Il leggendario cypherpunk ha illustrato a Lugano, durante una masterclass ricca di spunti, come l’invenzione di Satoshi Nakamoto rappresenti un ritorno alla normalità storica del commercio internazionale, basato per millenni su monete non sovrane e non basate sulla necessità di fidarsi degli interlocutori.
Nick Szabo probabilmente non avrebbe bisogno di presentazioni. È il pioniere degli smart contract, ma è soprattutto una figura iconica del movimento cypherpunk. Durante la sua masterclass allo scorso Plan ₿ Forum - l'appuntamento di riferimento europeo per l'ecosistema mondiale Bitcoin svoltosi alla fine di ottobre del 2024 a Lugano - Szabo ha proposto una prospettiva storica illuminante sul futuro del commercio internazionale. "Bitcoin and International Trade", il titolo del suo intervento: cinquanta minuti durante i quali il giurista e crittografo ha tracciato un affascinante parallelo tra il passato e il futuro degli scambi commerciali globali, evidenziando come l'uso di Bitcoin rappresenti, in realtà, il ritorno a una normalità storica, piuttosto che una rivoluzione senza precedenti.
L'anomalia storica delle valute nel commercio globale
«L'idea che i paesi vivano di una fiducia reciproca, o che gli attori sui mercati si affidino a governi stranieri per determinare il valore del denaro nel commercio internazionale, è, in termini storici, estremamente insolita, una condizione altamente anomala», ha esordito. Attraverso un excursus cronologico, che ha nel suo ragionamento ha preso il largo a partire dalle prime civiltà mesopotamiche, Szabo ha illustrato come per millenni il commercio internazionale si sia basato su metalli preziosi - principalmente argento e oro - che fungevano da moneta non sovrana e universalmente accettata. «Nell'antica Sumeria, dove furono inventate la scrittura e l'aritmetica proprio per scopi contabili, le leggi commerciali dicevano 'pesa e consegna'», ha spiegato. «Si pesava fisicamente l'argento e lo si consegnava». Questo modello, in sostanza, ha dominato per millenni: dalla Via della Seta fino all'era delle grandi esplorazioni, quando l'argento divenne la prima valuta veramente globale. «Dopo Colombo, la rete dell'argento divenne completamente globale. Era una forma di denaro senza confini, senza sovrani, che minimizzava la necessità di fiducia reciproca».
Le valute fiat: i pericoli nascosti
Secondo Szabo, l'attuale sistema basato su valute fiat per il commercio internazionale nasconde rischi che le metriche finanziarie standard cui siamo abituati non possono cogliere adeguatamente. «Le principali valute fiat danno una percezione di sicurezza e stabilità, ma questa illusione deriva dalle statistiche limitate con cui misuriamo la volatilità».
Mostrando grafici dell'andamento secolare di varie valute rispetto all'oro, ha infatti evidenziato come anche le valute più prestigiose abbiano subito crolli devastanti: «Il marco tedesco è stato completamente azzerato due volte, la sterlina britannica ha subito un enorme collasso a metà del secolo scorso, e persino il dollaro USA ha perso gradualmente la maggior parte del suo valore». Questi eventi catastrofici, spesso associati a guerre o crisi politiche, rivelano a suo parere una verità scomoda: «Le valute fiat sono stabili finché non lo sono più, e quando smettono di esserlo, si può finire in guai seri. Nessuno dovrebbe definirle stabili, e chi lo fa semplicemente non ha studiato la storia», ha tuonato.
Bitcoin: la soluzione per il commercio internazionale
La soluzione, secondo Szabo, è un ritorno a una forma di denaro che minimizzi la fiducia necessaria nei confronti di terze parti, proprio come ai tempi dei metalli preziosi, ma con i vantaggi della tecnologia moderna. «Bitcoin è la forma di denaro che oggi minimizza la necessità di fiducia più efficacemente, con il vantaggio che puoi inviarlo ovunque nel mondo quasi istantaneamente, a differenza dell'oro e dell'argento». Questo ritorno a un denaro non manipolabile ha particolari vantaggi nel commercio internazionale, che opera in un contesto di "anarchia" normativa. «Non esiste una Corte Suprema del mondo che risolverà tutto secondo le stesse leggi o consuetudini», ha evidenziato. «Quando ti impegni nel commercio internazionale, ti stai già assumendo una varietà di rischi sconosciuti, ancor prima di considerare la valuta». In questo scenario, ridurre al minimo la dipendenza dalle banche e dai governi diventa cruciale. «Bitcoin e i contratti intelligenti sono stati creati proprio per aggirare il sistema fiat e i processi burocratici lenti e inefficienti, che sono particolarmente predominanti in ambito internazionale».
L'adozione è già in corso
Szabo ha concluso sostenendo che l'adozione di Bitcoin nel commercio internazionale, più che una possibilità futura, sia una realtà già in corso. «Non sta avvenendo su larga scala, ma sta già accadendo. E l'expertise su come farlo è già in fase di sviluppo». Secondo il pioniere degli smart contract, tre sono i fattori chiave per accelerare questa tendenza: «Il ritorno a una forma di denaro globale, senza confini e che minimizzi la fiducia; la contabilità multi-valuta che include Bitcoin; e, infine, l'uso di contratti intelligenti e sistemi di decentralizzazione finanziaria per la gestione del rischio». Messaggio forte e chiaro, il suo, che ha riscosso, in una terza edizione da record del Plan ₿ Forum, il successo che ci si poteva attendere considerata la caratura e la storia del personaggio.
La rassegna di settore più importante in Europa tornerà a Lugano, dov’è nata, il 24 e 25 ottobre 2025. Sarà l’ennesima grande occasione per toccare con mano le applicazioni concrete di Bitcoin e delle tecnologie decentralizzate, e quindi di quegli strumenti che potranno divenire un ponte verso l'orizzonte di un sistema finanziario più libero, accessibile e resiliente. I biglietti per l’edizione 2025 del Plan ₿ Forum sono attualmente acquistabili al prezzo speciale di 99 CHF.