Come vorreste essere curati se non foste più in grado di esprimervi?
Questa è una domanda che tutti dovremmo farci, soprattutto se siamo anziani o abbiamo una malattia cronica o terminale.
Le direttive anticipate sono uno strumento che ci consente di comunicare le nostre preferenze e i nostri valori riguardo alle cure di fine vita, in modo da essere sicuri che saranno rispettati anche quando non saremo più capaci di discernimento.
In questo articolo vi spiegherò cos’è una direttiva anticipata, come si redige e perché è utile per voi e per i vostri cari.
Una direttiva anticipata è un documento che permette di scegliere in anticipo come si vuole essere curati se un giorno non si riesce più a parlare o a comprendere. Si possono scrivere quali trattamenti si accettano o si rifiutano e chi si vuole designare come rappresentante terapeutico, cioè la persona che decida per voi quando non sarete più in grado di farlo.
In questo modo, i medici e i familiari sapranno cosa desiderate nel vostro fine vita e potranno rispettare la vostra volontà.
Ci sono diverse opzioni per formulare una direttiva anticipata. Il modo probabilmente più semplice è rivolgersi al proprio medico di famiglia che potrà guidarvi nella scelta del formulario da utilizzare. Ad esempio, uno dei più usati è quello dell’FMH, l’associazione professionale dei medici svizzeri, che si presenta in due versioni: quella breve dove si discute in merito ai temi del fine vita in maniera più generale come la rianimazione cardiopolmonare, la degenza in un reparto di cure intense, l’attitudine verso le cure palliative e la volontà o meno di donare gli organi, e si può inoltre indicare un rappresentante terapeutico (un familiare, un amico stretto, il proprio medico); oppure si può optare per discutere e compilare la versione estesa dove si può andare nel dettaglio delle cure mediche, come ad esempio in caso di necessità di nutrizione artificiale, di tracheotomia, d'intubazione prolungata etc.
Tra i vantaggi di compilare le proprie direttive anticipate vi è:
Inoltre le direttive anticipate possono essere modificate o revocate dal paziente in qualsiasi momento.
In conclusione, compilare le direttive anticipate non è un obbligo, ma va considerata un’opportunità.
Un’opportunità di esprimere le proprie volontà in modo chiaro e rispettoso, di alleviare il peso delle decisioni ai propri familiari e al personale sanitario, di tutelare la propria dignità e il proprio benessere anche quando non si potrà più comunicare. Le direttive anticipate sono un dono che si fa a sé stessi e agli altri. Un dono che richiede riflessione, dialogo e coraggio. Un dono che vale la pena di fare.
Dr. med. Giorgia Lo Presti
Specialista in Medicina interna generale
Direttrice Sanitaria Tertianum Cornaredo
Medico di famiglia MedicalVillage Manno
Articolo pubblicato grazie al supporto di:
Point Service – Gimasi – Tertianum Cornaredo