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Liquid Network: l’opportunità Bitcoin del Suriname Maya Parbhoe esplora il potenziale della tecnologia blockchain per favorire lo sviluppo economico del paese sudamericano
Il Suriname, piccolo stato sudamericano affacciato sull'Oceano Atlantico, potrebbe trovarsi di fronte a un'opportunità unica per modernizzare il proprio mercato e attrarre investimenti internazionali, grazie all'adozione delle tecnologie blockchain e, in particolare, della Liquid Network sviluppata dall’azienda Blockstream.
È questa la tesi al centro di un articolo firmato da Maya Parbhoe, imprenditrice e CEO di Daedalus Labs - società tecnologica che offre un'ampia gamma di soluzioni software e servizi basati su blockchain e intelligenza artificiale - pubblicato sull'ultimo numero di INZICHT, il periodico della Vereniging van Economisten in Suriname (VES) che dal 1972 rappresenta una voce autorevole nel dibattito economico del paese.
L'intervento di Parbhoe si inserisce in un contesto internazionale in cui l'ecosistema Bitcoin sta conoscendo una crescente diffusione, seppur con velocità e modalità differenti, come abbiamo già raccontato nelle scorse settimane richiamando i due approcci, sostanzialmente antitetici, di stati come Norvegia ed Etiopia. Se da un lato paesi come El Salvador hanno abbracciato la valuta digitale come moneta a corso legale, dall'altro la già menzionata Nazione scandinava o anche la stessa Cina stanno introducendo normative “protezionistiche” sul mining degli asset digitali. Il Suriname, dal canto suo, proprio come suggerisce l'autrice del già citato articolo, potrebbe invece intraprendere un percorso terzo, per sviluppare il proprio mercato finanziario.
L’imprenditrice protagonista dell’intervento merita, innanzitutto, una breve introduzione biografica. A soli 15 anni, la Parbhoe ha fondato la sua prima società di import-export, per poi co-fondare Icarus Systems, azienda attiva nell'ingegneria e nelle soluzioni geotecniche per l'industria mineraria, petrolifera e del gas. Vanta, inoltre, anche un'esperienza nello sviluppo di borse valori nei Caraibi e in America Latina, avendo ricoperto il ruolo di amministratore delegato diOuroX. Nel 2020, infine, si è candidata alla presidenza del Suriname, proponendo un ambizioso programma di adozione di Bitcoin a livello nazionale.
Bitcoin, per abbattere le barriere finanziarie
«Bitcoin è una valuta digitale rivoluzionaria che opera tramite una rete decentralizzata peer-to-peer, consentendo transazioni online e trasparenti senza l'intervento di banche o autorità», esordisce Parbhoe nel suo articolo. Tuttavia, prosegue l'imprenditrice, «mentre sta diventando popolare, la sua importanza e il suo potenziale impatto tecnologico ed economico, soprattutto per i paesi in via di sviluppo come il Suriname, devono ancora essere pienamente compresi e sfruttati».
Uno dei punti focali dell'analisi è quindi incentrato sui benefici che l'adozione della più nota “criptovaluta” al mondo potrebbe portare all'economia surinamese. «Bitcoin può offrire diversi vantaggi per l'economia del Suriname, come l'offerta di accesso al capitale a coloro che sono esclusi dai sistemi tradizionali», si legge nell'articolo. «Con la sua natura decentralizzata, può aiutare a superare le barriere all'inclusione finanziaria, soprattutto nelle regioni con valute nazionali volatili». Non solo: «Integrandola come unità di conto e riserva di valore alternative, i surinamesi possono beneficiare dell'inclusione finanziaria e della protezione contro l'inflazione nella valuta nazionale», ha sottolineato Parbhoe. Che, non a caso, ha portato ad esempio i casi di paesi come El Salvador, «dove Bitcoin è stato ufficialmente riconosciuto a corso legale nel 2021», e di altre dieci nazioni che «hanno dichiarato interesse a seguire l'esempio di El Salvador per migliorare l'inclusione finanziaria e ridurre i costi di transazione per i cittadini. Così, l'attenzione internazionale e gli investimenti vengono attratti, stimolando potenzialmente la crescita economica».
La Liquid Network, per velocizzare e ampliare gli scambi
È soprattutto nella seconda parte dell'articolo, però, che Parbhoe entra nel vivo della sua proposta, concentrandosi sulle opportunità offerte dalla Liquid Network. Sviluppata dall’azienda Blockstream, «è una rete di regolamento basata su sidechain progettata per migliorare le transazioni Bitcoin», spiega l'autrice nel post su Twitter / X in cui “promuove” il suo intervento su INZICHT. Tra i vantaggi evidenziati da Parbhoe, ci sono la tokenizzazione degli asset, che «può democratizzare le opportunità di investimento»; una maggiore liquidità del mercato, favorita dalla «connettività con scambi e istituzioni finanziarie globali»; lo sviluppo di «nuovi strumenti come smart contract e strumenti decentralizzati». Inoltre, ha anche sottolineato quanto «le caratteristiche di trasparenza e tracciabilità della Liquid Network possono assistere gli enti regolatori nel monitoraggio efficace del mercato. La sua adozione - ha aggiunto - può trasformare il mercato dei capitali del Suriname, rendendolo più efficiente, inclusivo e sicuro [...] e può attrarre investimenti, stimolare la crescita economica e favorire l'innovazione». L'imprenditrice esorta quindi il coinvolgimento di «responsabili politici, imprese e comunità per realizzare questi benefici e garantire una corretta integrazione di questa tecnologia finanziaria avanzata nell'economia del Suriname».
Una strada non priva di incognite, certo, quella delineata da Maya Parbhoe su INZICHT, che però potrebbe aprire scenari di sviluppo inediti per il paese sudamericano. Li seguiremo, ovviamente, da vicino, per verificare se vorranno cogliere questa sfida e creare l'ecosistema normativo e tecnologico necessario per trasformare il Suriname in un hub dell'innovazione blockchain.
