É una delle figure più influenti della comunità che si riunisce intorno alla creazione di Satoshi Nakamoto, alla prima esperienza da speaker del Plan ₿ Forum (25-26 Ottobre 2024, Palazzo dei Congressi di Lugano)
l norvegese Hodlonaut, è una delle figure più influenti e controverse dell'intero ecosistema delle valute digitali. Appassionato sostenitore di Bitcoin e della tecnologia Lightning Network, è tra i più attesi nella lista dei nuovi speaker che, per la prima volta, saliranno sul palco del Lugano’s Plan ₿ Forum.
Ha visto crescere la sua notorietà nel 2019, grazie al suo esperimento "Lightning Torch", messo in piedi per dimostrare le potenzialità di questa soluzione di scaling e velocizzazione d’uso per le transazioni della blockchain di Bitcoin. I partecipanti, in sostanza, si passavano a vicenda un pagamento via Lightning Network, aggiungendo ogni volta una piccola somma ulteriore. Ma il vero momento di svolta è arrivato più avanti, per via della battaglia legale di Hodlonaut contro Craig Wright, l'imprenditore australiano che tuttora afferma di essere Satoshi Nakamoto, il misterioso creatore di Bitcoin. Convinto che le pretese di Wright fossero false e dannose per la comunità, Hodlonaut ha pubblicamente espresso i suoi dubbi, attirandosi chiaramente le ire di Wright e dei suoi sostenitori.
La disputa, alla fine, è sfociata in una causa per diffamazione intentata da Wright contro Hodlonaut in Norvegia. Durante il processo, il noervegese ha difeso strenuamente il suo diritto alla libertà di espressione e il dovere di denunciare quella che riteneva essere una truffa ai danni degli appassionati di Bitcoin, vincendo alla fine la sua battaglia. Oggi, non a caso, è considerato un paladino della libertà di parola nella comunità Bitcoin e un esperto di tecnologie come Lightning Network.
Da qui, la grande curiosità per il suo intervento al Plan ₿ Forum, che si terrà tra venerdì 25 e sabato 26 ottobre nel complesso del Palazzo dei Congressi di Lugano. In attesa del suo battesimo nella due giorni luganese, per la terza edizione di quella che viene ormai considerata la più importante conferenza Bitcoin in Europa, abbiamo voluto intervistare Hodlonaut, oggi attivo come consulente per aziende del settore fintech e presidente del board di Citadel21, una rivista culturale dedicata a Bitcoin.
Il tuo esperimento "Lightning Torch" nel 2019 ha attirato molta attenzione su nuove frontiere per blockchain di Bitcoin come la Lightning Network: quali sono i potenziali e i casi d'uso più promettenti di questa tecnologia?
«A parte fornirci, ovviamente, una strada per scalare le transazioni bitcoin oltre la capacità del layer 1, mi piace molto la prospettiva di utilizzare Lightning per pagamenti in streaming e in modelli value4value come gli zap su nostr.» (dove gli utenti possono inviare micropagamenti per mostrare apprezzamento verso i contenuti di valore, ndr)
La Lightning Torch ha attirato anche alcune critiche riguardo ai limiti e alle inefficienze della Lightning Network come soluzione di scaling per Bitcoin. Come rispondi a queste e qual è la tua visione del futuro della Lightning Network?
«La maggior parte delle critiche che ho sentito dal 2018 in poi sono state “FUD” - acronimo che sta per "Fear, Uncertainty, and Doubt" (Paura, Incertezza e Dubbio) - nell'ambito delle valute digitali e della tecnologia, il termine viene spesso utilizzato per descrivere una strategia che punta a creare disinformazione, ndr -. «Quei critici sostenevano che semplicemente LN non funziona in modo affidabile, ma è stato dimostrato che questa affermazione è falsa: Lightning Networking oggi è un protocollo molto solido e giocherà un ruolo importante nella scalabilità e nella possibilità di innovazione nell’adozione di Bitcoin in futuro».
