalmente i mercati finanziari, fino a quel momento campo elitario di pochi esperti del settore, dopo aver assistito alle proteste di Occupy Wall Street del 2011 contro gli abusi del capitalismo finanziario.
Zero commissioni, zero barriere - La popolarità di questa applicazione è dovuta principalmente a due fattori: la totale assenza di commissioni per la compravendita di azioni e di richiesta di un deposito minimo al momento dell’iscrizione e l’estrema facilità di utilizzo.
Prima di Robinhood, infatti, gli investitori che volevano acquistare delle azioni dovevano avvalersi di un intermediario finanziario a cui pagare le commissioni per ogni transazione effettuata. Ora invece, utilizzando questa applicazione, non è richiesto il pagamento di alcuna commissione così come non è richiesto un deposito minimo garantito per iniziare.
Acquisti a portata di clic - Il suo utilizzo, come detto, è estremamente semplice: una volta creato un proprio account e inseriti tutti i dati richiesti, occorre collegare al profilo il proprio conto bancario.
Una volta completati tutti i passaggi l’investitore è pronto per dar via ai propri investimenti: nella piattaforma si possono creare le azioni, vederne il prezzo e visualizzare l’andamento del titolo risalendo a 5 anni prima.
Inoltre sono presenti notizie e valutazioni degli analisti finanziari sulle diverse società oltre che la visualizzazione di azioni simili su cui investono altri utenti. E’ anche possibile personalizzare il proprio profilo grazie alla funzione che mette in risalto gli investimenti ricorrenti e impostare limitazioni di prezzo. Gli acquisti possono avvenire in azioni o in dollari.
Ma come guadagna? - Ciò che Robinhood guadagna proviene dalle quote pagate per iscriversi a Robinhood Gold, al costo di 5 dollari al mese, dagli interessi sulle liquidità non investite e dai prestiti di azioni.
La parte più consistente delle entrate, però, deriva dal pagamento per il flusso degli ordini: in sostanza, quando un utente compre delle azioni la società non esegue direttamente tali scambi ma affida questi ordini a soggetti terzi in cambio di vantaggi o compensi. La pratica di un broker che viene pagato per indicizzare gli ordini a parti terze per l’esecuzione delle ordinazioni è comune ma molto controversa.
«We are all investors» recita uno degli slogan più quotati della app che pare che si stia preparando a entrare in borsa attraverso una IPO miliardaria: siamo tutti investitori capaci di scalare Wall Street. E sarebbe bello crederci se fosse un gioco che non implicasse l’utilizzo di soldi veri che si possono guadagnare ma anche, miseramente, perdere.
Emoji e ricompense - In effetti Robinhood ha una interfaccia che ammicca molto al videogioco: più operazioni si fanno e più si sale di livello. Più livelli si acquisiscono e più si ha la possibilità si sbloccare degli investimenti sempre più rischiosi. Quando poi ci si scambia delle azioni appare sullo schermo l’animazione dei coriandoli.
Robinhood utilizza anche molti ‘nudge’ comportamentali, letteralmente ‘spintarella’, cioè sistemi di incentivi e ricompense molto usati nei social network per essere più accattivanti agli occhi dei propri utenti.
Come un parco giochi - L’applicazione regala qualche azione al momento dell’iscrizione e invia notifiche piene di emoji e dal contenuto divertente: insomma tutti gli ingredienti perché Wall Street sembri un parco giochi della finanza.
Robinhood è certificata dal Securities Investor Protection Corporation (SIPC) ed è regolata dal Financial Industry Regulatory Authority (FINRA): tali attestazioni non garantiscono tuttavia la sicurezza degli investimenti, il cui rischio grava interamente sull’investitore.
E in effetti è questa la più grossa critica che viene mossa a questa applicazione d'indubbio successo: aver reso una attività rischiosa come il trading simile a un divertimento casalingo fruibile da chi, assolutamente impreparato, corre il serio rischio di perdere i propri soldi.
Alla fine di gennaio di quest’anno Robinhood è stata protagonista di un nuovo evento epocale: una serie di operazioni coordinate dagli investitori attivi su WallStreetBets, una stanza virtuale del social network Reddit, hanno fatto schizzare il prezzo dei titoli della società Gamestop alle stelle seminando il panico in Borsa.
