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L’artrosi è una malattia degenerativa che interessa le articolazioni ed è caratterizzata da dolore, rigidità articolare, limitazione del movimento e deformità.
Durante questo processo di deterioramento che provoca dolore e perdita di funzionalità nei pazienti, si verifica un’erosione del tessuto cartilagineo situato sulle articolazioni.
Entro certi limiti nella forma a lenta evoluzione può essere considerata parte dell’invecchiamento.
Principali fattori di rischio
I principali fattori di rischio per l'artrosi sono l'età, sesso, peso corporeo, fattori genetici e qualsiasi condizione in grado di alterare l’equilibrio articolare (come ad esempio un trauma o microtraumi ripetuti) modificando la direzione o l’entità dei carichi cui l’articolazione è sottoposta.
Secondo le stime dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’artrosi è, per diffusione, la seconda malattia dopo la cardiopatia ischemica (angina e infarto) ed il 25% degli adulti di età maggiore a 65 anni soffre di sintomi legati alla malattia
Negli Stati Uniti si stima la presenza di circa 60 milioni di persone affette da osteoartrosi, numero destinato a salire nel tempo, vista la crescente longevità della popolazione.
La prevalenza aumenta col progredire dell’età ed è più alta nel sesso femminile e nei soggetti obesi o in sovrappeso, mentre al di sotto dei quarant’anni, l’osteoartrosi è più frequente nel sesso maschile e secondaria a traumi.
Nel 2017, in Svizzera il 12,4% della popolazione era affetto da artrosi o artrite e il 3,8% da osteoporosi (con diagnosi medica).
A conferma dell’aumento dell’incidenza dei casi con il passare degli anni, sono affetti da artrosi lo 0,4% dei ragazzi compresi fra i 15 e i 24 anni e il 33,4% delle persone oltre i 75 anni.
Risulta essere la malattia in assoluto più comune dell’apparato muscolo-scheletrico e la prima malattia reumatica al mondo per numero di soggetti affetti.
La fisiopatologia dell'osteoartrite è stata poco studiata ed attualmente non esistono trattamenti in grado di arrestare il decorso la malattia; ad oggi l’unico rimedio finale rimane la chirurgia sostitutiva dell'articolazione.
I raggi X, l’artroscopia e l’artrocentesi sono oggi i principali strumenti diagnostici.
Come contenere il decorso della malattia?
L’attività fisica può contribuire a contenere il decorso della patologia, mantenendo un adeguato tono muscolare ed una buna mobilità articolare.
Una ricerca condotta per un anno dall'aprile 2020 ha elencato delle raccomandazioni per la riabilitazione di persone con osteoartrosi.
Sono stati esaminati diversi pazienti, fra i quali la patologia degenerativa era presente nell’articolazione del ginocchio (n=49), anca (n=8), mano (n=6), articolazioni miste (n = 2) e piede (n=1).
La terapia fisica con esercizi proposti ai pazienti in esame ha mostrato dei buoni risultati ma nel corso dei prossimi anni ulteriori studi verranno effettuati per avvalorare questa tesi.
Un altro studio condotto in Australia e Nuova Zelanda ha valutato l’efficacia della fisioterapia e dell’esercizio fisico in aggiunta alle cure abituali per pazienti con artrosi all’anca e al ginocchio.
Sono stati coinvolti 206 partecipanti, divisi in gruppi a cui è stato applicato il trattamento fisioterapico, esercizi specifici o entrambi.
I pazienti che sono stati curati con terapia manuale e con esercizi fisici hanno riportato più benefici rispetto alla combinazione di entrambe.
Alcuni esempi di esercizi
Nel video alcuni esercizi utili per l’articolazione scapolo-omerale, possono essere effettuati in 3-5 serie per 12-15 ripetizioni.
Il piano di allenamento viene adattato al cliente in base alle sue capacità, ponderando l’intensità, durata e scelta degli esercizi.
È sempre utile consultare il proprio medico ed istruttore di riferimento in palestra prima di intraprendere degli esercizi a riguardo.
A cura di
Federico Ravizzini
Dottore in Scienze Motorie, Osteopata D.O., Tecnico Allenatore di Ciclismo e BMX, Personal Trainer ed Istruttore Fitness presso il Centro A-Club di Savosa.
Bibliografia
