La missione ambiziosa di Dusan Matuska, co-fondatore di AmityAge, che a Lugano ha incantato i partecipanti al Plan ₿ Forum
Un educatore e consulente che è riuscito nel tempo a ritagliarsi, grazie a una reputazione sempre migliore, una fama crescente e un ruolo di primo piano tra le voci più influenti di un settore vasto e pieno di concorrenza. Così, lo slovacco Dusan Matuska oggi è un riferimento assoluto per chi voglia comprendere e metabolizzare il fascino e la complessità dell’universo Bitcoin, grazie a un percorso scandito dall’impegno costante verso la divulgazione.
Ma la più nota valuta digitale, che è poi l’icona del mondo della finanza decentralizzata, è stata per lui una scoperta acquisita e letteralmente sposata durante il viaggio di una vita. Prima, infatti, di dedicarsi a tempo pieno a Bitcoin, Matuska era un tutor di matematica e un facilitatore di comunicazioni internazionali: una base, questa, che gli ha permesso di affinare le sue capacità in termini di relazioni e insegnamento. La sua visione? Chiara, netta, concreta: aiutare le persone a comprendere Bitcoin, e non solo come un mezzo per proteggersi dall'inflazione o dalle fluttuazioni connesse alle decisioni arbitrarie di cui sono protagoniste banche e governi, ma anche come strumento dotato di una forza potenzialmente trasformativa nello scenario dell’economia globale.
A soli 29 anni, Dusan si è trasferito in Honduras, sull'isola di Roatán. Ed è qui che ha fondato un centro dedicato allo scopo. L'obiettivo specifico è ambizioso, a dir poco: mettere Bitcoin a disposizione di 100 milioni di persone al mondo. Per strutturarsi, Matuska sta anche esplorando la possibilità di fare mining in Paraguay, un'attività che potrebbe consolidare ulteriormente i suoi piani per e nell'America Latina. Co-fondatore di AmityAge, lo abbiamo intervistato dopo averlo conosciuto al Plan ₿ Forum 2023, tenutosi a Lugano il 20 e 21 ottobre scorsi, che lo ha annoverato tra gli speaker più apprezzati.
Come è nata la tua passione per il Bitcoin?
«È iniziata nel 2017, quando sono stato introdotto al Bitcoin dal mio caro amico Peter. Al tempo non mi ha spiegato come arricchirmi, ma quanto Bitcoin potesse e possa aiutare in tutto il mondo le persone che non hanno accesso alle banche e al sistema finanziario globale. Questo mi ha affascinato e stimolato ad apprendere di più. Così in me è sorta un’aspirazione: risolvere questioni importanti legate al denaro e poi provare a separare il denaro dallo Stato. Bene, credo che questi due principi potranno produrre un effetto positivo enorme su una varietà di problemi che oggi subiamo e che, sbagliando, di norma non associamo alla corruzione legata al denaro.»
Passiamo al centro di educazione Bitcoin in Honduras: quali sono gli obiettivi e come pensi di raggiungere 100 milioni di persone entro il 2030?
«La meta che ci siamo posti con la nostra accademia in Honduras è rendere l'isola di Roatán il “luogo” del Bitcoin nei Caraibi e un esempio concreto di come si possa costruire un'economia circolare fondata su Bitcoin. Accogliere 100 milioni di persone è un compito arduo, ma possiamo riuscirci puntando sulla formazione di nuovi educatori in tutto il mondo, con i quali riusciremo a raggiungere questo traguardo. Crediamo in un approccio che parta dal basso e vogliamo sostenere la creazione di questi fari di speranza, preparando formatori entusiasti in ogni paese del mondo.»
Come si integra il mining di Bitcoin in Paraguay con i tuoi piani educativi per l'America Latina?
«Diciamo che adesso ci permette di pagare le bollette che sono collegate alla nostra attività educativa. L’ambizione di AmityAge è puntare a quel numero, a quelle 100 milioni di persone, ma per riuscirci dobbiamo in qualche modo finanziare tutto questo. Da qui nasce l’idea, 3 anni fa, di investire sul pilastro del mining per sostenere la nostra missione. A lungo termine, ci siamo posti l’obiettivo di rendere la componente educativa autosufficiente, ma questo potrebbe richiedere più o meno altri 2-3 anni.»
Puoi parlarci di più del tuo ruolo e delle tue attività in AmityAge?
«Sono uno dei fondatori e svolgo il ruolo di CBO (“Chief Bitcoin Officer"), come dico spesso scherzando. Ma sono anche il responsabile del comparto educativo e di tutte le questioni connesse al Bitcoin, quindi dell'accademia che abbiamo a Roatán.»
Qual è la tua visione per il futuro di Bitcoin e il suo possibile impatto globale?
«Sarà uno strumento in grado di separare il denaro da intermediazioni di qualunque genere. Possedere denaro “sano” può risolvere molti problemi e dovremmo usare il nostro tempo e la nostra energia per far accadere tutto questo il prima possibile. L'impatto che prevedo è semplicemente enorme.»
A Lugano, durante il Plan ₿ Forum 2023, quali sono stati i principali argomenti che hai affrontato?
«Il mio workshop rivolto agli educatori era principalmente incentrato sulle abilità comunicative che devono possedere, skills fondamentali per rendere l'intero processo più comprensibile e la formazione più efficace. Sapere come gestire le obiezioni dei principianti è fondamentale per far comprendere con efficacia l'intero ecosistema Bitcoin e non correre il rischio di perderli al primo contatto.»
Quali sfide immagini nel percorso verso un'adozione più ampia del Bitcoin e come pensi che possano essere superate?
«Tutto si incentra sul cambiamento del tuo sistema di credenze riguardo al denaro e alle strutture di potere. Capire Bitcoin richiede un'educazione mirata e un processo mentale da fare, per cambiare e toccare con mano i benefici. La formazione è una delle chiavi principali per affrontare questa sfida, perché senza un approccio che parta dal basso, le persone possono esporsi a truffe, shitcoin (criptovalute finanziariamente e tecnologicamente senza nessun valore, magari legate a Schemi Ponzi e altri generi di truffe, ndr) e molte altre pratiche cattive. Se vogliamo dare il nostro contributo alla costruzione di una società che comprenda il valore del denaro sano, non esistono scorciatoie.»
Come la consapevolezza può cambiare la narrazione intorno al Bitcoin, in particolare in termini di sicurezza e stabilità finanziaria?
«È fondamentale. A scuola, sul denaro, non ci insegnano nulla, quindi qualcuno deve necessariamente supplire a questo vuoto di collegamenti e informazioni. Ecco perché dobbiamo conoscere le storie di molti paesi che hanno subito l’iperinflazione, il blocco dei conti bancari e i crolli economici connessi al cattivo utilizzo di potere dei governi. Solo conoscendo queste vicende, possiamo imparare dal passato e non ripetere gli stessi errori.»
Quale consiglio vuoi dare a chi non conosce e vuole iniziare a esplorare il mondo Bitcoin?
«Non smettete di imparare. Più conoscete Bitcoin, più tempo dedicate alla sua comprensione, più lo apprezzerete. Riservate almeno 3 ore all'apprendimento delle basi del denaro e prendetevi altro tempo per elaborare quello che avete imparato, per poi passare a Bitcoin. Personalmente, non conosco una sola persona che abbia compreso a pieno ciò e non ne abbia tratto un enorme beneficio. Non lasciatevi scoraggiare dai media mainstream e verificate, senza influenze esterne. Il vostro futuro vi ringrazierà.»