L'inspiegabile botto - Un aumento del valore in borsa pari al 2000% in 23 giorni, dal 4 al 27 gennaio 2021. Un evento incredibile se si pensa che l’azienda farmaceutica Pfizer, scopritrice del vaccino contro il Covid, ha visto il proprio valore aumentare del 55% in 9 mesi. Quanto accaduto appare ancora più inverosimile se si pensa che Gamestop è una catena di vendita al dettaglio di videogame che naviga(va) in pessime acque.
La storia di quella che ai più è sembrata la vittoria dei piccoli investitori contro i giganti della finanza, una sorta di Davide contro Golia, ha inizio nei primi mesi dello scorso anno, in piena pandemia.
Un fallimento annunciato - Con le vendite dei videogiochi inscatolati ai minimi storici, causa passaggio alla distribuzione digitale e ai game gratuiti via app (come “Fortnite”), GameStop si apprestava a seguire Blockbuster nella voragine della bancarotta da dimenticatoio.
Questo stato di cose ha portato gli investitori a preparare delle operazioni di short selling (vendita allo scoperto, ndr.) sul titolo convinti che l’azienda fosse destinata al fallimento. Gamestop, in questo senso, era il candidato perfetto: chiuso da mesi per la pandemia, bypassato dai portali online e da Amazon, stava attraversando il periodo più buio di sempre e le sue azioni erano arrivate a valere anche 3 dollari.
L'acquisto che scatena l'inferno - Nel settembre 2020, Ryan Cohen, giovane imprenditore di successo e già titolare di sei milioni di azioni della Apple, ha acquistato il 13% dei titoli della società lasciando sconcertato il mondo finanziario.
In una lettera, scritta nel novembre dello scorso anno, Cohen ha scritto a chiare lettere che «Gamestop deve evolversi per diventare una azienda tecnologica che sappia offrire ai giocatori delle esperienze digitali eccezionali e non restare un rivenditore di videogiochi che dà la priorità alla distribuzione fisica dei prodotti e arranca nell’ecosistema digitale».
Il giovane imprenditore parla chiaramente di «difficoltà nate da una intransigenza interna e da una mancanza di volontà di abbracciare rapidamente l’economia digitale». La sentenza di condanna è emessa e gli investitori iniziano a scommettere sul prossimo fallimento della società e del ribasso dei suoi titoli.
Ed è a questo punto che entrano in scena i piccoli investitori: giovani e non che la pandemia ha lasciato a casa senza lavoro e che pur non disponendo di una grande disponibilità economica vogliono, grazie alle applicazioni come Robinhood, provare il brivido di giocare in borsa.
Tutto parte da Reddit - Riunitsi su Reddit nel sottocanale /wallstreetbets, gli utenti lanciano una azione coordinata di acquisizione dei suoi titoli che portano il valore delle azioni a crescere a un ritmo vorticoso. L’acquisto in massa coordinato delle azioni di Gamestop ha assunto il valore di epocale sfida agli short seller e al mondo della finanza in generale.
Coloro che avevano preso in prestito le azioni dell’azienda data per fallita hanno, infatti, subito delle perdite enormi ed hanno dovuto riacquistare le azioni per impedire che tali perdite andassero ulteriormente ad aumentare. Tale operazione ha aumentato però la domanda spingendo il prezzo delle azioni ancora più in alto generando una colossale, e viziosa, bolla.
Robinhood "in manette" - Le applicazione Robinhood, oltre che Webfull Financial e Interactive Brokers, sono dovute quindi correre ai ripari bloccando la possibilità di acquistare ancora i titoli Gamestop al fine di contenere il fenomeno. Questo ha portato a uno sgonfiamento dei titoli in questione e a una serie di proteste da parte dell'utenza.
La verità è che anche tanti investitori che si sono lanciati nell’avventura Gamestop sono destinati a perdere considerevoli somme di denaro quando il prezzo della società inizierà a scendere, cosa che è già successa all’inizio di febbraio registrando un ribasso di giornata del 31,50%.
Alla fine del mese però il titolo è, improvvisamente e inspiegabilmente, ringalluzzito. Segnale che l'economia umorale via social sfugge davvero a tutte le logiche.
