Il fondatore di WikiLeaks ha patteggiato con la giustizia statunitense: una notizia che risuona forte nella nostra città, dove in questi anni, al Plan ₿ Forum, è stata sostenuta la causa di uno dei più noti paladini del diritto all’informazione.
Julian Assange è finalmente un uomo libero. Dopo 14 anni di battaglia legale e 5 di detenzione nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, il giornalista, informatico e attivista fondatore di WikiLeaks ha raggiunto un accordo con la giustizia americana che gli ha permesso di lasciare il Regno Unito. Una notizia che assume una connotazione particolare a Lugano, dove il Plan ₿ Forum si distingue, dal 2022, per il costante sostegno ad Assange, come uomo e come simbolo della lotta per la trasparenza e il diritto all'informazione.
La svolta del 24 giugno 2024
Assange, come ha riportato in prima battuta WikiLeaks prima di innescare la copertura della notizia da parte di tutti gli organi di informazione mondiali, ha lasciato la prigione la mattina di lunedì 24 giugno scorso, imbarcandosi subito dopo su un volo all'aeroporto di Londra-Stansted. L'accordo, ancora in attesa di approvazione da un giudice federale, prevede che Assange si dichiari colpevole di un reato relativo alla diffusione di materiale riservato (o “classified”) del governo di Washington. In cambio, il giornalista potrà evitare la reclusione negli Stati Uniti e tornare in Australia, suo paese natale. I pubblici ministeri del dipartimento di giustizia chiederanno una condanna a 62 mesi, equivalente al tempo già trascorso in carcere, consentendo di fatto a Julian Assange di tornare immediatamente a casa.
Lugano e il Plan ₿ Forum: una “casa” per Assange e la sua famiglia
Il Plan ₿ Forum di Lugano, sul tema, si è da sempre contraddistinto per l’approccio al tema. Una posizione netta, per usare un eufemismo. Sì, perché tra le maglie dell’evento principale dell’intero progetto cittadino, in cui tipicamente sono state e saranno affrontate riflessioni focalizzate sulla tecnologia blockchain e il mondo Bitcoin e P2P, ha uno spazio centrale il dibattito concreto sulla libertà individuale e collettiva. In questo contesto, la vicenda Assange è stata incoronata come modello di riferimento principale: una rappresentazione plastica, in sintesi, delle sfide che la società contemporanea deve affrontare nel bilanciare sicurezza e diritto all'informazione.
Nell'edizione 2023 del Forum, la presenza della famiglia Assange - sua moglie Stella (già sul palco anche l’anno precedente e poi ospite di una delle prime puntate della serie Plan ₿ Podcast), suo padre John Shipton e suo fratello Gabriel - aveva catalizzato l'attenzione dei media internazionali sulla città che li ha ospitati a parlare del loro detenuto congiunto. Stella Morris (Assange), in particolare, in quell’occasione aveva enfatizzato la complessità del caso, descrivendo le conseguenze dell'isolamento prolungato sulla salute mentale e fisica del marito. «Il caso di Julian è un pericoloso precedente che mina l'opinione individuale e la facoltà di giurisdizione a livello internazionale», aveva dichiarato durante il suo intervento. In quel momento, sul palco principale del Palazzo dei Congressi, peraltro, la famiglia Assange in coro aveva colto l’occasione per sottolineare il ruolo potenziale di Bitcoin come garanzia della libertà di espressione, specialmente in contesti dove le istituzioni finanziarie possono essere usate come armi politiche. «Bitcoin potrebbe offrire un mezzo di finanziamento indipendente per personaggi e movimenti 'scomodi' come Julian Assange e WikiLeaks», aveva affermato Gabriel Shipton durante il dibattito.
Inoltre, proprio in occasione dell’edizione 2023 del Forum, come abbiamo ampiamente documentato attraverso un’intervista all'artista Davide Mormino, era stata installata un’opera d’arte raffigurante proprio Julian Assange insieme ad Edward Snowden e Chelsea Manning, che nella scultura sono raffigurati in piedi su tre rispettive sedie, accanto a una quarta, che è però vuota, proprio per creare una “relazione” tra la scultura e le persone che la fruiscono.
La famiglia Assange tornerà a Lugano il prossimo ottobre
La liberazione di Julian Assange arriva in un momento speciale, a qualche mese della terza edizione del Plan ₿ Forum, in programma il 25 e il 26 ottobre prossimi. Lo sviluppo decisivo che si è cristallizzato nel corso di questa settimana - sperato, certo, ma per nulla scontato - promette di rimodellare le discussioni previste e in particolare gli interventi dei più stretti familiari del fondatore di Wikileaks, che avranno, sempre nel complesso del Palazzo dei Congressi di Lugano, l’opportunità di offrire nuovi spunti di riflessione sul futuro del giornalismo investigativo e sulla protezione delle fonti nell'era digitale.
È infatti da tempo già confermata - replicando in blocco quanto avvenuto lo scorso anno - la presenza di Stella Morris, John Noble Shipton e Gabriel Shipton tra gli speaker dell'evento, che si preannuncia come un palcoscenico ancora più centrale nella discussione sul futuro delle tecnologie decentralizzate e sulle prospettive della libertà di informazione in un contesto internazionale sempre più complesso e interdipendente.