Sei noto per il tuo forte impegno per la privacy nel settore delle criptovalute. Perché pensi sia così importante per l'integrità e la sicurezza delle transazioni finanziarie e come vedi il ruolo di Bitcoin nel promuovere questo principio?
«La privacy nelle transazioni finanziarie è cruciale, specialmente in un mondo sempre più autoritario, perché riduce il rischio di sorveglianza, discriminazione e censura».
La tua battaglia legale con Craig Wright ti ha portato alla ribalta nella comunità Bitcoin. Cosa ti ha motivato a sfidare pubblicamente la sua affermazioni di essere Satoshi Nakamoto, nonostante i rischi legali?
«Sono stato spinto dalla consapevolezza che Wright rappresentasse una minaccia per Bitcoin e i bitcoiner, e dal fatto che le persone venivano attivamente ingannate e truffate, scambiando i loro BTC con BSV, credendo alle sue affermazioni».
Durante il processo contro Wright in Norvegia, hai testimoniato in difesa del tuo diritto di esprimere dubbi sulla sua pretesa di essere Nakamoto. Quali sono state le sfide più significative che hai affrontato durante questa battaglia legale e come le hai superate?
«Sicuramente le minacce e le molestie fuori dal tribunale, compreso l'essere seguito e sorvegliato da una società di intelligence privata, così come il costante fantasma di poter andare in bancarotta, se non avessi ottenuto supporto economico o avessi perso la causa. Sapete qual è la ragione principale per cui sono riuscito a superare tutto questo, mantenendo la mia salute e il mio benessere intatti? La mia forte adesione alla filosofia stoica».
La sentenza a tuo favore, in Norvegia, e la recente decisione del tribunale del Regno Unito contro Wright, sembrano aver segnato una vittoria per la libertà di parola nella comunità Bitcoin. Qual è il significato di questi risultati?
«Per me e la mia famiglia, vuol dire soprattutto aver visto sparire il pericolo di perdere la nostra casa, oltre alla bellissima sensazione di aver difeso la verità per cinque anni. Quanto alla comunità in generale, spero che questa vicenda possa ispirare qualcuno a pronunciare verità importanti, anche quando farlo può essere spiacevole o pericoloso. E, naturalmente, ora nessuno è più in pericolo per eventuali azioni legali di Wright, il che significa che gli sviluppatori e le aziende in ambito Bitcoin possono, ancora una volta, svolgere il loro importante lavoro senza dover subire minacce legali».
In che modo diventare una figura di spicco in questo settore ha influenzato la tua vita personale e professionale? Ci sono stati aspetti positivi o negativi inaspettati?
«L'enorme sostegno da parte della comunità Bitcoin è stata un'esperienza straordinaria durante tutta la mia epopea legale: sarò per sempre grato per averla vissuta».
Oltre al tuo attivismo legale, come contribuisci e partecipi alla comunità? Ci sono progetti o iniziative a cui stai attualmente lavorando?
«Dirigo attualmente una società chiamata Citadel21, che produce una rivista culturale in ambito Bitcoin. Lavoro anche come consulente sulla custodia di BTC per una società chiamata The Bitcoin Adviser. Infine, aiuto alcuni amici della comunità nell’ambito della gestione di alcuni progetti più piccoli».
Durante il tuo intervento al Plan ₿ Forum, su quali aspetti chiave di Bitcoin e Lightning Network intendi concentrarti?
«Parteciperò a un panel sulla privacy, durante il quale mi aspetto di toccare e raccontare anche le mie esperienze personali».
Lugano, la città che ospita il Plan ₿ Forum, ha abbracciato Bitcoin come parte di un progetto di innovazione finanziaria. Qual è la tua opinione su iniziative come questa e il loro potenziale impatto sull'adozione mainstream di Bitcoin e tecnologie correlate come la Lightning Network?
«Penso che l’iniziativa sia enormemente importante e prevedo che città come Lugano, che hanno avuto il coraggio e la lungimiranza di fare mosse del genere, ne trarranno grandi vantaggi in futuro, attirando persone e aziende di enorme rilevanza».