A difesa degli investitori è scesa in campo la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez, la quale su Twitter ha dichiarato che «Questo è inaccettabile. Bisogna sapere di più sulla decisione di Robinhood di bloccare gli investitori retail dall’acquisto dei titoli mentre gli hedge fund sono liberi di scambiare azioni come meglio credono».
Musk, e chi sennò - Anche il fondatore di Tesla Elon Musk si è dichiarato concorde con quanto affermato dalla Ocasio-Cortez. Musk aveva seguito da vicino la volata del titolo della società texana, twittando, il 26 gennaio scorso durante il boom delle azioni, “Gamestonk”, ossia una crasi che integrava il termine da meme finanziario stonk (che deforma il termine stock, ovvero sia titolo/azione). Nel suo tweet, il magnate aveva anche pubblicato il link del canale Reddit dove gli utenti si stavano organizzando per investire nella catena di videogiochi. La vicenda di Gamestop è rappresentativa del momento storico che stiamo vivendo in cui i social media hanno un innegabile potere di condizionamento delle masse.
L’obiettivo di rendere più democratica e fruibile a una utenza media il mondo finanziario non è di per sé sbagliata ma espone le persone più deboli a una serie di innegabili problemi. Su Tik Tok e Reddit, così come in altri social media, proliferano ‘esperti del settore’ che dispensano consigli finanziari di dubbia validità.
Sempre più persone, complici le app di trading, sono attirate dal mondo degli investimenti esponendosi, per inesperienza o incompetenza, a gravose perdite monetarie.
La tragedia - Il 10 febbraio scorso un giovane di appena 20 anni, Alexander Kearns, si è suicidato per aver pensato di aver perso 730 mila dollari utilizzando Robinhood. In una nota lasciata sul suo computer ha lasciato scritto che «non avevo idea di quello che stavo facendo» e che non era sua intenzione fare operazioni così rischiose.
Successivamente alla morte del ragazzo si è scoperto che la perdita era solo un temporanea e che il ragazzo avrebbe avuto la possibilità di recuperare parte della somma. Si è anche appurato che le sue richieste di chiarimenti a Robinhood siano rimaste inascoltate ed il ragazzo abbia deciso di togliersi la vita sopraffatto dalla paura di non poter sostenere tale debito.
I fondatori di Robinhood si sono detti “devastati” ed hanno promesso di migliorare la chiarezza delle comunicazioni con gli utenti ma i coniugi Kearns hanno comunque dichiarato di voler intentare una azione legale contro la piattaforma.
Gamestop è solo l'inizio - La moda dei piccoli investimenti continua a dilagare. Molta attenzione viene prestata alle quotazioni delle materie prime, entrate anche nel mirino degli utenti di Reddit: con l’unica eccezione dell’argento, l’oro e il rame hanno fatto registrare quotazioni in salita mentre il platino la fa da padrone avendo toccato, a metà di febbraio, i massimi da 6 anni a questa parte con una valutazione di 1'221 dollari. Una bolla, questa dei metalli che si è recentemente rivelata tale, con un calo
Quando Pikachu vale oro - Altro fenomeno in espansione come fonte di guadagno è quello degli oggetti da collezione, alcuni assolutamente insospettabili. Le carte dei Pokémon, per esempio, sono tra gli oggetti del desiderio di giovani ma anche di tanti adulti.
Si tratta di carte da gioco ispirate dalla celebre serie di videogiochi introdotti per la prima volta in Giappone nel 1996 e di seguito negli Stati uniti nel 1998 per poi diventare un fenomeno globale.
Anche per le carte Pokémon esistono due modalità per concretizzare un guadagno: il reselling ossia acquistare o rivendere le carte sfruttando occasioni favorevoli anche solo momentanei oppure l’investimento che consiste nello scegliere delle carte con particolari caratteristiche destinate ad accrescere il proprio valore nel tempo.
Più semplice è davvero meglio? - Quello finanziario è un mondo complesso, affascinante, che esercita una indubbia attrattiva.
La proliferazione di applicazioni che sembrano semplificarne il linguaggio tecnico, rendendolo alla portata di tutti, non fanno però che amplificarne gli aspetti insidiosi che possono portare tante persone a credersi ‘lupi di Wall street’ senza averne la stoffa.